Allo stato attuale sembrerebbe
proprio di no. A me sarebbe piaciuto che a Santa Teresa fosse nata una lista
civica senza condizionamenti di politici detentori di voti (clientele) e
condizionamenti di altro genere; una lista di cittadini comuni di tutti i
colori e di tutte le idee per un progetto comune di cambiamento che avesse
avuto al centro la partecipazione ovvero la voglia e il desiderio dei cittadini
di essere gli artefici del proprio futuro. Un tentativo, anche attraverso
questo blog è stato fatto, ma non ha avuto un seguito. Chi doveva e poteva fare
suo questo progetto non ne ha colto lo spirito e le potenzialità. L’intento era
ambizioso: costruire un’alternativa alla politica tradizionale sempre più
lontana dalla quotidianità e dai suoi problemi. Non era una iniziativa contro i
partiti, ma una opportunità perché essi si aprissero alla società civile. Se i
partiti non si rinnovano o ricostruiscono sarà difficile potersi riconoscere in
essi.
Santa Teresa ha bisogno di un
salto di qualità, di un’altra politica e di altre persone. Anche a livello
regionale e nazionale si avverte la stessa esigenza. Se non si capisce questo,
sarà difficile costruire un domani migliore. Gli amministratori di domani
dovranno distinguersi per onestà, trasparenza e capacità di ascoltare le
esigenze dei cittadini. Per questo occorre porre le basi per un rapporto tra
amministratori e cittadini basato su un continuo scambio di informazioni che
permetta a ciascuno di contribuire consapevolmente e fattivamente alle scelte
più importanti.
Occorre guardare al futuro e
questo significa battersi per lo sviluppo sostenibile nel nostro territorio, in
termini di agricoltura, turismo, istruzione, cultura, gestione corretta dei
rifiuti, lotta all’inquinamento e tutela della salute e dei beni comuni; significa
porre le basi per promuovere lavoro per i giovani e per chi non è più tanto
giovane e il lavoro (quello vero) non l’ha mai trovato, attraverso un nuovo
rapporto col territorio e le sue risorse.
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