“Democrazia Partecipata” nasce dall’idea, anzi dall’esigenza, di far riappropriare i cittadini delle funzioni e dell’orgoglio dell’appartenenza ad una comunità e di essere i principali artefici delle scelte e dello sviluppo della stessa.
giovedì 23 maggio 2013
venerdì 17 maggio 2013
"Raccolta rifiuti, nuovo corso"
È il titolo di un articolo di
Giuseppe Puglisi pubblicato ieri sulla Gazzetta
del Sud.
“Chiesta l’apertura della discarica di Ligoria, contatti con i centri
limitrofi” recita il sottotitolo. L’apertura della discarica di Ligoria chiesta
dall’Amministrazione comunale di Santa Teresa non può rappresentare il “nuovo corso”. Sarebbe un ritorno al
passato.
La nostra deve diventare
(obbligatoriamente) la società del riciclaggio, dove la produzione dei rifiuti
viene ridotta al minimo e i rifiuti vengono considerati una risorsa,
attraverso una gerarchia di interventi (spiegata molto chiaramente dalla
legislazione comunitaria, nazionale e regionale) che prevede al primo posto la
prevenzione, al secondo la preparazione per il riutilizzo, al terzo il
riciclaggio, al quarto altri tipo di recupero e solo al quinto e ultimo posto,
per una quantità minima (sino all’azzeramento), lo smaltimento in discarica.
Certamente i costi economici
della gestione dei rifiuti sono un aspetto importante che va attentamente
analizzato e valutato, ma il “costo” più importante da evitare è quello
all’ambiente. Più buttiamo in discarica più sprechiamo e paghiamo in termini di
costi economici e di qualità della vita.
Invece di chiedere di riattivare la discarica di
Ligoria dovremmo concentrare l’attenzione sulla strategia “Rifiuti Zero”.
Si tratta di riorganizzare
radicalmente l’approccio ai rifiuti con vantaggi non solo ambientali ed
economici, ma anche occupazionali. Col nuovo approccio si riuscirà ad incidere,
attraverso un sistema innovativo di pratiche già sperimentate nel mondo ed
anche in Italia come la raccolta differenziata domiciliare (porta a porta), il
compostaggio domestico, la riduzione degli imballaggi con l’introduzione di
prodotti alla spina e sfusi, i pannolini ecologici, i mercatini di scambio e
riuso, in maniera straordinariamente significativa non solo sulle modalità di
raccolta e smaltimento ma sulla stessa produzione dei rifiuti.
Con i rifiuti ci troviamo adesso
di fronte ad una scelta che segnerà il futuro della società e dell’ambiente. Non possiamo continuare come prima ma dobbiamo avere il coraggio di pensare ed agire
in maniera nuova, rinunciando alla sicurezza di schemi obsoleti che perpetuano
e aggravano i problemi che dovrebbero risolvere.
martedì 14 maggio 2013
Se non ce ne occupiamo, i rifiuti ci sommergeranno
E i costi di gestione e
ambientali diventeranno insostenibili.
Le Amministrazioni comunali del
nostro comprensorio si stanno dimostrando, ancora una volta, insensibili alle
tematiche del rispetto e della tutela dell’ambiente. Se intervistati i Sindaci professano
buone intenzioni ma, nella pratica mostrano totale disinteresse a programmare e
attuare, finalmente, nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente, una raccolta differenziata dei rifiuti
“attenta” e corretta.
Essi continuano a comportarsi da
irresponsabili, a non capire gli obblighi che hanno verso la comunità che
amministrano, a restare passivi quando invece dovrebbero impegnarsi “no stop”,
sino alla soluzione del problema.
Dobbiamo essere noi cittadini a
prendere l’iniziativa e a costringere i nostri amministratori a fare il loro
dovere. Come cittadini e utenti del
servizio di igiene ambientale dobbiamo mettere il nostro impegno quotidiano e
la disponibilità ad un cambiamento radicale di abitudini per una migliore
qualità della vita, dell’ambiente in cui viviamo e del mondo che lasceremo ai
nostri figli. Allo stesso tempo dobbiamo
esercitare ogni forma di pressione possibile per far si che i Comuni quali
responsabili del servizio erogato ai propri cittadini rispondano dei risultati
raggiunti.
I Sindaci e le amministrazioni,
nell’ambito delle rispettive competenze, devono porre in essere ogni intervento
utile ad assicurare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani almeno pari
alle percentuali minime previste dalla legislazione vigente. Obiettivo mai
raggiunto sino ad ora.
Se le percentuali minime non verranno
raggiunte anche in futuro, ciò comporterà una lesione diretta, concreta e
attuale degli interessi dei cittadini, tale da richiedere azioni di
tutela nelle sedi opportune.
È il momento di mettere ogni cosa al suo posto.
È il momento di mettere ogni cosa al suo posto.
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