Da una prima lettura, la direttiva emanata dall’ Assessore
per l’Energia e per i Servizi di Pubblica Utilità, dott. Nicolò Marino, sembra andare nella direzione di consentire la
normalizzazione del processo di organizzazione ed operatività della gestione dei
rifiuti in Sicilia e, quindi, anche nel nostro comprensorio. Molto dipenderà dal
tipo di risposta e coinvolgimento che tutti i soggetti pubblici preposti all’attuazione
di queste direttive sapranno mettere in campo. E, da questo punto di vista c’è
poco da essere ottimisti.
La direttiva indica le due possibilità offerte dall’attuale
quadro di riferimento normativo:
- un unico affidamento per l’intero ambito territoriale realizzando così la piena coincidenza tra ATO ed area di raccolta;
- più affidamenti disgiunti per la gestione impiantistica ed un affidamento per ciascuna eventuale area di raccolta ottimale ARO
La direttiva prevede quindi l’istituzione degli ambiti di
raccolta ottimale (A.R.O.) come suggerito nel post “La sfida dei rifiuti in Sicilia”.
La direttiva obbliga gli enti locali entro il 31 marzo 2013 a:
- Istituire le Società di Regolamentazione
- Adottare il piano d’ambito
- Adottare, in coerenza con il Piano d’ambito, i piano di intervento e regolamentazione del servizi di raccolta per gli eventuali ARO
- Istituzione del monitoraggio dati in materia dei rifiuti
Sapranno i nostri amministratori, oltre che rispondere ad un
adempimento di legge, restituire alla collettività dei livelli di servizio
efficienti ed efficaci ed economicamente accettabili?
Speriamo di
si e speriamo anche che sappiano mettere in campo un nuovo progetto di raccolta.