mercoledì 27 luglio 2016

Rifiuti Milazzo, il “porta a porta” solo per le utenze commerciali

Il Comune di Milazzo ha una grossa responsabilità nel non aver saputo pianificare, organizzare e avviare la raccolta differenziata porta a porta, il modello di raccolta che ci avrebbe consentito di differenziare il 65 per cento o più dei materiali, anche in assenza di impiantistica, riducendo significativamente la quantità di rifiuti da smaltire.
In un articolo del 4 febbraio 2016, “Gestione rifiuti a Milazzo, assoluta inerzia?”, auspicavamo che il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale, finalmente, si adoperassero, anche percorrendo la strada della manifestazione di interesse da parte di aziende del settore, per l’effettuazione del servizio di raccolta differenziata su tutto il territorio comunale con la modalità “porta a porta”. In un’altro articolo, “Milazzo, la raccolta differenziata porta a porta se non ora, quando?”, auspicavamo la rielaborazione del Piano di intervento dell’Aro Milazzo, tenendo conto del contributo di tutti i soggetti attivi sul territorio, per la piena riuscita del porta a porta e il raggiungimento degli obiettivi minimi della raccolta differenziata (65%).
Recentemente i Sindaci dei Comuni siciliani sono stati diffidati dal Presidente della Regione  (articolo 4 comma 4 della disposizione attuativa n. 26 del 11 luglio 2016) ad emanare provvedimenti, anche continginbili e urgenti, per disporre l’immediata definizione di un “Piano di emergenza della raccolta differenziata”. Quale migliore occasione per far partire la raccolta differenziata, anche in modalità temporanea, con il sistema porta a porta e per tutte le utenze?
È del Lunedì scorso l’emanazione (in sordina) dell’Ordinanza Sindacale n. 125 del 25 luglio 2016 che dispone l’entrata in vigore della raccolta differenziata porta a porta solo per le utenze non domestiche (Bar, Ristroranri, Pizzerie, Pub, Rosticcerie, Mense, Alberghi e Hotel, Lidi e Stabilimenti Balneari, Camping e Mercati, Fiere, sagre e Spettacoli Viaggianti) a partire dal 1° agosto 2016.
È un clamoroso errore, a nostro avviso,  non aver predisposto la possibilità di avviare anche per le utenze domestiche la raccolta differenziata porta a porta, in modalità temporanea, entro tempi certi.

giovedì 21 luglio 2016

Inceneritore del Mela, intervento in giudizio al Tar del Lazio contro il ricorso di Edipower/A2A

Biagio Parmaliana
Il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, l’Associazione Futura di Pace del Mela, la Compagnia del Castello di Milazzo e l’Associazione O2 Italia hanno affidato all’avv. Biagio Parmaliana l’incarico di essere rappresentati nel proprio intervento in giudizio contro il ricorso di Edipower al fine di scongiurare la realizzazione dell’inceneritore. Ricordiamo che Edipower (ormai nelle mani del gruppo A2A) ha depositato lo scorso 23 febbraio al TAR del Lazio ricorso contro il parere negativo, di natura vincolante, del Ministero per i Beni e le attività culturali. Tale parere, espresso dopo un analogo parere della Soprintendenza di Messina, è legato all’incompatibilità del progetto dell’inceneritore con il vigente Piano Paesaggistico dell’Ambito 9. Infatti quest’ultimo, riconoscendo il pregio paesaggistico e culturale del golfo di Milazzo, nonché le non indifferenti potenzialità economiche ad esso connesse, constata come i maggiori insediamenti industriali che vi insistono – raffineria e centrale termoelettrica – costituiscano dei gravi detrattori e fattori di degrado. Pertanto il Piano vieta il loro potenziamento e la realizzazione di nuovi impianti, nell’ottica invece di una progressiva eliminazione di quelli esistenti. Mentre i comuni temporeggiano (finora si è costituito in qualità di resistente solo San Filippo del Mela, direttamente chiamato in causa nel ricorso), i comitati e le associazioni del territorio non stanno a guardare. Opporsi al ricorso di Edipower è cruciale per impedire la realizzazione dell’inceneritore perché il suo esito potrebbe essere decisivo. Ringraziamo l’avv. Biagio Parmaliana per aver dimostrato grande sensibilità verso la tutela dell’ambiente e della salute dei 150 mila abitanti del comprensorio. La battaglia contro l’inceneritore si può vincere, ma bisogna combatterla. Invitiamo le altre associazioni del territorio potenzialmente interessate ad intervenire aggregandosi alla nostra azione legale o autonomamente. Lanciamo un appello a tutti i cittadini che hanno a cuore la propria terra e la propria salute a partecipare a questa importante battaglia, aderendo ad uno dei comitati o delle associazioni impegnati nell’azione legale. Invitiamo anche i comuni che avevano annunciato l’intenzione di intervenire a procedere con la propria azione legale, che non risulta ancora formalizzata. 
Carlo Vermiglio
Un invito a costituirsi in giudizio lo estendiamo inoltre a tutti gli enti chiamati in causa nel ricorso di Edipower, tra cui la Città Metropolitana di Messina e l’Assessorato regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana. Anzi proprio quest’ultimo, se volesse, potrebbe vincere la partita “a tavolino”. Infatti la principale argomentazione del ricorso di Edipower-A2A consiste nella mancata approvazione, da parte dell’Assessore regionale ai beni culturali, del Piano Paesaggistico. Tale argomentazione è a nostro giudizio inconsistente, in quanto tale Piano, anche se non ancora approvato dall’Assessore, risulta vigente in regime di salvaguardia, in quanto adottato nel Dicembre 2009 con Decreto del Direttore Generale del Dipartimento regionale dei beni culturali. Tuttavia la definitiva approvazione assessoriale potrebbe chiudere la partita con Edipower. Invitiamo pertanto l’Assessore regionale, avv. Carlo Vermiglio, ad approvare al più presto il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, essendo peraltro già passati quasi sette anni dalla sua adozione. Sarebbe inaccettabile per la valle del Mela rischiare l’oltraggio del mega-inceneritore di A2A a causa delle lentezze burocratiche della regione.

Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela 
www.cittadinicontroinceneritore.org 
Associazione Futura di Pace del Mela 
https://futuraassociazione.wordpres.com
Compagnia del Castello di Milazzo 
http://compagniadelcastellomilazzo.it 
Associazione O2 Italia 

lunedì 18 luglio 2016

Milazzo, la raccolta differenziata "porta a porta" se non ora, quando?


Il raggiungimento degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità dei servizi di igiene ambientale nel Comune di Milazzo avrebbe richiesto nuovi criteri di organizzazione dei servizi e in particolare del servizio di raccolta dei rifiuti. 
I sindaci dei comuni sono stati diffidati dal Presidente della Regione all’immediata applicazione di quanto previsto dall’articolo 3, commi 8 e 9 della Ordinanza n.5/Rif del 7 giugno 2016 e dall’articolo 4 comma 4 della Disposizione attuativa n. 26 del 11 luglio 2016.
Lo schema di regolamento comunale per la disciplina del servizio di Raccolta Differenziata dei Rifiuti Solidi Urbani, che integra o sostituisce il vigente regolamento di Igiene urbana, approvato dalla Giunta comunale il 14 luglio 2016 servirà a poco se non sarà introdotta, su tutto il territorio comunale, la modalità di raccolta “porta a porta”.
Quale migliore occasione per emanare un provvedimento, contingibile e urgente, che disponga l’immediato avvio di tutte le azioni necessarie per definire e attuare un Piano di intervento, anche temporaneo, per l’espletamento della raccolta differenziata con modalità “porta a porta” su tutto il territorio comunale.
Organizzare la raccolta porta a porta non è semplicissimo, ma non è poi così difficile. Il Comune di Milazzo dovrebbe rielaborare il Piano di intervento (che non ha avuto l’approvazione del competente assessorato regionale) tenendo conto del contributo di tutti i soggetti attivi sul territorio per la piena riuscita del progetto e il raggiungimento degli obiettivi minimi della raccolta differenziata (65%). Pertanto, come specificato anche nella Ordinanza n. 5/Rif., dovrebbero essere opportunamente coinvolte le categorie produttive specifiche (utenze commerciali, grande distribuzione, mense, ec.), le utenze artigianali e industriali, i soggetti riutilizzatori, gli operatori del settore, le  Associazioni di volontariato e Associazioni ambientali.

Il modello di raccolta porta a porta ... (clicca QUI per continuare a leggere)

venerdì 15 luglio 2016

Inceneritore di San Filippo del Mela, la Commissione Tecnica richiede integrazioni al progetto presentato da Edipower

Il 14 luglio 2016 con riferimento al Procedimento di valutazione d’impatto ambientale (procedimento congiunto VIA – AIA) relativo al progetto di un impianto di valorizzazione energetica di CSS nella Centrale di San Filippo del Mela è stata comunicata, dal Gruppo istruttore della Commissione Tecnica di Verifica di Impatto Ambientale VIA e VAS, la necessità di acquisire approfondimenti relativi alla documentazione già prodotta da Edipower, nel termine di 30 giorni  naturali e consecutivi a decorrere dalla data di protocollo della richiesta stessa. Per visualizzare il documento clicca (QUI). Nel merito viene richiesto ad Edipower S.p.A. di:
  1. Dettagliare maggiormente anche con indicazioni di impianti che possono fornire CSS indicandone, inoltre, le potenzialità produttive, le fonti di approvvigionamento tenuto conto che detto Css dovrà rispettare specifiche classi di CSS definite dalla Norma EN1539/2011, in funzioni delle quali è stata effettuata la progettazione dell’impianto.
  2. Fornire ulteriori elementi quali-quantitavi che consentano di apprezzare la valenza del progetto nell’ambito del quadro di programmazione energetica nazionale e regionale e di evidenziare quali sarebbero le conseguenze derivanti dalla non realizzazione dell’impianto.
  3. Esporre,  in relazione a quanto indicato nel progetto, quale sarà lo sviluppo dell’area di impianto nel futuro, sulla base degli elementi  ad oggi disponibili anche sulla base del piano di sviluppo industriale dell’azienda in modo da poter valutare il quadro di interventi complessivo in cui si inserisce il progetto in esame.
  4. Fornire informazioni relativamente alle emissioni non convogliate e nel merito si chiede l’identificazione e la valutazione delle emissioni stesse.
  5. Analizzare  l’impatto odorigeno a valle dell’avviamento del nuovo impianto.
  6. Approfondire il traffico indotto dalla realizzazione del progetto in tutte le varie fasi
  7. Fornire, relativamente ai serbatoi previsti in progetto,  idonea relazione descrittiva di tali sistemi e del sistema di gestione delle acque meteoriche presenti nei bacini.
  8. Fornire già ora un piano dei rifiuti (in fase di cantiere e di esercizio) che identifichi i codici CER che si prevede di trattare ed i possibili impianti di trattamento/smaltimento delle tipologie di rifiuti individuate e di identificare in modo univoco si idonea planimetria le aree di deposito/stoccaggio dei rifiuti.
  9. Presentare un Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo ai sensi della normativa vigente e valutare una alternativa progettuale allo smaltimento in discarica indicato.
  10. Integrare le valutazioni dell’impatto paesaggistico effettuate nel SIA (Studio Impatto Ambientale), tenuto conto del parere negativo del MiBACT e delle considerazioni successive alla richiesta di riesame rivolta al MiBACT con nota Edipower del 7/3/2016.

mercoledì 13 luglio 2016

Solo se sei il presidente di A2A o n'ammucca lapuni puoi dire che gli inceneritori non fanno male.

Giovanni Valotti
Il presidente di A2A Giovanni Valotti le spara grosse, se il virgolettato di quest’articolo (clicca QUI per leggere) risponde al vero. Chi come Valotti guarda solo al profitto e a nient’altro, vede gli asini volare. Secondo il presidente di A2A bisognerebbe tacere il fatto che, nel raggio di circa 30 km dall’ubicazione degli inceneritori, aumenta l’incidenza dei tumori. E, addirittura, vorrebbe perseguire penalmente chi dice che gli inceneritori costituiscono una delle cause della maggiore incidenza dei tumori. Ma il punto non è questo. Anche se gli inceneritori fossero eserciti al meglio - A2A non eccelle e li esercisce all’italiana (non con l’eccellenza dei paesi del Nord Europa che cita, Danimarca e Olanda) -  incenerire i rifiuti è la strada sbagliata.
Il Valotti sa bene che bruciare i rifiuti non è conveniente dal punto di vista della sostenibilità economica e ambientale. È conveniente solo per A2A e i suoi azionisti.  Il Valotti (consapevolmente) distorce la verità quando afferma che gli inceneritori sono la migliore tecnologia per smaltire la fisiologica percentuale di rifiuti che non si possono riciclare, se non dice quant’è questa percentuale di rifiuti e quali sono le particolari categorie di rifiuti per le quali l’incenerimento è preferibile alla discarica. Inoltre l’invito del Valotti a prendere esempio da paesi come la Danimarca che ha circa una trentina di inceneritori con una popolazione di meno di 6 milioni di abitanti e una produzione procapite di 740 kg/ab anno di rifiuti urbani e non rispetta l’obiettivo del 50% di recupero di materia, stabilito dalla Direttiva Europea 2008/98, dato che incenerisce più del 60% (incluso l’organico che non viene separato, alimentando con esso gli inceneritori anziché il suolo), è del tutto fuori luogo. La Danimarca non è in cima alle classifiche virtuose. È in cima alla classifica delle nazioni con il più alto tasso di tumori.
I danesi hanno capito il grosso errore che hanno commesso ed hanno programmato una strategia di uscita dall’incenerimento: “Denmark without waste”. L’ex Ministro dell’Ambiente Danese Ida Auke (fatta fuori -  anche in Danimarca le lobby di settore sono molto potenti ed agguerrite) in una intervista pubblicata nell’articolo “A burning issue” definisce l’incenerimento una “wrong track” (una strada sbagliata) sottolineando che la strada va cambiata.
Solo se sei il presidente di A2A o n'ammucca lapuni puoi dire che gli inceneritori non fanno male.

venerdì 1 luglio 2016

Polo rinnovabili a S. Filippo del Mela

Zero Waste Sicilia plaude con entusiasmo alla realizzazione dell’impianto solare termodinamico STEM, nell’area della centrale Edipower-A2A a S. Filippo del Mela, come per tutti gli impianti che vengono progettati e realizzati con l’orizzonte della sostenibilità, e finalizzati alla riduzione delle emissioni nocive, tossiche, inquinanti e climalteranti, grazie alla riduzione delle combustioni.
Con meno entusiasmo ma con grande interesse, Zero Waste Sicilia guarda anche alla prevista realizzazione di un impianto di digestione anaerobica, per la produzione di biometano. La biodigestione può essere accettabile se vengono rispettate due condizioni: i) venga usato umido di qualità (quello proveniente da raccolta differenziata porta a porta) e ii) si produca metano “pulito” e non biogas “sporco”. Perché la combustione del biogas non migliora moltissimo la qualità delle emissioni, mentre bruciare il metano consente di emettere per lo più anidride carbonica e vapore acqueo, con impatti quindi “solo” climalteranti. Ecco perché secondo noi il compostaggio aerobico è preferibile da un punto di vista ecologico e scientifico, non ideologico.
Quello che non si capisce, però, nelle dichiarazioni di A2A (ai suoi massimo livelli, col presidente Valotti), è perché si voglia condizionare la realizzazione di questi impianti ed i relativi investimenti all’inceneritore, né si può affermare che chi è contrario all’inceneritore (per motivi scientifici, economici e di buon senso, cioè niente affatto ideologici) è contrario ad un polo di energie rinnovabili. Tutt’altro.
Ma il presidente Valotti fa molto peggio quando, in polemica con il presidente Crocetta, afferma “Se la Sicilia è disponibile a ricevere i nostri investimenti bene, altrimenti dirotteremo i nostri investimenti in altri posti ...”. Al di là del tono, c’è una grande assente nella affermazione: la popolazione. È inaccettabile lo sprezzo della volontà popolare, che è stata ed è assolutamente contraria alla realizzazione dell’inceneritore, perché il prezzo già pagato in termini di vivibilità, salute e financo vite umane è enormemente più grande di quanto A2A voglia o possa investire. L’idea che un impresa che ha i soldi investe come vuole, fregandosene di chi di tale scelta subisce le conseguenze, è proprio quella che una politica industriale sostenibile dovrebbe aborrire. Non per ideologia, ma per responsabilità e buon senso.
Meno combustioni, più lavoro, più salute.

Beniamino Ginatempo