giovedì 20 dicembre 2012

La sfida dei rifiuti in Sicilia

Raccolta differenziata  
in Sicilia per provincia - 2008
Fonre dati: ISPRA
In Sicilia serve una  soluzione non necessariamente “rivoluzionaria” ma semplice, efficace e di buon senso, per i rifiuti. Non c’è niente da inventare. C’è solo da mettere in atto tra le raccomandazioni suggerite dalle direttive europee e nazionali quelle più adatte al contesto  di un determinato territorio o ambito locale. A tal proposito, sarebbe opportuno che il piano regionale dei rifiuti prevedesse  l’istituzione degli A.R.O. o Ambiti di Raccolta Ottimale. Gli A.R.O., costituiti in bacini di utenza omogenei tra più Comuni, ottimizzano la filiera della raccolta differenziata, intesa al recupero totale.


La prevenzione è  l’azione risolutiva dell’intero ciclo integrato dei rifiuti: va messa in campo subito. Grazie alla prevenzione sarà possibile in futuro il raggiungimento dell’obiettivo rifiuti zero. La prevenzione produce il duplice scopo di contrastare il depauperamento delle risorse naturali e di rendere più efficace, economico e efficiente l’intero ciclo dei rifiuti. In natura il concetto di rifiuto non esiste: dobbiamo imparare a produrre oggetti e beni che possano sempre essere assorbiti dall'ambiente una volta terminato il loro utilizzo.


Solo con l’impegno di tutti i cittadini e di tutti gli operatori del settore sarà possibile, oggi, risolvere la gestione dei rifiuti al meglio e in tempi brevi. I cittadini come produttori di rifiuti sono l’anello più importante della catena di un corretto ciclo dei rifiuti. I processi educativi hanno un ruolo cardine per la sensibilizzazione e il coinvolgimento della popolazione. L’educazione ambientale è l’aspetto su cui bisogna insistere maggiormente, quello che necessita di maggiore attenzione,  impegno a tutti i livelli, più informazione, partecipazione, persuasione, coinvolgimento, controllo.

I rifiuti si dovranno differenziare (porta a porta) casa per casa, attività commerciale per attività commerciale, e raccogliere allo stesso modo, verificandone la qualità e la quantità, in modo tale che si possa applicare una tariffa o tassa calcolata, per una significativa parte, in relazione alla effettiva produzione dei rifiuti (destinati alla discarica) di ciascuna famiglia.


I rifiuti sono, per la stragrande maggioranza, materia prima. Una risorsa a bassissimo costo. Per estrarre il petrolio grezzo e trasformarlo in carburante o altra materia ci vogliono appositi impianti di estrazione e di trasformazione, allo stesso modo per trasformare i rifiuti in risorsa sono  necessari impianti di riuso, riciclo, compostaggio e trattamento meccanico biologico moderni. Dotare ogni ambito territoriale ottimale dei necessari impianti commisurati alle proprie necessità è una assoluta esigenza. Nel breve volgere di qualche anno nulla dovrà più finire in discarica.


Questa è la politica che vorremmo fosse messa in campo dal Presidente Crocetta e dalla sua Giunta. La Sicilia farebbe un grosso e fondamentale passo in avanti, diventerebbe un laboratorio, un volano  utile alla diffusione della politica della prevenzione, un modello da imitare.


Sicilia terra pulita!

sabato 15 dicembre 2012

TARSU



Forse non tutti sanno come è stato determinato, l’importo della TARSU (TAssa sui Rifiuti Solidi Urbani) per il 2012 nel Comune di Santa Teresa di Riva. Le varie voci che contribuiscono a formare  e a determinarne il totale della TARSU sono:

  1. Quota tassa comunale
  2. Addizionale ex ECA
  3. Maggiorazione ex ECA
  4. Tributo Provinciale
La tassa comunale viene calcolata in base a tariffe unitarie approvate dal Comune secondo i parametri prescritti dalla normativa e dal regolamento comunale in materia. La tassa è dovuta al Comune da chi a qualsiasi titolo occupi, detenga o conduca locali ed aree scoperte tassabili a qualsiasi uso adibiti.
Naturalmente, sul sito del Comune non c’è traccia del regolamento TARSU. Secondo il criterio che anima i nostri Amministratori, i cittadini meno sanno meglio è. Dare informazioni, essere trasparenti è uno sforzo immane per i nostri eroi.
L’importo è calcolato moltiplicando la superficie tassabile (in metri quadrati con arrotondamento per eccesso, come da D.Lgs 507/93) per una tariffa stabilita annualmente e diversa per ogni categoria d’uso.
Tassa comunale = superficie tassabile x tariffa
A Santa Teresa di Riva, per un locale ad uso domestico di 100 mq è stato determinato un totale di 287,00 Euro per il 2012. Nel caso dell’esempio di un appartamento di 100 mq la tariffa fissata dovrebbe essere di 2,87 Euro a mq
A questo importo (287,00 Euro) vanno aggiunte le addizionali (ECA, MECA e tributo provinciale) in misura percentuale. Nel nostro caso il  5% di 287,00, ovvero 14,35 Euro per ciascuna addizionale.
TOTALE DA PAGARE = 287,00 + 14,35 + 14,35 + 14,35 = 330,05
Il tributo provinciale per il finanziamento dei compiti di tutela ambientale è stato istituito con l’art. 19 del Dlgs 504/1992.
La cosiddetta  addizionale ECA , originariamente istituita nella misura del 2%, dall’art. 1 del Regio Decreto n. 2145 del 30 novembre 1937, fu elevata al 5% dal Dlgs Lgt. n.100 del 18 febbraio 1946. Una maggiorazione ECA di pari importo (5%), fu introdotta dalla legge n. 346 del 10 dicembre 1961.

ECA sta per Enti Comunali di Assistenza. Gli ECA furono istituiti nel 1937 ed avevano come scopo quello di assistere coloro che si trovavano in particolari condizioni di necessità.
Gli Enti Comunali di Assistenza sono stati aboliti dalla legge n. 9/1972 e le loro funzioni trasferite alla Regioni.
Malgrado tale soppressione, in base all’art. 3, comma 39, della legge n.549/1995, i Comuni sono comunque legittimati a riscuotere tali addizionali unitamente alla TARSU.
Sarà legittimo, tuttavia ci chiediamo quanto sia opportuno per un Comune pretendere la riscossione delle suddette addizionali. Vorremmo conoscere a quanto ammontano le somme riscosse dal Comune di Santa Tersa di Riva a titolo di addizionali ex ECA ed ed ex MECA.
Sarebbe opportuno che le somme a tale titolo incassate dal Comune di Santa Teresa venissero utilizzate con finalità compatibili con quelle di origine.
Pertanto, vorremmo sapere qual è la destinazione finale di tali risorse?

giovedì 13 dicembre 2012

Spazzatura!


Il Comune di Santa Teresa di Riva aumenta la tassa sui rifiuti del 25%: i cittadini ringraziano.
Oggi c'è arrivato a casa l’avviso di pagamento con il quale il Comune comunica che la riscossione della TARSU viene gestita in forma diretta dal Comune senza avvalersi dell’Agente della Riscossione. Ho pensato che l’Amministrazione avesse voluto risparmiare sul costo del servizio. Invece, il momentaneo compiacimento per il possibile risparmio è durato poche righe … “La tassa ha subito l’aumento di circa il 25% rispetto all’anno precedente per far fronte all’aumento dei costi di raccolta, trattamento e conferimento dei rifiuti in discarica.”
Questa è la giustificazione riportata dal Comune. Nessun altra spiegazione o informazione per il cittadino. Nessun cenno del perché e del come di quest’aumento fuori dall’ordinario. Solo questa generica spiegazione imputata all’aumento dei costi. Fossimo in presenza d'un virtuoso ciclo dei rifiuti tutto volto, con la raccolta porta a porta, al recupero, al riciclo e al riutilizzo dei rifiuti, teso alla prevenzione del rifiuto e ad ottenere l’obiettivo rifiuti zero, cioè, la scomparsa, in un prossimo futuro, delle discariche e dell’incenerimento, e dunque un grande giovamento per l’ambiente e per la nostra salute, per non parlare del decoro urbano, penso tutti saremmo stati contenti di pagare questo surplus.

Invece, il Comune ci chiede altri soldi a fronte di una gestione dei rifiuti fallimentare.  I responsabili di questo fallimento sono i Comuni stessi, tutti i Comuni del nostro comprensorio e ambito territoriale. La responsabilità è degli Amministratori che negli anni si sono succeduti alla guida dei Comuni. Persone incapaci. Persone irresponsabili. Persone che non conoscono i problemi o non li affrontano. Persone con poca serietà e determinazione ... rimandano le decisioni. Scaricano le responsabilità sugli altri … sulla Regione, sull'ATO (facendo finta di non sapere che i Comuni sono gli azionisti, fanno parte dell'assemblea dei soci, come tali stabiliscono gli indirizi programmatici, nominano i consiglieri e il consiglio d'amministrazione dell'ATO), sui cittadini. La colpa è sempre di qualcun altro. Loro fanno presto a risolvere il problema: un aumento del venticinque per cento e avanti così.
Vergogna!

domenica 18 novembre 2012

Sicilia a 7 stelle?


In Sicilia, cambiare si può e si deve. I proclami del neo-Presidente della Regione siciliana lasciano ben sperare. Ora, però, è il momento di fare meno proclami e di lavorare per fare i fatti. Meno parole e più azione. Meno parole e più informazione e trasparenza. Segni concreti di discontinuità, non generici e inutili segnali. Quante stelle avrà la Sicilia con Crocetta le conteremo alla fine della sua azione di governo.
È necessario valorizzare il patrimonio di esperienze e competenze dei cittadini, condividere con loro la responsabilità delle gravi decisioni che devono essere prese, altrimenti, il cambiamento resterà solo una buona intenzione. Non bastano le buone intenzioni. Si devono mettere in atto (promuovere) correttivi legislativi, pratiche virtuose, strumenti efficaci di buon governo. Ma tutto ciò non basterà se non cambia il cattivo costume e la mentalità. Ciò richiede di cambiare prima di tutto noi stessi.
Per far diventare la Sicilia una Regione a 7 stelle occorre debellare l’intreccio occulto e illegale del potere politico, burocratico, economico e finanziario; occorre  innovare, sovvertire, dare il buon esempio giorno dopo giorno.
Senza il controllo e la vigilanza della società civile si rischia che l’impoverimento delle nostra Isola e delle sue risorse continui, come prima. Se vogliamo un’altra politica e un altro futuro, tutti ci dobbiamo impegnare.

La cattiva politica si combatte con la buona politica.

mercoledì 14 novembre 2012

Il volontario della rivoluzione



Incuriosito dal fatto che mi era stato detto che De Luca aveva parlato di democrazia partecipativa  nel comizio di ringraziamento ai suoi elettori dopo il risultato del voto delle elezioni regionali, ho trovato e guardato la registrazione del  suo discorso.
In verità, De Luca non ha parlato di democrazia partecipativa. Probabilmente non ha idea di cosa sia e a cosa possa servire. Infatti, non ne parla, non fa parte del suo dna. Nel suo discorso parla genericamente di partecipazione dei cittadini.
Se guarderete il video, però, scoprirete che De Luca si è dimesso da “supremo” e si è declassato a “primo cittadino” e “volontario della rivoluzione”.
Vuole far vivere Rivoluzione Siciliana creando un nuovo movimento. 
Sicilia Vera è già da rottamare?
De Luca individua nel voto di scambio "voto-posto di lavoro" le attuali disastrose condizioni della Sicilia, e si aspetta, adesso che è libero da altri impegni, di essere messo in condizioni di poter lavorare per Santa Teresa, cosa che non potrebbe fare se dovesse, come è stato sino ad ora, passare 6 ore su 7 del suo tempo per ricevere i cittadini che chiedono posti di lavoro. "Io non ho la valigia con i posti di lavoro", ha detto De Luca nel comizio. 
Inoltre, ha spiegato che sono finiti i proventi della politica (stipendi e indennità) e non è più in grado, da solo, di finanziare l’attività del nascituro movimento. La partecipazione che chiede, oltre a quella di un impegno attivo, è quella di mettere mano alla tasca. Sono d’accordo con De Luca. Non si può fare la rivoluzione solo con i fichi secchi.

Segue trascrizione (mi scuso per eventuali imprecisioni) di parte del discorso di De Luca. Il video  è visionabile al seguente link: http://vimeo.com/52805673

“ … Per me la politica è volontariato…”
“… De Luca è oggi una persona normale come tutti voi …”
“… 'Dobbiamo continuare'. Bene. Io sono disponibile ed era scontato che fossi disponibile. Certamente, dobbiamo individuare una soluzione. Come continuare sia da un punto di vista di organizzazione e sia da un punto di vista ... organizzazione e anche di copertura di costi che è un tema che oggi ci dobbiamo porre  tutti quanti, perché la politica ha un costo, ma non perché attraverso la politica qualcuno si vuole arricchire, perché su questo palco vi assicuro, senza tema di smentita, non c’è nessuno che si è arricchito o si vuole arricchire con la politica, perché non sarebbe su questo palco. Questo lo voglio sottolineare. Quindi, chi si è impegnato in questo progetto è perché intende la politica come servizio, come servizio. Lo intende per cambiare e migliorare questa terra e vuole continuare a farlo perché ne sente la responsabilità. Per fare questo, intanto, la prima cosa che è indispensabile definire è la forma organizzativa. Perché 'rivoluzione siciliana' non è un partito, non è un movimento politico. È stata un idea, una lista che all’interno ha messo assieme tante anime, tanti uomini e tante donne. Ora, il primo interrogativo è questo: rivoluzione siciliana deve diventare un’organizzazione stabile? Poi se è un’organizzazione leggera, pesante,  tradizionale, moderna ... quello è un altro aspetto. Ci confronteremo perché qua va definita anche un altro momento nel quale realmente ci si confronta, si decide e ci prendiamo le responsabilità. Ce li prendiamo tutti assieme, perché io sono anche un po’ stanco di prendermi le responsabilità da solo. Ma non perché io abbia paura di farlo, mi pare che questa campagna elettorale dimostra che proprio paura non ne ho, ma perché in genere quando si prendono decisioni in solitudine, il rischio umano di sbagliare c’è. E io, ne avrò commesso tanti errori. Sapete quanti satrapi per ora ci sono in giro che mi hanno mandato messaggi, ah se facevi così, se facevi pomì, forse era meglio così e quant’altro. Beh, per carità, ma per una persona e per una squadra che aveva scelto di non compromettersi con certe logiche, francamente non capisco alcuni consigli a che cosa servono. Certo. C’è ancora molta gente che vede le campagne elettorali come un momento personale, cioè come il tentativo di fare 13 senza giocare la schedina pero…”

“ …Crocettta è come se avesse rubato gran parte del nostro programma in questi giorni. Questo ci fa piacere …”

“… la politica si fa con l’organizzazione, non ci si può improvvisare. Noi un po’ l’abbiamo fatto. L’abbiamo fatto per mille motivi e ,naturalmente, se vogliamo continuare non possiamo più improvvisarci ne è possibile ci sia il De Luca di turno e basta, come se poi alla fin fine le scelte o le decisioni che prendiamo non ci appartengono. …”

“Una idea si afferma col tempo. E per fare affermare un progetto in termini definitivi ci vuole impegno costante, soprattutto ci vogliono uomini e donne che ci credono e naturalmente per crederci devono partecipare dall’inizio ai processi decisionali.  Allora è finita la fase, questo lo voglio dire a tutti i miei amici, nella quale De Luca nel bene e nel male decideva e si prendeva le responsabilità del caso. Questa fase finisce perché non serve, non serve a voi, non serve a nessuno, ma non serve neanche a De Luca. Questo ve lo assicuro. Ora è la fase  della riflessione sulle cose che ad oggi abbiamo fatto assieme e per me questi sono stati 4-5 giorni, oltre che di, che credo di meritato riposo, anche di riflessione. E naturalmente, questa riflessione,  è giusto che  ora la lanci a tutti voi. E che da questa riflessione scattino dei momenti definitivi che  portino dalla riflessione all’organizzazione.
Per fare una struttura, chiamiamola movimento, come volete, ci vogliono persone, ci vogliono persone che ci credono, ma non che credono a De Luca. Questa personalizzazione guardate che è pericolosa. Perché De Luca paga il prezzo anche della personalizzazione, e il tempo vi farà capire quello che io vi sto dicendo. La politica non è personalizzazione e ve lo dice uno che in momenti difficili ha dovuto incarnare questo ruolo, ma vi assicuro, vi giuro, che fare scelte quasi in solitudine è una cosa terribile che io non voglio più provare. Allora se deve nascere questo movimento, definiamolo in questi termini, nasca dalla base. Partiremo dai candidati, partiremo dai nostri sostenitori. Deve nascere con un’assemblea costituente. Chi c’è , c’è, senza grandi fronzoli. Tanto questo non è il luogo del “chi c’è pi mia?”. L’abbiamo detto in dialetto e lo ribadiamo anche in italiano. Questo non è il progetto nel quale ognuno di noi possa anteporre la propria adesione evidenziando una propria necessità. Il momento delle necessità individuali, legittime e giuste per quanto siano, guardate che è finito. Perché noi siamo ridotti in Sicilia in queste condizioni perché la politica c’ha costretto a riflettere attraverso la espressione di bisogni individuali, di necessità individuali. Poi, quello che succedeva in generale,  non siamo stati abituati a comprenderlo o a porci questo problema. Quanti non si sono posto il problema, se avere un posto con la raccomandazione significava drogare il sistema, o significava che quel posto era frutto di un compromesso, che magari poteva anche essere un compromesso mafioso. Ci siamo solo posti il tema “io ho bisogno o mio figlio ha bisogno” chiedo al politico o  alla politica. Questa è stata purtroppo la politica in Sicilia e ancora in parte lo è. Noi che abbiamo fatto un’azione totalmente diversa in questi anni, io anche come parlamentare e mi vanto di essere un parlamentare - ex-parlamentare -  stupido. Perché io non ho nel mio pedigree, non posso vantare come altri, di aver sistemato Tizio o Caio. Io non ho sistemato nessuno. Ma non perché la possibilità non mi era stata data. Ad ogni finanziaria la possibilità di sistemare una, due, tre persone c’era. Ma non sarei stato qua a discutere con voi con questa serenità e con questa anche razionalità. Se le campagne elettorali non le ha fatte nessuno, non ci sono stati deputati che hanno fatto comizi, che hanno fatto incontri di piazza, chi ci ha tentato perche da Roma tentava di andare a Palermo, pare che non gli sia andato tanto bene, ci sarà un motivo. Il motivo è semplice perché dietro le mura o tra le mura del Palazzo a tutti quanti viene più facile fare politica. Basta, nella vecchia logica, individuare quei 4 o 5 capi elettori, di una volta, perché ormai i capi elettori non ci sono più ma così funzionava, i sindaci di turno e quant’altro, si sistemava il figlio nella formazione professionale o in altri luoghi e si garantivano pacchetti di voti. Ecco, io rispetto a questo, naturalmente, sono un ex-parlamentare stupido perché nel mio pedigree non c’è questo. Ci sono tutta un’altra serie di cose, però, che questo territorio mi ha riconosciuto, ecco perché qua siamo usciti con percentuali che mediamente da Scaletta a Taormina, hanno avuto una media che oscillava mediamente dal 25 al 30 percento. Perché abbiamo avuto modo di misurarci a mani nude, a mani nude, cioè, facendo vera politica, sul nostro territorio, collaborando con tanti sindaci con un rapporto basato sulla politica, sulle cose da fare, cioè sull’esigenza del nostro territorio e sulle grandi scommesse che abbiamo fatto. E la maggior parte le abbiamo vinte. E , la gente ha capito che noi stavamo lavorando per il territorio. Ma lavorare per il territorio che cosa significa?  Creare un sistema nel quale il posto di lavoro non dovete chiederlo al politico. Il politico non è un ufficio di collocamento. Il politico è una persona che avete scelto perché lo ritenete lungimirante, magari anche migliore di voi, magari perché ha più coraggio di voi, che deve dare una spinta radicalmente diversa al nostro territorio. Quando voi al politico lo mettete in difficoltà, gli chiedete il posto, avete sbagliato uomo. Ecco qual è la questione sulla quale dovete riflettere. E capisco, che soprattutto in questo momento ci sono grandi difficoltà economiche. Però, voglio farvi un esempio. Io ora che ho finito, intanto con la campagna elettorale, devo misurarmi con la mia comunità. I santateresini mi hanno voluto Sindaco. E ora, ho chiesto già scusa per questa fase, ma era importante anche per Santa Teresa che affrontassimo questa campagna elettorale, e ho avuto il grande sostegno, anche in questa occasione, ma lo voglio dire chiaramente. Non è pensabile che il primo cittadino che avete eletto, che lo avete eletto perché ha fatto una scommessa, la scommessa di creare un sistema, creare il sistema significa ora non solo averci creduto, l’abbiamo fatto assieme, ed ora devo essere messo nelle condizioni di poterlo fare ed è ovvio che se il vostro primo cittadino impiega sei ore su sette per ricevere tutti voi. È giusto che io riceva perché mi avete eletto. Io sono il vostro rappresentante. Però dobbiamo capirci su questo. Io non ho la valigia con i posti di lavoro. Perché non l’ho neanche fatta vedere in campagna elettorale ne a maggio  ne ora.. Io ho proposto un idea e ora su quell’idea dobbiamo passare alla concretezza. E io su questo mi misurerò senza discussioni. È come se per me l’orologio da questo punto di vista fosse tornato indietro di quasi 9 anni, al 2003. Mi sono ringiovanito. Mi vedete invecchiato? No, infatti,  io non sono affatto invecchiato, guardate. Riparto dal ruolo semplice di Sindaco. Stavolta di Sindaco di Santa Teresa e non di Fiumedinisi. …”

martedì 30 ottobre 2012

Crocetta potrà governare?



lo scopriremo presto.
Sono dispiaciuto perché la lista Libera Sicilia non è riuscita a  portare rappresentanti nel Consiglio regionale siciliano. Un vero peccato visto che la candidata alla presidenza Giovanna Marano ha superato abbondantemente il 5%. Purtroppo entrambe le due liste dei candidati al Consiglio Regionale si sono attestate sotto la soglia di sbarramento. È inutile, ormai, recriminare. 

Sono contento per la bella affermazione del M5S. È  un segnale positivo che lascia ben sperare per il futuro, soprattutto se i nuovi Consiglieri sapranno dare il buon esempio e mostrare un nuovo modo di fare politica che sappia coinvolgere tanti cittadini.

Grazie alla consistente astensione si può dire che la lista di Musumeci, la lista di Micciché e la lista di Crocetta hanno percentualmente tenuto rispetto alle precedenti elezioni regionali. Se Musumeci e Micciché non si fossero divisi  avrebbero rivinto. La vittoria ai punti di Crocetta non è  (purtroppo) “rivoluzionaria” ma, piuttosto, dovuta alla divisione tra bande di potere nell’area della destra. 

Solo un 20% di quelli che sono andati a votare hanno manifestato la volontà di cambiamento, gli altri hanno continuato a votare per i soliti o non sono andati a votare.

Crocetta ha vinto grazie alle divisioni nel campo del centro destra. Personalmente ho stima di Crocetta ma lui si è mosso machiavellicamente, senza badare ai mezzi e, soprattutto, senza marcare una forte discontinuità con il passato. Mi auguro che Crocetta mi faccia ricredere.  Alcune delle sue prime esternazioni mi sono piaciute. Spero che alle parole seguano i fatti. Il dovere di invertire il declino sociale, civile ed economico della nostra terra è di tutti. Io, come cittadino, sono pronto a fare la mia parte.

giovedì 25 ottobre 2012

Elezioni regionali siciliane …



una opportunità da cogliere per voltare pagina.
In questi giorni ho fatto volantinaggio per la lista Libera Sicilia, per farne conoscere le proposte ed il progetto. Tengo a precisare che non ho sparso volantini per strada, ed ho raccomandato alle persone che hanno accettato di prendere il volantino di non disperderlo nell’ambiente. È  stata un’esperienza nuova per me, sono contento di averla fatta. Mi sono guardato bene dal chiedere voti: non mi piace il “vota e fai votare…”. Ognuno deve essere libero e in grado, per suo conto, di decidere per chi votare.
Da quanto ho potuto verificare, il primo partito sembra essere quello dell’astensione. L’astensione sembra essere in forte crescita perché oltre alle persone che quasi mai vanno a votare, questa volta, si potrebbero aggiungere tutte quelle che ritengono che “u chiù pulito avi a rugna”, per dirla alla Cateno De Luca, l’esperto in “rugna”. In effetti, tante persone mi hanno manifestato l’intenzione di non andare a votare:  è il loro modo di dire “basta!”. Ho provato a spiegare che il non voto non  risolve i problemi e favorisce il ritorno dei soliti: BASTA si può e si deve dire votando la lista Libera Sicilia o il M5S. Anche se non dovessero vincere, la loro presenza nel Consiglio Regionale avrebbe un effetto sicuramente positivo.

Sapremo cogliere quest’opportunità e soprattutto sapremo far tesoro di una semplice verità detta da Piero Calamandrei 60 anni fa? “Per fare buona politica non c’è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie: la buona fede, la serietà e l’impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l’essere un buon affare.”

mercoledì 10 ottobre 2012

A quando la rivoluzione a Santa Teresa?



Non la rivoluzione a parole, ma con fatti concreti, con la buona politica e le buone pratiche. Dalla nuova amministrazione mi aspettavo di più. Pensavo che i nuovi (incontaminati) consiglieri comunali portassero una ventata di freschezza, maggiore entusiasmo, vitalità,  novità nel modo di porsi e di fare, cambiamenti drastici che marcassero la discontinuità con la politica del passato. Pare invece che navighino nell’ordinario, a rimorchio del nuovo Sindaco.  Mi aspettavo che rivoluzionassero la macchina amministrativa, rendendola più efficiente ed  efficace. Speravo fosse un loro imperativo voltare pagina. Nulla di ciò sembra essere all’orizzonte. La rivoluzione non si fa a parole, ma producendo fatti, nuovi comportamenti, nuove politiche, nuove e buone pratiche.

Si ha l’impressione che i nuovi Consiglieri siano in attesa di direttive calate dall’alto. Quali siano queste direttive non è dato sapere. Si sa solo che il Sindaco è in tutt’altre faccende affaccendato. Io tre mesi fa ho proposto all’Amministrazione comunale di adeguare i contenuti dello Statuto al processo di evoluzione della società civile. Non so se l’invito è stato preso o meno in considerazione. Sino ad ora non ho avuto alcun riscontro ed è per questo che, oggi,  ho sollecitato una risposta con una nota inviata al Signor Sindaco, al Signor presidente del Consiglio Comunale e ai Signori Consiglieri Capogruppo della maggioranza e della minoranza.

Rispondere ai cittadini in tempi brevi è … rivoluzionario!

lunedì 8 ottobre 2012

Il de luchismo ...



Mi piacerebbe poter dire qualcosa di positivo sul nostro Sindaco, l’ex onorevole (consigliere regionale) Cateno De Luca, ma non trovo niente. Sarà che sono prevenuto. L’ho visto all’opera e il mio giudizio non può che essere negativo.
Stranamente, almeno per me, è seguito con devozione e ammirazione da tanti miei concittadini, alcuni dei quali io conosco come persone intelligenti e libere, eppure, pare che ciò (intelligenza e libertà) non sia stato sufficiente ad immunizzarli dal fascino che il nuovo primo cittadino di Santa Teresa, evidentemente, esercita.

Ieri in un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano a firma di Enrico Fierro dal titolo “Le due sponde del malaffare” il giornalista gli dedica un passaggio del suo articolo che di seguito riporto: <<…Ma se invece volete ridere e piangere, spostatevi in Piazza Duomo, al comizio dell’onorevole Cateno De Luca, candidato al Parlamento siculo nelle liste del Partito della Rivoluzione siciliana. Slogan “U mugghiu avi a rugna”. Eloquio fluviale per una piazza di forconi e fascistume di Forza Nuova. Bava alla bocca contro la casta, ironia sull’avversario Micciché, “che tra un fumo e l’altro viene a dire minchiate”, rozzezze su Rosario Crocetta, “ho avuto un incontro con lui, però attenzione non sto cambiando i gusti”. Ma i veri nemici di Cateno De Luca sono i Magistrati, “mi hanno toccato nell’onore, vogliono farmi rimanere nell’ignòminia (l’emozione gli fa sbagliare la posizione dell’accento), ma il giudizio sulla mia persona lo daranno i siciliani il 28 ottobre”. Applausi per l’onorevole Cateno, che da sindaco di Fiumedinisi finì in galera, ma poi venne scarcerato, per tentata concussione e falso in atto pubblico. Secondo i pm, con i soldi stanziati dalla Ue per il risanamento della sua città aveva realizzato “interventi edilizi di notevole dimensione riconducibili al sindaco e ai suoi familiari. …>>.

Ecco, io non so se c’è da ridere o piangere per il fatto che un personaggio come De Luca, uno che non è neanche adatto a fare il sindaco di una cittadina come Santa Teresa, venga preso in considerazione come possibile nuovo Presidente della Regione. Dopo il “cuffarismo” e il “lombardismo” ci dovremmo sorbire pure  il “de luchismo” ?  ... U Signuri mi ni scanza e libera.

martedì 2 ottobre 2012

Voltare pagina è possibile



Personalmente,  preferisco perdere con Fava e Giovanna Marano che vincere con Crocetta. Se non ci fosse stata la lista LiBERA SICILIA avrei votato per il Movimento 5 Stelle. Crocetta, per come ha congegnato la sua candidatura, per me,  rappresenta la continuità con il passato.
Questo è il tempo di marcare una ferma discontinuità. La discontinuità è un prerequisito indispensabile verso la via del cambiamento. Per cambiare occorrerà molto tempo, il cambiamento non è una cosa che può avvenire dall’oggi al domani, ma è necessario cominciare subito, voltando pagina. Gli artefici di questo cambiamento non possiamo che essere noi siciliani. Lo sforzo di cambiare deve essere fatto da tutti. Più saremo capaci di essere buoni cittadini, più il cambiamento potrà essere veloce e incisivo.

“Non serve un uomo solo al comando: servono le idee di tanti.”

Attenzione, io ho massimo rispetto per Crocetta e penso che sarebbe stato un accettabile candidato alla presidenza della Regione se fosse stato scelto a seguito di primarie. Primarie che, a mio avviso, avrebbero dovuto estendersi anche alla scelta dei futuri Consiglieri Regionali.
Ammesso che vinca, Crocetta sarà condannato al fallimento. La sua azione di governo, dovesse durare, non potrà che essere debole e alla fine ciò aggraverà l’attuale situazione di declino della Sicilia.

Per questo io voto per LiBERA SICILIA. Per aprire ad un’altra politica e un’altro futuro, per avere la certezza che si volterà pagina, finalmente.

martedì 25 settembre 2012

Una crocetta su Claudio Fava ...



per usare bene l’arma del voto il 28 ottobre.
Massimo rispetto per Crocetta e alcuni altri, sicuramente mossi da buone intenzioni, ma io sulla scheda metterò una crocetta su Claudio Fava.
Solo così, a mio avviso, potremo sperare in un’altra politica e un altro futuro per noi siciliani.
Tuttavia, non è sufficiente limitare l’azione al solo voto. È  un grave errore chiamarsi fuori dopo il voto. Dovremo partecipare alla ricostruzione. Dovremo vigilare. Esigere trasparenza. Ognuno di noi, ogni cittadino, deve tornare alla responsabilità e contribuire alla costruzione del bene comune facendo bene il proprio lavoro ed esercitando ogni giorno i doveri e i diritti civili.
Rivendichiamo i diritti avendo sempre presenti i nostri doveri. È un diritto e anche un dovere esigere la buona politica, il rispetto delle leggi, il controllo del rispetto delle leggi, la soluzione dei problemi, una puntuale informazione, trasparenza, giustizia sociale, la partecipazione politica, il lavoro, lo sviluppo sostenibile, l’equilibrio ecologico, la difesa ambientale, la salvaguardia dei beni comuni:  chiunque vinca.

Solo se sapremo essere buoni cittadini potremo avere buoni governanti e amministratori.

sabato 22 settembre 2012

Un'altra politica, un'altro futuro



LE CARTE DI GOVERNO
di Claudio Fava
candidato alla Presidenza della Regione Siciliana 

"Non ci sono parole nuove che siano capaci di descrivere il declino in cui è stata gettata la Sicilia. Clientelismo e corruzione, assistenzialismo e dissipazione, disoccupazione e mafia, sperpero e dissesto al limite della bancarotta. Sono ancora vecchie parole quelle che siamo costretti a pronunciare, vecchie parole consunte di cui si è nutrita, a spese dei siciliani, la vecchia politica delle promesse e degli inganni, delle attese e dei tradimenti. Ci sono invece parole nuove, responsabili, necessarie. Per recuperarle occorre una rottura culturale con un passato da recidere senza più indulgenze. Tocca a noi mettere al bando la vecchia e trita immagine di un Sud assistito e clientelare, immobile e rassegnato. Facciamolo senza demagogia, senza nuove retoriche, usando con semplicità e schiettezza le parole per quelle che sono. ..."

Per continuare a leggere la presentazione di Claudio Fava e le carte di governo clicca sull'immagine.


mercoledì 19 settembre 2012

Ho denunciato il nuovo Sindaco di S. Teresa ...

Sindaco Cateno De Luca
più o meno per gli stessi motivi che mi avevano indotto a denunciare, lo scorso anno, l’ex-Sindaco: comportamenti omissivi in situazioni di inquinamento acustico.
Naturalmente niente di personale. L’ho denunciato per la sua funzione di ufficiale del Governo. Perché, secondo me, il Signor De Luca non ha fatto il proprio dovere, ciò che il ruolo di Sindaco gli impone di fare. Il supremo lo faccia a casa sua (se la sua consorte glielo permette) al Comune deve fare il Sindaco.
Qualcuno dovrebbe spiegargli che non può fare quello che gli pare. Anche Lui è soggetto alle leggi. È suo compito, come Sindaco, rispettare le leggi e farle rispettare.
Naturalmente, le mie denunce non significano necessariamente che al Sindaco De Luca verranno addebitati reati. Fortunatamente per Lui, non sono io a decidere se merita di essere rinviato a giudizio e, se ritenuto colpevole, di essere condannato.
Ex-Sindaco Alberto Morabito
Magari sarà addebitata a qualcun altro la responsabilità di non avere salvaguardato la salute delle persone. Magari nessuno sarà perseguito penalmente per non aver applicato e fatto applicare  leggi dello Stato. C’è da aspettarsi di tutto.

Vi terrò informati sugli sviluppi di queste denunce…                                                                           
Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.

Bertolt Brecht

giovedì 6 settembre 2012

Non abbiamo bisogno di rivoluzionari ...



abbiamo bisogno di persone per bene! 

“[…]. La rabbia sociale accresce gli egoismi e ottunde la consapevolezza. Chi odia è posseduto da nevrosi di gelosa invidia e da istinti distruttivi. Chi odia vuole distruggere. La rabbia divide e al tempo stesso unisce, gli individui arrabbiati diventano folla, la folla è una forza anonima sensibilissima alle emozioni che evocano i demagoghi.
La demagogia è il climax ideale di questa fase e di solito – così insegna la storia – non ha altro sbocco se non la perdita della libertà. I demagoghi lo sanno ma rimuovono questo pericolo confidando nel loro virtuosismo di trattenere le folle agganciate al loro precario carisma.
Rabbie sociali, folle emotive, demagoghi che cavalcano quelle emozioni e ne diventano le icone; poi quelle stesse folle applaudiranno e isseranno sulle loro spalle i dittatori che imbavaglieranno le loro bocche e li piegheranno alla catena della servitù. […].

Tratto dall’articolo “Mali antichi insidiano il nostro fragile Paese” di Eugenio Scalfari pubblicato il 2 settembre 2012 sul quotidiano La Repubblica.

“Il nostro è un Paese che va verso la rovina. In Sicilia il degrado morale e civile è già a livelli allarmanti. La colpa principale è di noi siciliani. Preferiamo la sudditanza alla cittadinanza. Non sappiamo distinguere il buono dal cattivo. Senso civico pressoché assente. Anteponiamo i nostri interessi particolari a quelli generali. Non pretendiamo che chi ci rappresenta nelle istituzioni e chi lavora nell’amministrazione pubblica faccia il proprio dovere. Cerchiamo favori. Facciamo finta di non vedere e non sentire. Non esigiamo trasparenza, legalità, buona amministrazione. Così, giorno dopo giorno, in questo disgraziato Paese, nessuno fa più il proprio dovere. Neanche le Forze dell’Ordine. Figuriamoci i politici da due soldi. Naturalmente ci sono le eccezioni: tante brave persone che si impegnano e fanno del loro meglio nonostante tutto. Ma non bastano. Tra queste eccezioni purtroppo non c’è il nostro nuovo Sindaco. E non dico questo per via del rinvio a giudizio. Egli sinora si è distinto (mia opinione) solo per gli show, gli slogan, la demagogia (il cattivarsi il favore popolare promettendo beni irraggiungibili) e la “minchiatona” della rivoluzione siciliana che io definisco "la rivoluzione dei portaborse e dei voltagabbana". [..]

Tratto dal commento “Aggiornamento n. 3” al post dal Titolo “Finalmente un Sindaco o un vero cazzaro”  pubblicato il 27 agosto 2012 su questo blog …



martedì 28 agosto 2012

Aggiornamento n° 4


IL SINDACO DE LUCA MI HA PRATICAMENTE BUTTATO FUORI DAL COMUNE E MI HA INVITATO A NON TORNARCI. (Almeno così mi è sembrato).

Ogni volta che nel locale accanto casa nostra fanno musica dal vivo o tengono alta la musica dell’impianto di diffusione per noi è una ferita che sanguina. Chi non si è mai trovato in situazione analoghe è probabile che non riesca a capire. Non stiamo parlando di disturbi provocati occasionalmente 1 o 2 volte al mese ma di disturbi con una frequenza quasi quotidiana. Una situazione di abuso (il non rispetto dei limiti di legge delle emissione sonore) così evidente che in nessun paese civile al mondo sarebbe tollerata. Ve lo dice uno che per mestiere ha girato il mondo.
Sto cercando con tutti i mezzi di evitare questo calvario soprattutto ai miei anziani genitori. Lotto ogni giorno. 
Purtroppo le denunce almeno nell’immediato servono a poco. A me non interessa che i gestori, se ritenuti colpevoli, vengano  tra qualche anno condannati. Preferirei che venissero fermati subito. A noi interessa che i gestori vengano messi nelle condizioni di non nuocere, adesso. Vogliamo che la nostra salute il nostro diritto al riposo venga salvaguardato da chi ne ha il compito.  
Dopo che ho parlato con il Signor Sindaco giorno 20 agosto e Lui ha dato le disposizioni per l’emanazioni dei “provvedimenti consequenziali”sono andato quasi giornalmente al Comune e presso il Comando della Polizia Municipale per avere notizie sui provvedimenti che il Comune avrebbe assunto (speravo in un immediato intervento) e per poter visionare ed eventualmente estrarre copia della documentazione che avevo richiesto con formale istanza di accesso atti presentata il 3 agosto. Ho potuto solo parlare con un disponibilissimo Segretario Comunale che mi ha anticipato che la linea del Comune era praticamente quella tenuta in passato: nessun intervento immediato per inibire i rumori molesti. Mi ha anche anticipato che il Direttore Area Vigilanza avrebbe delucidato lunedì 27 agosto con apposita “relazione” i motivi di tale determinazione.
Ieri prima di postare il commento n.3 (che ha fatto irritare il Signor Sindaco e gli ha fatto lanciare la fatwa o l’editto bulgaro, come preferite, nei miei confronti), sono andato prima al Comando Vigili per parlare con il Direttore Area Vigilanza. Il Direttore non mi ha ricevuto e mi ha fatto dire da una gentile impiegata che avrei potuto, previo pagamento dei diritti di segreteria, ritirare i documenti presenti al Comando della Polizia Municipale. Ho detto che volevo visionare i documenti prima di estrarre eventuale copia e che avrei voluto (preteso) una risposta ufficiale e completa alla mia istanza che spiegasse i motivi per i quali alcuni documenti da me richiesti non erano disponibili. La risposta del Direttore, tramite la gentile impiegata è stata che avrebbe provveduto a farmi recapitare apposita nota.
Lasciato il Comando dei vigili sono andato al Comune. Sindaco e Segretario Comunale non erano in sede. Nessuno sapeva quando e se il Sindaco sarebbe venuto.
Tornato a casa prima di postare il commento, ho telefonato alla Segreteria Sindaco (09427861223) per avere notizie sul Sindaco. Chi ha risposto non sapeva niente e mi ha consigliato di venire in Comune in tarda mattinata o di richiamare. Un poco contrariato e irritato, ho completato il commento n° 3 e l’ho messo in rete.
Non sarei più tornato al Comune se poco dopo, verso le 11:00,  non fosse venuto un Vigile Urbano a consegnarmi (con inusitata celerità) direttamente a casa una nota del Direttore Area Vigilanza relativa alla mia richiesta di accesso atti.
Con questa nota mi veniva comunicato che avrei potuto nei giorni stabiliti e negli orari stabiliti prendere visione di due documenti presenti presso il Comando dei Vigili. Nessun riferimento agli altri documenti richiesti.
Così sono tornato al Comune per parlare di questo con il Segretario Comunale. Il Segretario Comunale era impegnato con il Sindaco ed altri componenti l’Amministrazione proprio nel suo Ufficio. Saputo che appena libero mi avrebbe ricevuto sono andato a fare un nuovo biglietto per prolungare la sosta di un’ora della macchina parcheggiata nelle strisce blu sulla nazionale.

Verso 12:45 o forse prima vengo chiamato per entrare nell’Ufficio del Segretario senza che in effetti si fosse liberato per potermi ricevere. Credo che mi abbiamo guardato tutti con invidia e che abbiano pensato che fossi il solito raccomandato.

Entrato nell’ufficio vengo colpito dalle facce tristi e dagli occhi bassi dei presenti. Il Signor Sindaco parlava al cellulare. Un Assessore si alza per farmi accomodare. Non capendo cosa stesse succedendo chiedo conferma prima di sedermi. Mi siedo. Capisco che qualcuno sta leggendo al Signor Sindaco il mio post, presumibilmente l’ultimo commento, Lui intercalava  Aah ad ogni frase riferita ed in ultimo ha chiesto a che ora ?  Circa due ore fa è stato il responso.
Purtroppo non sono in grado di riferirvi come esattamente si è espresso il Signor Sindaco. Posso dire che non è stato offensivo. Per spiegarvi mi ha fatto il cazziatone perché secondo Lui ho offeso l’Istituzione che Egli rappresenta. Non ha digerito il termine “cazzaro”. Insomma ne ha approfittato per fare uno show a beneficio delle persone presenti nell’ufficio e quelle in sua attesa fuori la porta..
Mi ricordo che mi ha detto di non farmi più vedere e di non tornare più al Comune. Non so esattamente come l’abbia detto ma il concetto è stato più o meno questo.
Insomma mi sono macchiato del reato di Lesa Maestà e sono stato marchiato e additato come reo. Messo alla gogna.
Al suo invito di uscire subito fuori dalla stanza ho provato a fare resistenza. Poca in verità. Ma meglio così. Mi sono mantenuto calmo ed ho evitato che lo spettacolo degenerasse in rissa verbale.
Non sono neanche in grado riportare con esattezza le cose che ho detto (balbettato). Gli ho detto che sono un cittadino libero che esprime le sue opinioni.
Quando mi ha invitato per l’ennesima volta ad uscire e andare via gli ho detto che ero venuto per parlare col Segretario. La risposta è stata che il Segretario era occupato.
Peccato che non ci fosse la diretta streaming così i futuri elettori avrebbero potuto vedere quant’è tosto  e democratico il nostro Signor Sindaco.
Il suo modo di fare politica non mi piace. Come persona mi è simpatico. Sarebbe potuta nascere una bella amicizia. Peccato. Credo che risulti simpatico a molti altrimenti non avrebbe il successo che ha. Nessuno nega che oltre ad ispirare simpatia abbia anche capacità. Capisco che quello che ho scritto non gli sia piaciuto. E comprendo la reazione. Se si ritiene offeso può rivalersi nelle sedi opportune. Io se ho sbagliato ne pagherò le conseguenze.
Tuttavia voglio precisare che il mio intento col post e con i commenti non era quello di offendere ma di denunciare i fatti all’opinione pubblica. Pensavo e penso che “cazzaro” non fosse e non sia una parola offensiva, giusto un termine per descrivere uno che le spara grosse. In questo credo il Signor De Luca non abbia il primato ma sia secondo solo a Berlusconi.
Tuttavia il mio non era un giudizio definitivo, meglio dire un’opinione definitiva: i giudizi li danno i giudici. Ricordo che questo è un blog, un luogo aperto e libero dove si esprimono opinioni. Il Signor Sindaco o chi per Lui può chiedere rettifiche, può confutare le opinioni di chicchessia con altre opinioni, argomenti o fatti. C’è libertà, c’è contraddittorio.
Lo avevo già definito simpaticamente “cazzaro” in tempi non sospetti: prima delle elezioni. Gli ho anche indirizzato una lettera aperta dopo che ha vinto le elezioni sempre sul blog.
Caro Signor Sindaco De Luca,  non era nelle mie intenzione mancare di rispetto alla sua persona. Io ho rispetto di tutte le persone dalle più umili alle più altolocate. Ho molto apprezzato la Sua cortesia nel ricevermi quando ho chiesto udienza. Dal mio punto di vista, è stato Lei  a mancare di rispetto nei miei confronti. Mi ha preso per i fondelli. Mi ha fatto credere che avrebbe risolto il problema. Non era vero. Avrebbe potuto dirmi, semplicemente, Aldo mi spiace ma noi crediamo che i gestori del bar abbiano tutto il diritto di fare musica per come la fanno. Io avrei apprezzato la sua sincerità e la sua assunzione di responsabilità e il mio giudizio finale sarebbe rimasto “Finalmente un Sindaco”.
Tanto per capirci, io tornerò al Comune ogni qualvolta lo riterrò opportuno. Se pensa di avermi intimorito si sbaglia di grosso. Si comporti bene o io la sputtanerò ogni volta che me ne darà occasione.
Sono un cittadino e intendo essere trattato come tale. Lei a me non può dare ordini e non può proibire niente. Le consiglio in futuro se mai dovesse incontrami di non alzare più la voce. E di non alzarla con nessuno. Non si addice ad un uomo delle Istituzioni. Gli uomini piccini alzano la voce. Ed eviti anche di dare pubblico spettacolo quando da udienza ad un cittadino, anche se si ritiene offeso.

Amen

sabato 18 agosto 2012

Finalmente un Sindaco... o un vero cazzaro


Per quel poco che ho visto, relativamente ad un problema non risolto di inquinamento acustico che continua a riproporsi per il terzo anno consecutivo anche con la nuova Amministrazione, io propendo per l’ipotesi “vero cazzaro”.

L’ex-Sindaco almeno era presente quasi giornalmente al Comune (teneva calda la poltrona), l’attuale Sindaco, invece, si vede poco.  È distratto da tante cose, evidentemente.  Egli ha tutto il diritto di sognare la Presidenza della Regione e di farsi le vacanze. Siamo ad agosto ed io non lo incolpo per la “latitanza”. Tuttavia, pare non ci sia nessuno in grado di sostituirlo. E, se non c’è nessuno in grado di sostituirlo, vuol dire che le decisioni non vengono prese … “Finalmente un Sindaco” è solo uno slogan.

Quando c’è un problema, specialmente un problema che ha incidenza sulla qualità della vita delle persone, sulla loro salute, si affronta subito. Se non si conosce l’argomento, ci si documenta. In caso di dubbi si chiede la consulenza di esperti, quali, in questo caso,  l’Agenzia Regionale Pubblica Amministrazione o il Ministero dell’Ambiente: basta usare il telefono. Questi dovrebbero sciogliere tutti i dubbi e indirizzare verso la corretta soluzione in linea con i dettami della vigente normativa.

Alcune settimane fa sono stato cortesemente ricevuto dal Sindaco De Luca. In quell’occasione la soluzione da Lui prospettata è stata quella di munire la Polizia Municipale di un fonometro per la misurazione delle emissioni sonore. Un fonometro può essere utile per fare determinate verifiche. Tuttavia passeranno settimane o mesi prima che il fonometro venga acquistato e poi settimane o mesi prima che qualche Ispettore della Polizia Municipale venga abilitato al suo uso. L'intenzione di comprare un fonometro non risolve il problema nell’immediato.

Visto che i disturbi provocati dal “noto locale” (per dirla alla De Luca) stavano (e stanno) continuando a privarci della pace  e del sonno a noi che abitiamo accanto, alla fine del Consiglio Comunale  pomeridiano del 4 agosto, ho intercettato il Signor Sindaco per chiedergli di essere ricevuto per rappresentargli la situazione e prospettargli le soluzioni.
Quel giorno c’era la processione a mare alla quale Egli doveva prendere parte, per cui, gentilmente, ha rimandato l’incontro a giovedì 9 agosto.
Ci saranno stati sicuramente dei validi motivi, ma quel giovedì il Sindaco De Luca non era al Comune, e neanche quello successivo. Pare potrebbe tornare Lunedì 20 agosto. Visto che non avrebbe potuto rispettare l’impegno preso, mi sarei aspettato che mi avesse fatto avvisare di ciò,  semplicemente, per il rispetto che si deve ad ogni singolo cittadino.

Nel frattempo non sono stato con le mani in mano e ho depositato presso il Comune segnalazioni, esposti, richieste, una perizia di tecnico competente in acustica che attesta il supero dei limiti di legge delle emissioni sonore prodotte dal locale. Ho cercato di rappresentare la situazione il più oggettivamente possibile e ho elencato le competenze  che la Legge affida ai Comuni in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico. Mi sono anche spinto, per facilitare il compito e accelerare i tempi, ad abbozzare il testo dell’Ordinanza Sindacale che dovrebbe urgentemente essere emanata per far cessare le emissioni sonore rumorose.

Niente di nuovo sotto il sole nel nostro Comune. Nessuno agisce, da risposte o si assume le proprie responsabilità.. Credo che non risponderanno neanche dopo essersi presi i 30 giorni canonici.

Tutto è cambiato, per non cambiare nulla.  “… Siamo a Santa Teresa” – così si è espresso e giustificato l’ex-sindaco, il predecessore di De Luca, quando gli ho chiesto del perché non facessero rispettare le Leggi e, addirittura, neanche le conoscessero.

Ho denunciato l’ex-sindaco, denuncerò anche il nuovo nel caso non dovesse fare il suo dovere. Naturalmente, niente di personale. Per i cittadini che non vogliono usare i forconi, la denuncia è l’unica arma rimasta per sperare di avere giustizia.