mercoledì 10 ottobre 2012

A quando la rivoluzione a Santa Teresa?



Non la rivoluzione a parole, ma con fatti concreti, con la buona politica e le buone pratiche. Dalla nuova amministrazione mi aspettavo di più. Pensavo che i nuovi (incontaminati) consiglieri comunali portassero una ventata di freschezza, maggiore entusiasmo, vitalità,  novità nel modo di porsi e di fare, cambiamenti drastici che marcassero la discontinuità con la politica del passato. Pare invece che navighino nell’ordinario, a rimorchio del nuovo Sindaco.  Mi aspettavo che rivoluzionassero la macchina amministrativa, rendendola più efficiente ed  efficace. Speravo fosse un loro imperativo voltare pagina. Nulla di ciò sembra essere all’orizzonte. La rivoluzione non si fa a parole, ma producendo fatti, nuovi comportamenti, nuove politiche, nuove e buone pratiche.

Si ha l’impressione che i nuovi Consiglieri siano in attesa di direttive calate dall’alto. Quali siano queste direttive non è dato sapere. Si sa solo che il Sindaco è in tutt’altre faccende affaccendato. Io tre mesi fa ho proposto all’Amministrazione comunale di adeguare i contenuti dello Statuto al processo di evoluzione della società civile. Non so se l’invito è stato preso o meno in considerazione. Sino ad ora non ho avuto alcun riscontro ed è per questo che, oggi,  ho sollecitato una risposta con una nota inviata al Signor Sindaco, al Signor presidente del Consiglio Comunale e ai Signori Consiglieri Capogruppo della maggioranza e della minoranza.

Rispondere ai cittadini in tempi brevi è … rivoluzionario!

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