Non la rivoluzione a parole, ma con
fatti concreti, con la buona politica e le buone pratiche. Dalla nuova
amministrazione mi aspettavo di più. Pensavo che i nuovi (incontaminati)
consiglieri comunali portassero una ventata di freschezza, maggiore entusiasmo,
vitalità, novità nel modo di porsi e di
fare, cambiamenti drastici che marcassero la discontinuità con la politica del
passato. Pare invece che navighino nell’ordinario, a rimorchio del nuovo Sindaco.
Mi aspettavo che rivoluzionassero la macchina
amministrativa, rendendola più efficiente ed efficace. Speravo fosse un loro imperativo voltare
pagina. Nulla di ciò sembra essere all’orizzonte. La rivoluzione non si fa a
parole, ma producendo fatti, nuovi comportamenti, nuove politiche, nuove e
buone pratiche.
Si ha l’impressione che i nuovi
Consiglieri siano in attesa di direttive calate dall’alto. Quali siano queste
direttive non è dato sapere. Si sa solo che il Sindaco è in tutt’altre faccende
affaccendato. Io tre mesi fa ho proposto all’Amministrazione comunale di
adeguare i contenuti dello Statuto al processo di evoluzione della società civile. Non so se l’invito è stato preso o meno in considerazione. Sino ad ora
non ho avuto alcun riscontro ed è per questo che, oggi, ho sollecitato una risposta con una nota inviata al Signor Sindaco, al Signor presidente del Consiglio Comunale e ai Signori Consiglieri Capogruppo della maggioranza e della minoranza.
Rispondere ai cittadini in tempi
brevi è … rivoluzionario!
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