mercoledì 8 febbraio 2012

Rivendicare i diritti

di Goffredo Fofi

[…] Se si è cittadini che pagano doverosamente le imposte, che non speculano sugli altri, che producono socialità e cultura, che risolvono problemi importanti, che intervengono per alleviare pene e risolvere conflitti, se si merita dalla collettività (ed è questa la vera meritocrazia, o quella che ci interessa di più), è giusto che la collettività, attraverso le sue istituzioni, sostenga gli interventi che sono di <<pubblica utilità>>. È suo dovere, come è suo dovere rispettare le specificità delle iniziative e dei gruppi, una volta discussa e riconosciuta la validità di un metodo o di un progetto. Non si tratta dunque di continuare a chiedere l’elemosina, accettando tutti i ricatti che ne conseguono, ma di rivendicare dei diritti, visto che le minoranze, i gruppi cui apparteniamo, quanto a doveri ne sanno più di ogni altro e, soprattutto, assai più delle istituzioni e, ovviamente, dei politici occupanti e sfruttatori del presente, incuranti del futuro. Il rifiuto di un modo di lavorare avvilente, sottoposto agli interessi e alle bizze della politica, deve basarsi sulla conoscenza dei rispettivi diritti e doveri dei gruppi (della società civile), delle istituzioni e dei politici. Bisogna saper dire basta all’invadenza, all’arroganza, alla prepotenza dei politici, e delle istituzioni da loro invase e svuotate di ogni autonomia.
Se un qualche rinnovamento è possibile ancora pensare per la nostra società, non può che passare attraverso la netta separazione dei compiti e dei doveri dei gruppi di intervento (in attesa che possano risorgere movimenti nuovi e seri), delle istituzioni e della politica. Se un qualche rinnovamento è possibile per la nostra società, si tratta di assumerne l’ambizione attraverso attività serie e coscienti, basate sulla capacità di far lievito, su metodologie limpide, ma anche sulla salda richiesta di essere rispettati da parte di chi di fatto comanda, per mandato elettorale, e saccheggia e distrugge invece di costruire e di chi amministra, per vocazione e carriera, e dovrebbe farlo per il bene comune

Tratto dal capitolo “Partiti, istituzioni, gruppi, movimenti del libro  “ZONE GRIGIE”  di Goffredo Fofi – Saggine – Donzelli Editore

Rivendichiamo i diritti, avendo sempre presenti i nostri doveri. Alziamo la voce per farci sentire. Se necessario, scendiamo in piazza per rivendicare i diritti e la legalità, pacificamente.
È un diritto e anche un dovere esigere la buona politica, il rispetto delle leggi, il controllo del rispetto delle leggi, la soluzione dei problemi, una puntuale informazione, trasparenza, giustizia sociale, la partecipazione politica, il lavoro, lo sviluppo sostenibile, l’equilibrio ecologico, la difesa ambientale, la salvaguardia dei beni comuni. Rivendichiamo i diritti con ogni mezzo lecito, singolarmente e/o in gruppo (come società civile), sempre!

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