giovedì 26 giugno 2014

FABBRICA DEL CITTADINO: una comunità che dialoga, condivide, partecipa e decide


Uno strumento per spingere verso una nuovo modo di amministrare e verso una idea di politica con al centro la partecipazione dei cittadini.  La fabbrica del cittadino è una piattaforma web, uno spazio che permette di restituire al cittadino il ruolo di protagonista nelle scelte politiche del proprio territorio favorendone il coinvolgimento, la partecipazione e l’interazione con le istituzioni. Un spazio pratico, veloce, efficace, aperto, semplice, virtuoso, moderno ma soprattutto trasparente e partecipato.Il portale www.fabbricadelcittadino.it è utilizzabile su tutto il territorio italiano. Ogni comune può aprire una propria pagina facendone richiesta allo staff di Fabbrica Del Cittadino.
Il cittadino suggerisce, propone idee, progetti, segnala problemi, vota, dialoga, commenta, condivide, collabora, partecipa.
La pubblica amministrazione ottimizza e semplifica l’interazione, dialoga, risponde, pianifica, risolve, utilizza le proposte e le segnalazioni suggerite per gestire, amministrare, sviluppare e migliorare il territorio in maniera più semplice, veloce, efficace con la collaborazione e la soddisfazione del cittadino.

martedì 10 giugno 2014

Rifiuti: fronteggiare l'inerzia della P.A.

Matita Allegra
Il problema dei rifiuti ci riguarda tutti e non possiamo rimanere inermi.  Difficilmente la questione rifiuti potrà avere soluzione nel nostro ambito territoriale e in gran parte della Sicilia, in tempi congrui, se non si trova il modo di inchiodare alle loro responsabilità  tutti gli attori istituzionali e far finire il balletto che va in scena ormai da anni, ovvero, il continuo affibbiare le responsabilità della gestione fallimentare dei rifiuti, da parte dei nostri politici e amministratori, gli uni agli altri: i comuni alle società d’Ambito (Ato) e alla Regione, e viceversa. Spesso si indica l'interesse mafioso come altra causa del fallimento, come se fosse lo Spirito Santo a sostenere questo interesse. Ciò che in Sicilia è stato definito “il non ciclo dei rifiuti” è scaturito dalla sostanziale inerzia di tutti gli attori istituzionali responsabili (Regione, Provincie e Comuni) riguardo le doverose attività o iniziative da intraprendere volte sia al miglioramento e al costante monitoraggio del livello qualitativo e quantitativo del servizio di raccolta differenziata sia ad una rigorosa e diligente gestione politico-amministrativa finalizzata a ripristinare adeguati livelli di efficienza, di efficacia e di economicità.
Ancora oggi i comportamenti degli attori istituzionali denotano grave trascuranza nella cura dell’interesse pubblico che dovrebbe essere invece tutelato attraverso l’esatto svolgimento, doverosamente esigibile, delle funzioni istituzionali a ciascun soggetto attribuite. Alle pubbliche amministrazioni spetta anche la responsabilità di perseguire iniziative dirette a favorire prioritariamente la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti.
Come fronteggiare questa inerzia e costringere politici e amministratori a svolgere ciascuno il proprio ruolo? Esigendo, innanzitutto, il rispetto delle leggi e l’assunzione di responsabilità. Promuovere un’azione collettiva (class action) contro la pubblica amministrazione per il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata al fine di ripristinare il corretto svolgimento o la corretta erogazione di un servizio come prevede il decreto legislativo 20 dicembre 2009, n.198 o, in alternativa, promuovere un’azione collettiva civile risarcitoria introdotta dall’art.140-bis del codice delconsumo per il danno ambientale e erariale, forse, potrebbe indurre i nostri amministratori a cambiare atteggiamento o mestiere.