sabato 26 agosto 2017

Elezioni regionali, attori e comparse del teatrino della politica


Un interprete minore ma significativo del teatrino della politica regionale è il portavoce di "Sicilia Vera" Cateno De Luca. Nato a Fiumedinisi (Me) nel 1972. Appena diciottenne diventa consigliere comunale della sua città nei ranghi della democrazia cristiana e poi sindaco nel 2003. Tre anni dopo approda all’Ars nelle file dell’Mpa. Ma la fedeltà non è il suo forte: nel 2011 cambia sei volte gruppo parlamentare, arrivando a sostare nel Pdl  per poche ore, solo il tempo di far saltare gli equilibri in una delicata conferenza dei capigruppo. A giugno del 2011 il leader di Sicilia Vera è finito prima ai domiciliari e poi al divieto di dimora (misure cautelari successivamente revocate dalla Corte di Cassazione che le ha ritenute illegittime in relazione ai fatti contestati) con l’accusa di abuso d’ufficio e concussione per una vicenda risalente ai tempi in cui era sindaco a Fiumedinisi ed è stato rinviato a giudizio. Il processo non si è ancora concluso anche perché De Luca ha ricusato i Giudici. Nel 2012 si è dimesso da parlamentare dell’Ars per candidarsi alla presidenza della Regione. “Mi dimetto dall’Ars pronto a candidarmi alla presidenza della Regione. “Non è più accettabile che il parlamento siciliano si sia trasformato in una miserabile arena, nella quale gli stessi compagni di merenda della bella epoque si scontrano ora per un provvedimento, il bloccanomine, volto ad impedire al presidente della regione di procedere legittimamente a conferire incarichi in sostituzione di quelli che giungono a naturale scadenza nell’ambito dell’amministrazione regionale, impedendo al presidente del governo di esprimere le uniche e sole arti di governo di cui è maestro”. A maggio del 2012 venne eletto Sindaco di Santa Teresa di Riva. Successivamente, nelle elezioni regionali del 2012 con “Rivoluzione Siciliana” ha collezionato 25.058 voti di preferenza pari al 1.20%  dei votanti e 22.422 voti di lista (Fonte: www.repubblica.it).
Da sindaco di Santa Teresa di Riva (Me) si è distinto per il risanamento del bilancio comunale e l’ottenimento della Bandiera Blu, in virtù delle buone percentuali di RD raggiunte grazie alla raccolta “porta a porta”. Alle elezioni comunali del 2017 l'uscente Sindaco De Luca, prevedendo di riscuotere un ampio consenso tra i santateresini, ha messo in campo, artatamente, due sue liste, utilizzando in modo distorto la legge siciliana per l’elezione dei sindaci nei comuni fino a 15 mila abitanti, con l’intento di ottenere il totale controllo del consiglio comunale: elezione del sindaco e dei consiglieri comunali di maggioranza con la lista principale (nella quale ha designato candidato sindaco il suo delfino) e i consiglieri di minoranza con la lista di servizio (nella quale egli stesso era candidato sindaco fittizio, avendo dato indicazioni di votare il candidato sindaco della lista principale). Sfortunatamente o, forse, fortunatamente per lui, il giochetto non è andato a buon fine perché la (vera e unica) lista avversaria è riuscita ad arrivare seconda, ottenendo i seggi di minoranza. Solo chi ha una concezione distorta della politica e della cosa pubblica può pensare di poter fare tutte le parti in causa, proprio come un’attore di teatro. Una politica di basso populismo a sfondo carismatico quella di De Luca, fatta di gesti, di scena, di proclami.
Naturalmente chi è dedito al teatrino della politica ha un copione per ogni circostanza. E improvvisamente, per le elezioni regionali del prossimo 5 novembre, il padrone di "Sicilia Vera" cambia copione:"Auspichiamo che tutta l'area di Centrodestra rinsavisca evitando un nuovo sacrificio della Sicilia. Siamo pronti a sostenere la candidatura a Presidente di Nello Musumeci, senza se e senza ma, a prescindere da quelle che saranno le alleanze e il quadro politico nel Centrodestra perché non possiamo riconsegnare la Sicilia agli autori del disastro degli ultimi cinque anni". “Musumeci è il candidato naturale della coalizione” - non lo era invece nel 2012 - “perché la sua scelta è nata in Sicilia per volere dei siciliani ed è anche la personalità con maggiore esperienza e possibilità di vittoria. Le altre candidature, non hanno sicuramente la naturale genuinità per salvaguardare i siciliani dall'atavico saccheggio dello Stato e dalle lobby politico - clientelari". “Forse è giunto il momento di smetterla con il teatrino …”. 
Improvvisamente Nello Musumeci diventa il candidato ideale e De Luca si dimentica di Roberto Di Mauro e delle primarie di coalizione. In questa occasione il dominus di "Sicilia Vera" usa le elezioni regionali e la candidatura di Musumeci per mettere a segno un'altro colpo di teatro: raggiungere il 10% dei voti espressi dai messinesi, per legittimare la sua candidatura a sindaco della Città di Messina. In ogni caso, "Sicilia Vera" avrà l'opportunità di eleggere uno o più deputati all'Ars, cosa del tutto improbabile se De Luca si candidasse a presidente della Regione con la sua lista.