Il dovere di Partecipare

Come abbiamo scritto nel sottotilo del blog “Democrazia Partecipata”  nasce dall’idea, anzi dall’esigenza, di far riappropriare i cittadini delle funzioni e dell’orgoglio dell’appartenenza ad una comunità e di essere i principali artefici delle scelte e dello sviluppo della stessa.

A tutto ciò si può far fronte con una sola parola, che sarà la chiave dell’azione di “Democrazia Partecipata”, e cioè la partecipazione.

Senza partecipazione attiva dei cittadini è difficile innovare e rendere costruttivo il metodo amministrativo della nostra cittadina e dell’intero Paese.

Senza partecipazione è difficile riappropriarsi della libertà: la libertà di decidere della nostra vita, del nostro futuro, delle prospettive da dare al nostro Paese.

La partecipazione è un diritto ma si basa soprattutto sul dovere. Il DOVERE E’ Il FONDAMENTO DELLA LIBERTA’.

Il dovere di tutti a tutti i livelli. il dovere di diventare cittadini migliori, di sviluppare un maggiore senso civico, di partecipare, di impegnarsi, di collaborare, di contribuire, di pretendere, di esigere, di denunciare. Ogni cittadino ha il dovere di guardare al futuro, al bene comune.

Il partecipare attivamente comporta doveri, assunzione di responsabilità, di metterci la faccia e se occorre anche le braccia.

Come cittadini dobbiamo essere protagonisti in prima persona della vita amministrativa del Comune e del suo sviluppo. ABBIAMO IL DOVERE DI PARTECIPARE.

Nell’ottica di realizzare una maggiore partecipazione, abbiamo riflettuto sul modo di amministrare a cui abbiamo assistito nei tempi passati e nel presente. Ci pare di poter affermare che, al di là delle migliori intenzioni e dei risultati più o meno apprezzabili, quello che manca è una vera partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica e una vera strategia di cambiamento e innovazione in tutti i settori.

Questa mancanza di partecipazione, di idee, di strategia, unita dobbiamo dirlo, ad uno scarso senso civico di noi cittadini e all’assenza di una prospettiva per i giovani di questo Paese, sono alcune delle cause del degrado della nostra cittadina: degrado urbano, ambientale, sociale, morale ed economico.

Quale potrebbe essere allora un modo più democratico, più costruttivo, più incisivo, più partecipato per arrivare a discutere degli impegni di un’amministrazione comunale, e a discutere con tutti i cittadini non solo per innovare il metodo amministrativo, ma per incidere efficacemente e rendere possibile il cambiamento, incluso quello delle persone (di noi cittadini), e per dare corpo ad uno sviluppo ordinato e sostenibile non più procrastinabile se vogliamo essere una cittadina al passo coi tempi, proiettata nel futuro e volano del cambiamento della nostra Regione e della nostra Nazione?

Nessun cambiamento è possibile a Santa Teresa di Riva o nella nostra Regione senza la collaborazione attiva e l’impegno convinto di tutti i cittadini. Senza partecipazione, il coinvolgimento di tutti, uomini e donne, e soprattutto, quello delle nuove generazioni di questo paese, non ce la potremo mai  fare a risorgere e cambiare.

L’obiettivo di “Democrazia Partecipata” è di coinvolgere quanti più cittadini possibile in modo che ciascun cittadino prenda coscienza della necessità e della utilità di una sua diretta partecipazione nella vita amministrativa e sociale del nostro Paese per imprimere una svolta al modo di fare Politica.
Il voto di un potente vale quanto quello di un semplice cittadino. Il voto è la nostra forza. Ogni voto ha lo stesso peso. Se siamo in tanti e diventiamo maggioranza, entro i limiti della nostra bella Costituzione,  possiamo rivoluzionare tutto.