lunedì 17 febbraio 2014

Amministrazione trasparente

Pagina Istituzionale
Avere cura della comunità è la caratteristica portante di un buon amministratore. Una comunità si costruisce con la capacità di relazioni che si instaurano, di incontri, di confronti, di porte che si aprono, di informazioni che si danno (in modo puntuale), di progetti che si condividono e discutono (prima di metterli in atto). Altrimenti, chi governa rappresenta se stesso, mentre noi cittadini diventiamo i destinatari inconsapevoli di politiche, spesso indesiderate, imposte dall’alto. È utile sottolineare che il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini garantiscono controllo e trasparenza. Controllo, trasparenza e rispetto della legalità evitano (di solito) ad amministratori distratti di incappare in disavventure giudiziarie.
La trasparenza amministrativa consiste nell’assicurare la massima circolazione possibile delle informazioni sia all’interno del sistema amministrativo sia al suo esterno. “L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità e di trasparenza secondo le modalità previste dalla legge nonché dai principi dell’ordinamento comunitario”, art.1 legge 241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005). "La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche", art 1 Decreto Legislativo n.33/2013
E' quindi evidente quali debbano essere i rapporti tra l’amministrazione locale e i cittadini. Infatti non solo è previsto il diritto per un cittadino di prendere visione degli atti di un procedimento, ma anche che l’attività amministrativa deve ispirarsi al principio di trasparenza, inteso come accessibilità alla documentazione dell’amministrazione o ai riferimenti da quest’ultima utilizzati nell’assumere una determinata posizione. Questo permette ai cittadini di avere il diritto ad una informazione qualificata, ad accedere ai documenti amministrativi seguendo le fasi attraverso cui l’attività amministrativa si articola. Aver cura della propria comunità è un diritto dovere di tutti, indipendentemente dall’essere amministratori o semplici cittadini. Dai rifiuti all’accoglienza, dai piani regolatori al turismo, dalla sicurezza alle fonti rinnovabili.
Una amministrazione realmente trasparente e aperta permette ai cittadini di contribuire all’elaborazione delle decisioni e delle strategie di scelta strategica. Un buon amministratore deve sentirsi parte della comunità e non al di sopra, e deve saper attingere dalle idee e dalle capacità diffuse, valorizzandole e rendendole patrimonio collettivo. Il buon amministratore non è quello che ha la scienza infusa ma quello che cerca di diffondere il sapere, favorisce la partecipazione e la crescita morale, civile ed economica della propria comunità.


lunedì 3 febbraio 2014

La democrazia è in pericolo?

La democrazia è sempre in pericolo soprarttutto quando non c'è partecipazione. La democrazia non si esaurisce nella rappresentanza, è essenzialmente partecipazione e vive di partecipazione. Parlare di democrazia vuol dire parlare di lavoro, di diritto all'istruzione, di informazione e di libera manifestazione del pensiero, di trasparenza, di diritto all'acqua, di forme di resistenza o democrazia dal basso, di diritto alla salute, dei rapporti tra mafia e politica, del sistema economico, della criminalizzazione del dissenso, di giustizia, di diritti uguali per tutti. Presidiare la democarzia è un diritto e un dovere di tutti i cittadini.
La democrazia è effettiva solo se le persone godono delle condizioni fisiche, ambientali, economiche e conoscitive per partecipare liberamente, attivamente e consapevolmente.
In una vera democrazia l'iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (come è scritto nella nostra Costituzione). E' la politica che deve controllare l'economia e non viceversa.
La rappresentanza proporzionale delle minoranze costituisce un ingrediente indispensabile della democrazia, altrimenti è solo una falsa democrazia. Oggi si nega rappresentanza ed emerge una nuova sudditanza strettamente connessa alla subalternità della politica all'economia, ad un mercato che sfugge alle regole della politica, anzi gliele detta.