lunedì 19 gennaio 2015

Chi semina raccoglie, avvio di un orto condiviso nella Riviera Jonica

Chi semina raccoglie” è lo slogan di una bella e interessante iniziativa promossa da alcune associazioni (Associazione APE, Comitato Jonico Beni Comuni, Sementi Indipendenti e il gruppo Scout Agesci di S. Teresa) che ha l’obiettivo di fare formazione alle persone che vorranno partecipare al progetto di ORTO CONDIVISO da realizzare nella Riviera Jonica. Il progetto prevede una serie di incontri, il primo dei quali ha per titolo “Tutto inizia dai semi biologici e autoctoni” e si terrà DOMENICA 25 GENNAIO dalle ore 10.30 alle ore 12.30 presso  APE Aula Permanente di Ecologia, Pista di Atletica in C.da Mortilla nel Comune di Savoca. Sarà un laboratorio pratico, sulla semina di piante da orto e sui semi biologici a cura di Sementi Indipendenti (banca dei semi siciliani). L’associazione APE, oltre al supporto didattico propedeutico alla creazione di un gruppo, metterà a disposizione un appezzamento terreno per la coltivazione di ortaggi e frutti, con metodi sostenibili. L’idea di orto condiviso ha il pregio di consentire la possibilità di far tornare a vivere grazie all’iniziativa e all’operosità dei cittadini aree dismesse, sotto forma di giardini e orti urbani condivisi.

La legge n. 10 del 14 gennaio 2013 (norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), che ha come obiettivo il recupero di spazi verdi urbani dismessi, mediante la loro assegnazione ai cittadini, singoli o in associazione, consente la possibilità di avere in concessione appezzamenti per la coltivazione di frutta e ortaggi. Un bel modo di occuparsi dei BENI COMUNI. È auspicabile che i comuni del nostro comprensorio, come è già accaduto in altri comuni italiani, decidano di promuove ed incentivare lo sviluppo di aree verdi condivise rendendo esecutiva la legge e predisponendo regolamenti e quant’altro necessario per la sua applicazione. Il rilancio delle aree verdi abbandonate attraverso la pratica degli orti e giardini condivisi favorisce le amministrazioni comunali e i cittadini a orientarsi verso un uso sostenibile del suolo comunale. Coltivare l’orto aiuta a contrastare lo stress e l’eccessiva sedentarietà, a riscoprire il contatto con la natura; permette di avere a disposizione cibi freschi ricchi di vitamine e Sali minerali; offre numerosi benefici sia per l’ambiente sia per la salute; consente la nascita di nuovi legami sociali.


venerdì 16 gennaio 2015

Festa del Riuso in Piazza Municipio

La seconda edizione della FESTA DEL RIUSO si terrà DOMENICA 18 GENNAIO a SANTA TERESA DI RIVA, Piazza Municipio, dalle ore 10 alle 17.
Il riuso è un efficace sistema di prevenzione dei rifiuti. È auspicabile che il nostro comprensorio si doti di un Centro del Riuso, ovvero di una struttura adeguata a ricevere, a titolo del tutto gratuito beni usati che i cittadini non utilizzano più, come mobili, libri, elettrodomestici, vestiario e tanto altro che può interessare e tornare utile ad altri cittadini, evitando in tal modo di trasformare tali beni in rifiuti con evidenti vantaggi ambientali, sociali ed economici.
La "Festa del Riuso", oltre ad essere un'occasione di sensibilizzazione dei cittadini sulla necessità della prevenzione e riduzioni dei rifiuti e della loro corretta differenziazione, rappresenta un modo concreto e tangibile di promuovere il reimpiego e il riutilizzo dei beni usati.  Prolungare il ciclo di vita dei beni oltre la necessità del primo utilizzatore è un modo virtuoso ed efficace per ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento e smaltimento. Inoltre, il riuso ha il vantaggio di ridurre il consumo di materie prime per la produzione di un bene nuovo, consentendo un uso più sostenibile delle risorse del pianeta.
A titolo esemplificativo e non esaustivo tra i beni che possono essere scambiati sono compresi: piatti, posate, bicchieri; oggettistica; giocattoli; libri; vestiario; mobili; biciclette; passeggini e carrozzine; elettrodomestici di piccola taglia come ferri da stiro, ventilatori, computer. "Dona ciò che non usi e porta con te ciò che ti serve"

Clicca QUI per visualizzare la locandina dell'evento

mercoledì 7 gennaio 2015

Rifiuti, politica e istituzioni incapaci di svolgere il loro ruolo. Aro S.Teresa di Riva, il "composter" sarà un impianto utile o uno spreco di risorse?

La maggior parte dei Comuni dell’Ato Messina 15 hanno ancora in itinere la predisposizione degli atti amministrativi necessari per il passaggio definitivo al nuovo sistema di gestione dei rifiuti come individuato dalla legge regionale n. 9 del 8 aprile 2010 e successive modifiche.  A causa dei ritardi (del tutto ingiustificati) nella redazione del Piano d’Ambito della Srr (Societa regolamentazione rifiuti)  e dei piani di intervento degli Aro (Area di raccolta ottimale), costituiti dai comuni in forma singola o associata, è  stato inevitabile reiterare diverse volte il commissariamento dell’attuale gestione anche nel nostro comprensorio, tramite l’ormai liquidata Società d’Ambito (ex AtoMe4) per garantire la continuità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il commissariamento, purtroppo, si è limitato a perpetrare l’esistente, e questo ha comportato e comporta, tutt’ora, una gestione fallimentare: bassissime percentuali di raccolta differenziata, zero politiche di riduzione dei rifiuti, alti costi di gestione che  lievitano inesorabilmente mese dopo mese, discariche al limite della capienza.
Amministrazioni locali, sindaci, dirigenti del Dipartimento acque e rifiuti, assessori competenti pro tempore e Presidente della Regione hanno dimostrato la loro totale inadeguatezza al compito che avrebbero dovuto svolgere. Il prossimo 15 gennaio scade il periodo di commissariamento dell’attuale gestione e sarà inevitabile un nuovo reitero.  Ad oggi nulla si sa degli effetti della direttiva assessoriale n. 1579 del 3 ottobre 2014 con la quale veniva decretato, tra l’altro, l’adozione e la redazione del Piano d’Ambito, entro il 15 dicembre 2014, e la conseguente trasmissione da parte della Srr all’Assessorato regionale competente; la redazione e trasmissione, entro il 15 novembre 2014, da parte dei comuni dei piani di intervento all’Assessorato regionale; l’adozione da parte della Srr o da parte dei comuni di tutti gli atti necessari per l’affidamento del servizio. Infatti, non è dato sapere se i comuni hanno ottemperato o se il Commissario straordinario, decorsi infruttuosamente i termini sopraindicati, ha trasmesso o meno la prevista relazione all’Assessorato competente, contenente nel dettaglio le attività di vigilanza svolte nonché le eventuali inadempienze riscontrate nel corso di tale vigilanza. La mancanza di informazioni ai cittadini e la scarsa trasparenza rendono impossibile capire dove stanno le responsabilità. Tutti responsabili? Probabilmente no. Ma è difficile distinguere quando nessuno viene chiamato a rispondere del proprio operato. Inoltre, la mancanza di un confronto pubblico sulle scelte strategiche e le buone pratiche da adottare, l’opacità delle procedure e dei comportamenti dei vari attori rendono difficilissimo il controllo democratico. Le decisioni politiche invece di essere prese con il coinvolgimento dei cittadini, comitati e associazioni,  cadono nella mani di faccendieri e affaristi o peggio ancora.

Impianto trattamento rifiuto organico
Non si capisce perché l’Aro del Comune di Santa Teresa di Riva, giusto per fare un esempio, non ha tenuto conto delle osservazioni  al Piano di intervento avanzate da un comitato di cittadini (Comitato jonico Beni Comuni) ed in particolare l'osservazione riguardante l’inutilità e lo spreco di risorse (600 mila euro + spese di gestione) che comporterà  la realizzazione, in uno dei quattro centri di raccolta, di un impianto per la riduzione volumetrica del rifiuto organico denominato “compostatore di prossimità”.  Il costo totale annuo per il trattamento dell’umido nel "composter", stando a quanto riportato nella scheda del piano, è di €412.000 (gestione) + €147.214 (ammortamento) =  €147.214 con un costo annuo per tonnellata (€147214 / 788 t) di  €186,92 nella migliore delle ipotesi. È facilmente dimostrabile la convenenienza economica del trasporto e trattamento dell’umido da raccolta differenziata al più vicino centro di compostaggio rispetto all’utilizzo del “composter” che, tra l’altro, non avrebbe la capacità di “ridurre” tutto l’umido prodotto e rimarrebbe l’esigenza di trattare la rimanente parte dei rifiuti organici con altre modalità e/o altrove.  Se ci fosse un motivo valido di carattere economico e/o ambientale in grado di giustificare la realizzazione dell’impianto di riduzione volumetrica dei rifiuti, i cittadini del Comune di S.Teresa di Riva sarebero sicuramente disposti a sopportarne i costi.
L'Aro S.Teresa di Riva è stato il primo nel nostro comprensorio ad adottare gli atti necessari per l'affidamento del servizio. Il  Bando di Gara è stato pubblicato sul sito del Comune. L'importo complessivo del servizio posto a base di gara è di €8.047.050 (Iva inclusa) per una durata di sette anni. Il termine entro cui presentare le offerte è il 5 febbraio 2015. Si può ragionevolmente prevedere, nel caso pervengano offerte valide, che il nuovo servizio di raccolta, spazzamento e trasporto sarà avviato a fine 2015. Quindi, bisognerà aspettare il 2016 per vedere una riduzione dei costi di gestioni rispetto a quelli attuali. Il previsto dimezzamento dei costi (se ci sarà) slitta di circa un anno.