giovedì 20 dicembre 2012

La sfida dei rifiuti in Sicilia

Raccolta differenziata  
in Sicilia per provincia - 2008
Fonre dati: ISPRA
In Sicilia serve una  soluzione non necessariamente “rivoluzionaria” ma semplice, efficace e di buon senso, per i rifiuti. Non c’è niente da inventare. C’è solo da mettere in atto tra le raccomandazioni suggerite dalle direttive europee e nazionali quelle più adatte al contesto  di un determinato territorio o ambito locale. A tal proposito, sarebbe opportuno che il piano regionale dei rifiuti prevedesse  l’istituzione degli A.R.O. o Ambiti di Raccolta Ottimale. Gli A.R.O., costituiti in bacini di utenza omogenei tra più Comuni, ottimizzano la filiera della raccolta differenziata, intesa al recupero totale.


La prevenzione è  l’azione risolutiva dell’intero ciclo integrato dei rifiuti: va messa in campo subito. Grazie alla prevenzione sarà possibile in futuro il raggiungimento dell’obiettivo rifiuti zero. La prevenzione produce il duplice scopo di contrastare il depauperamento delle risorse naturali e di rendere più efficace, economico e efficiente l’intero ciclo dei rifiuti. In natura il concetto di rifiuto non esiste: dobbiamo imparare a produrre oggetti e beni che possano sempre essere assorbiti dall'ambiente una volta terminato il loro utilizzo.


Solo con l’impegno di tutti i cittadini e di tutti gli operatori del settore sarà possibile, oggi, risolvere la gestione dei rifiuti al meglio e in tempi brevi. I cittadini come produttori di rifiuti sono l’anello più importante della catena di un corretto ciclo dei rifiuti. I processi educativi hanno un ruolo cardine per la sensibilizzazione e il coinvolgimento della popolazione. L’educazione ambientale è l’aspetto su cui bisogna insistere maggiormente, quello che necessita di maggiore attenzione,  impegno a tutti i livelli, più informazione, partecipazione, persuasione, coinvolgimento, controllo.

I rifiuti si dovranno differenziare (porta a porta) casa per casa, attività commerciale per attività commerciale, e raccogliere allo stesso modo, verificandone la qualità e la quantità, in modo tale che si possa applicare una tariffa o tassa calcolata, per una significativa parte, in relazione alla effettiva produzione dei rifiuti (destinati alla discarica) di ciascuna famiglia.


I rifiuti sono, per la stragrande maggioranza, materia prima. Una risorsa a bassissimo costo. Per estrarre il petrolio grezzo e trasformarlo in carburante o altra materia ci vogliono appositi impianti di estrazione e di trasformazione, allo stesso modo per trasformare i rifiuti in risorsa sono  necessari impianti di riuso, riciclo, compostaggio e trattamento meccanico biologico moderni. Dotare ogni ambito territoriale ottimale dei necessari impianti commisurati alle proprie necessità è una assoluta esigenza. Nel breve volgere di qualche anno nulla dovrà più finire in discarica.


Questa è la politica che vorremmo fosse messa in campo dal Presidente Crocetta e dalla sua Giunta. La Sicilia farebbe un grosso e fondamentale passo in avanti, diventerebbe un laboratorio, un volano  utile alla diffusione della politica della prevenzione, un modello da imitare.


Sicilia terra pulita!

sabato 15 dicembre 2012

TARSU



Forse non tutti sanno come è stato determinato, l’importo della TARSU (TAssa sui Rifiuti Solidi Urbani) per il 2012 nel Comune di Santa Teresa di Riva. Le varie voci che contribuiscono a formare  e a determinarne il totale della TARSU sono:

  1. Quota tassa comunale
  2. Addizionale ex ECA
  3. Maggiorazione ex ECA
  4. Tributo Provinciale
La tassa comunale viene calcolata in base a tariffe unitarie approvate dal Comune secondo i parametri prescritti dalla normativa e dal regolamento comunale in materia. La tassa è dovuta al Comune da chi a qualsiasi titolo occupi, detenga o conduca locali ed aree scoperte tassabili a qualsiasi uso adibiti.
Naturalmente, sul sito del Comune non c’è traccia del regolamento TARSU. Secondo il criterio che anima i nostri Amministratori, i cittadini meno sanno meglio è. Dare informazioni, essere trasparenti è uno sforzo immane per i nostri eroi.
L’importo è calcolato moltiplicando la superficie tassabile (in metri quadrati con arrotondamento per eccesso, come da D.Lgs 507/93) per una tariffa stabilita annualmente e diversa per ogni categoria d’uso.
Tassa comunale = superficie tassabile x tariffa
A Santa Teresa di Riva, per un locale ad uso domestico di 100 mq è stato determinato un totale di 287,00 Euro per il 2012. Nel caso dell’esempio di un appartamento di 100 mq la tariffa fissata dovrebbe essere di 2,87 Euro a mq
A questo importo (287,00 Euro) vanno aggiunte le addizionali (ECA, MECA e tributo provinciale) in misura percentuale. Nel nostro caso il  5% di 287,00, ovvero 14,35 Euro per ciascuna addizionale.
TOTALE DA PAGARE = 287,00 + 14,35 + 14,35 + 14,35 = 330,05
Il tributo provinciale per il finanziamento dei compiti di tutela ambientale è stato istituito con l’art. 19 del Dlgs 504/1992.
La cosiddetta  addizionale ECA , originariamente istituita nella misura del 2%, dall’art. 1 del Regio Decreto n. 2145 del 30 novembre 1937, fu elevata al 5% dal Dlgs Lgt. n.100 del 18 febbraio 1946. Una maggiorazione ECA di pari importo (5%), fu introdotta dalla legge n. 346 del 10 dicembre 1961.

ECA sta per Enti Comunali di Assistenza. Gli ECA furono istituiti nel 1937 ed avevano come scopo quello di assistere coloro che si trovavano in particolari condizioni di necessità.
Gli Enti Comunali di Assistenza sono stati aboliti dalla legge n. 9/1972 e le loro funzioni trasferite alla Regioni.
Malgrado tale soppressione, in base all’art. 3, comma 39, della legge n.549/1995, i Comuni sono comunque legittimati a riscuotere tali addizionali unitamente alla TARSU.
Sarà legittimo, tuttavia ci chiediamo quanto sia opportuno per un Comune pretendere la riscossione delle suddette addizionali. Vorremmo conoscere a quanto ammontano le somme riscosse dal Comune di Santa Tersa di Riva a titolo di addizionali ex ECA ed ed ex MECA.
Sarebbe opportuno che le somme a tale titolo incassate dal Comune di Santa Teresa venissero utilizzate con finalità compatibili con quelle di origine.
Pertanto, vorremmo sapere qual è la destinazione finale di tali risorse?

giovedì 13 dicembre 2012

Spazzatura!


Il Comune di Santa Teresa di Riva aumenta la tassa sui rifiuti del 25%: i cittadini ringraziano.
Oggi c'è arrivato a casa l’avviso di pagamento con il quale il Comune comunica che la riscossione della TARSU viene gestita in forma diretta dal Comune senza avvalersi dell’Agente della Riscossione. Ho pensato che l’Amministrazione avesse voluto risparmiare sul costo del servizio. Invece, il momentaneo compiacimento per il possibile risparmio è durato poche righe … “La tassa ha subito l’aumento di circa il 25% rispetto all’anno precedente per far fronte all’aumento dei costi di raccolta, trattamento e conferimento dei rifiuti in discarica.”
Questa è la giustificazione riportata dal Comune. Nessun altra spiegazione o informazione per il cittadino. Nessun cenno del perché e del come di quest’aumento fuori dall’ordinario. Solo questa generica spiegazione imputata all’aumento dei costi. Fossimo in presenza d'un virtuoso ciclo dei rifiuti tutto volto, con la raccolta porta a porta, al recupero, al riciclo e al riutilizzo dei rifiuti, teso alla prevenzione del rifiuto e ad ottenere l’obiettivo rifiuti zero, cioè, la scomparsa, in un prossimo futuro, delle discariche e dell’incenerimento, e dunque un grande giovamento per l’ambiente e per la nostra salute, per non parlare del decoro urbano, penso tutti saremmo stati contenti di pagare questo surplus.

Invece, il Comune ci chiede altri soldi a fronte di una gestione dei rifiuti fallimentare.  I responsabili di questo fallimento sono i Comuni stessi, tutti i Comuni del nostro comprensorio e ambito territoriale. La responsabilità è degli Amministratori che negli anni si sono succeduti alla guida dei Comuni. Persone incapaci. Persone irresponsabili. Persone che non conoscono i problemi o non li affrontano. Persone con poca serietà e determinazione ... rimandano le decisioni. Scaricano le responsabilità sugli altri … sulla Regione, sull'ATO (facendo finta di non sapere che i Comuni sono gli azionisti, fanno parte dell'assemblea dei soci, come tali stabiliscono gli indirizi programmatici, nominano i consiglieri e il consiglio d'amministrazione dell'ATO), sui cittadini. La colpa è sempre di qualcun altro. Loro fanno presto a risolvere il problema: un aumento del venticinque per cento e avanti così.
Vergogna!