domenica 4 agosto 2019

San Filippo del Mela (Me): dopo il no all'inceneritore, il si al biodigestore?


I rifiuti rappresentano una delle maggiori sfide cui dobbiamo far fronte nella nostra Isola e in particolare nella provincia di Messina. Ancora oggi, la maggior parte dei rifiuti finisce in discarica, anche la frazione organica dei rifiuti urbani, a causa della scarsità degli impianti di trattamento: in provincia di Messina non ci sono impianti per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu), per il trattamento del rifiuto urbano residuo (Rur), e neanche discariche. Per questa ragione la notizia dell’istanza di avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, con produzione di biometano e compost, nel Comune di San Filippo del Mela, non ha destato particolare scalpore o allarme. L’istanza di avvio del procedimento è stata presentata il 15 maggio 2019 da A2A Energiefuture, mentre la documentazione relativa al progetto è stata pubblicata sul portale artasicilia.eu il 5 giugno 2019.
A differenza del progetto che ha riguardato l’impianto di incenerimento dei rifiuti con recupero energetico, proposto anch’esso da A2a, che ha visto la netta contrarietà dei cittadini e degli Enti locali del comprensorio del Mela, per il “biodigestore” sembra esserci una buona accettazione.
In questi giorni scade il termine per presentare osservazioni da parte del pubblico. Le osservazioni e i pareri degli Enti chiamati ad esprimersi sul progetto saranno anch’essi pubblicati a breve e si potrà capire qual è il giudizio complessivo sul nuovo impianto.
Il biodigestore ha un minore impatto ambientale rispetto all’inceneritore. Tuttavia, per essere autorizzato deve anch’esso rispettare determinati vincoli che possono costituire motivo di esclusione dalla possibilità di autorizzazione. A2a Energiefuture nella documentazione prodotta, esclude che ci siano interferenze del progetto con i vincoli escludenti.
A prescindere dal reale rispetto o meno dei vincoli che potrebbero promuovere o bocciare il progetto, si riportano due pareri di diverso tenore, il primo favorevole e il secondo contrario, di due anonimi lettori del blog:
1.   Siamo sommersi dai rifiuti. Non disponiamo di alcun tipo di impianto. Anche nei comuni dove si fa la raccolta porta a porta, per la mancanza di impianti, l’umido raccolto finisce comunque in discarica. Se dobbiamo aspettare che siano le Srr (i sindaci dei comuni) a programmare, localizzare e bandire gare o manifestazioni di interesse per realizzare questi impianti, passerà almeno un decennio. Il biodigestore proposto da A2a è una opportunità da sfruttare.
2.  Il nuovo impianto viene proposto in un’area ambientalmente devastata, dove i risultati dell’ultimo studio “Sentieri” attestano che le malformazioni congenite sono +80% rispetto ai casi attesi. L’abnorme eccesso di malformazioni congenite è addebitabile in massima parte alla raffineria. Tuttavia qualsiasi nuovo impianto venga aggiunto in quell’area (senza aver prima eliminato altri impianti inquinanti presenti) per quanto possa essere modesto l’impatto delle emissioni, peggiorerà la situazione. Non è saggio costruire nuovi impianti inquinanti e pericolosi in un’area industriale ad elevato rischio ambientale. La Centrale A2a e la limitrofa Raffineria sono a rischio di incidente rilevante.

venerdì 28 giugno 2019

Premio Internazionale Aimée Carmoz per la Sostenibilità Ambientale ed altre iniziative in suo nome

Aimée Carmoz
Aimée Pierrette Carmoz (02.08.1929-23.05.2019) è stata una grande combattente ambientalista e centinaia sono state le sue battaglie in difesa dell'ambiente, per la tutela del paesaggio, per il perseguimento dell'orizzonte Rifiuti Zero, per le energie rinnovabili, etc.. Famosissimo fu il documentario "La crociera delle bucce di banana", riguardo al trasporto via mare dei rifiuti organici di Stromboli, l'Isola in cui aveva scelto di vivere.
Allo scopo di commemorare la sua figura preclara, un comitato spontaneo di associazioni, enti, funzionari, cittadini ed imprese, denominatosi "In ricordo di Aimée Carmoz", si sta impegnando su varie iniziative - fra cui l'autosufficienza energetica e della gestione dei rifiuti nelle isole Eolie e le isole minori - ed il Premio Internazionale Aimée Carmoz per la sostenibilità ambientale.

Si intendono premiare tesi di laurea, progetti di ricerca e/o idee imprenditoriali innovative che si occupino di:
  • crescita della coscienza ecologica presso cittadini, imprese private e pubbliche, enti locali, società partecipate pubbliche, istituzioni e governi;
  • sviluppo della economia circolare e della riconversione ecologica dell'economia;
  • lotta alle alterazioni climatiche;
  • crescita di energie e materiali rinnovabili;
  • risparmio di materia e energia;
  • sobrietà nei consumi e nuovi stili di vita;
  • strategia rifiuti zero.
Per finanziare questo premio e le altre iniziative ci si affiderà ad un crowd funding che questo appello intende lanciare. Sono ammessi contributi e/o liberalità e patrocinio di enti pubblici e di privati, ma non saranno accettati quelli di società ed imprese il cui core business è basato su incenerimento, pirolisi, gassificazione e smaltimento in discarica dei rifiuti. Ognuno si senta libero di versare la somma che riterrà opportuna sul conto corrente dedicato solo a questa finalità intestato a:

Zero Waste Sicilia
presso Intesa San Paolo, Filiale 55000 Piazza Paolo Ferrari 10, 20121 Milano
IBAN: IT96 R030 6909 6061 0000 0166 968
Codice BIC: BICITITMM

Causale del Versamento: In ricordo di Aimée Carmoz.

Il comitato "In ricordo di Aimée Carmoz" si riserva di accettare la donazione.

L'ammontare del premio o dei premi sarà stabilito sulla base dei fondi raccolti e sarà presentato il prossimo 2 agosto 2019 in Stromboli (ME).

Fonte: Zero Waste Sicilia

martedì 4 giugno 2019

Impianto di digestione anaerobica a San Filippo del Mela


Bisogna che tutti si sia consapevoli dell’esigenza di dotare la Provincia di Messina della necessaria impiantista per il trattamento della Forsu (Frazione organica dei rifiuti solidi urbani). Siamo la sola provincia totalmente sprovvista di tali impianti. In considerazione della proposta, presentata da A2a, di un impianto per la produzione di biometano e compost dalla Forsu, da costruire nella ex Centrale elettrica di San Filippo del Mela, sarebbe opportuno promuovere un approfondimento sul progetto in questione (quando disponile alla consultazione), organizzando uno specifico incontro sul tema e avviando un confronto con la Ditta proponente, esperti del settore, le autorità d’ambito e regionali e le amministrazioni comunali interessate. I cittadini della valle del Mela hanno il diritto di avere informazioni specifiche sul progetto ed essere pubblicamente informati sui vantaggi e svantaggi, costi per la comunità e impatti ambientali. Tra le cose da valutare, segnalare e osservare in questo confronto, ci dovrebbero essere:
- la congruità della capacità di trattamento dell’impianto stimata in circa 75.000 ton/anno;
- la congruità dell’investimento di 35 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto;
- la congruità di un solo impianto al servizio di tutto per tutto l’ambito provinciale;
- la congruità del business plan per capire i costi economici a carico della comunità (costi di conferimento della frazione organica da raccolta differenziata)
- la congruità del sito proposto che è sottoposto a vincolo paesaggistico;
- l’opportunità di valutare un sito alternativo a quello proposto;
- gli impatti ambientali, tipologia e entità;
- la congruità del piano di viabilità dei camion in ingresso e in uscita dall’impianto, in modo da evitare quanto più possibile il passaggio nelle zone urbane e in aree sensibili (scuole, asili, ecc.) e un adeguamento della rete stradale che consenta che il transito avvenga in sicurezza per i mezzi stessi e per i cittadini che vivono, lavorano o transitano presso il percorso;
- vengano esplicitati pubblicamente vantaggi e svantaggi e i costi per la comunità e le informazioni siano disponibili per tutti, attraverso un’attività di informazione e comunicazione rivolta a tutta la cittadinanza;
- sia previsto un adeguamento della tariffa a partire dal momento in cui inizia il conferimento all’impianto (serve preparare un piano preventivo in tal senso), in modo tale che i cittadini vedano un beneficio immediato derivante dal cambiamento in atto;
- il buon funzionamento dell’impianto dipende anche (e soprattutto) dalla qualità della frazione organica dei rifiuti in ingresso. Vista quindi l’importanza di avere una Forsu da raccolta differenziata di buona qualità per il conferimento all’impianto, si prevedano azioni di sensibilizzazione della cittadinanza per migliorare la raccolta differenziata e per sensibilizzare sull’importanza del ruolo di ciascun cittadino (in tutto il territorio coinvolto dal conferimento dei rifiuti organici presso l’impianto);
- si preveda il riutilizzo gratuito del biometano prodotto come carburante per alimentare i mezzi utilizzati per la raccolta e il trasporto dei rifiuti in tutto l’ambito;
- le alternative alla digestione anaerobica.

Il Testo unico ambientale assegna inequivocabilmente alla Regione il compito di determinare il fabbisogno di impianti di gestione dei rifiuti e dunque anche degli impianti di trattamento della Forsu. Ciò dipende dall’esigenza di assicurare che la distribuzione dei suddetti impianti sul territorio regionale sia tale da garantire il rispetto dei principi di precauzione, di prevenzione e di proporzionalità, e così la sostenibilità ambientale, oltre all’auto sufficienza di ogni ambito territoriale.