sabato 28 gennaio 2017

Frenata dell'Europa sugli inceneritori: sconfessati Sblocca Italia e politica regionale

Con la comunicazione ufficiale del 26/01/2017, “The role of waste-to-energy in the circular economy” (reperibile al sito delle UE http://ec.europa.eu/environment/waste/waste-to-energy.pdf) la Commissione Europea (organismo certamente non pervaso da furore ideologico ambientalista!) ha invitato gli stati membri a rivedere il ruolo e le potenzialità dell’incenerimento dei rifiuti e soprattutto dei fondi che lo sostengono. In coerenza col Pacchetto dell’Economia Circolare (2/12/2015) e, richiamando la gerarchia dei rifiuti (5 fasi: 1) riduzione; 2) riutilizzo e recupero; 3) riciclo; 4) recupero energetico; 5) discarica, cfr. direttiva europea quadro 2008/98/CE) la CE fornisce una guida per gli Stati dell'Unione su come assicurare un’equilibrata capacità di energia da rifiuti (EFW) che eviti di danneggiare lo sviluppo di un'economia circolare. In sostanza si riafferma che l’incenerimento (fase 4 delle gerarchia) è antagonista al ruolo strategico di riduzione e recupero dei rifiuti (le prime tre fasi) e pertanto il ruolo futuro dell’incenerimento viene fortemente ridimensionato rispetto alla situazione attuale, con un invito a considerare con attenzione i piani futuri di nuovi inceneritori e le relative politiche di finanziamento.  
La CE sottolinea inoltre la presenza di un eccesso di capacità di incenerimento che già oggi riguarda molti Paesi e zone d’Europa. Per queste situazioni la Comunicazione suggerisce l’adozione di una serie di strumenti quali la tassazione dell’incenerimento, la terminazione dei sussidi, la moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori e lo spegnimento progressivo di quelli esistenti. Incidentalmente, l'Italia è elencata (con Svezia, Olanda, Germania, Francia ed altri) tra i Paesi che hanno molti inceneritori, non tra quelli in cui mancano e questo oggettivamente porta a riconsiderare le affermazioni secondo le quali "dobbiamo portarci al passo di altri Paesi”.  Alla luce di questo ennesimo documento, la scelta politica dello Sblocca Italia (art.35) e della regione Sicilia in accordo col Ministero dell’ambiente di puntare sul’incenerimento dei rifiuti, anziché su recupero delle materie prime seconde dai nostri scarti, appare miope ed obsoleta. Andrebbero preferite, invece, le Fabbriche dei Materiali, quegli impianti che dopo il trattamento meccanico biologico (oggi insufficienti in Sicilia) invece di realizzare il combustibile da rifiuti (CSS), continuino il recupero spinto di materia fino all’80-90%, peraltro a costi di realizzazione estremamente più bassi degli inceneritori
In Italia siamo prontissimi ad obbedire all’Europa su questioni di finanza pubblica, sostegno alle banche e quant’altro. Quando sulla questione recupero di materia ed economia circolare ci ricorderemo che “Ce lo chiede l’Europa?”

venerdì 27 gennaio 2017

Il ruolo del recupero di energia dai rifiuti nell’economia circolare

La Commissione europea nella  Comunicazione  del 26 gennaio scorso, COM (2017) 34 final, “The role of waste-to-energy in the circular economy” ha indicato agli Stati membri di considerare più attentamente le priorità della gerarchia dei rifiuti, invitando a riconsiderare la pratica dell’incenerimento dei rifiuti. Il recupero di energia dai rifiuti può svolgere un ruolo nella transizione verso un'economia circolare, a condizione che la gerarchia dei rifiuti venga utilizzata come principio guida e che le scelte fatte non impediscono livelli più alti di prevenzione, riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti. Ciò è essenziale per garantire la piena potenzialità di un'economia circolare, che sia dal punto di vista ambientale ed economico atta a  rafforzare la leadership europea nelle tecnologie verdi. Inoltre, solo rispettando la gerarchia dei rifiuti il recupero di energia dai rifiuti sarà in grado di massimizzare il contributo della economia circolare alla decarbonizzazione, in linea con la strategia energetica dell’Unione Europea e l'accordo di Parigi. Come ormai notorio, sono  prevenzione e riciclaggio dei rifiuti che offrono il più alto contributo in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di gas serra.
In futuro, maggiore considerazione deve essere data a quei processi, come la digestione anaerobica dei rifiuti biodegradabili, nei quali il riciclaggio dei materiali si combina con il recupero di energia. Al contrario, il ruolo dell'incenerimento, che attualmente è l'opzione  di recupero di energia dai rifiuti predominante, ha bisogno di essere ridefinito per garantire che la massimizzazione del riciclo e del riutilizzo non venga ostacolata e che l’incenerimento dei rifiuti residui venga evitato o minimizzato al massimo.
La Commissione invita tutti gli Stati membri a prendere in considerazione le indicazioni contenute nella comunicazione, ed a valutare e rivedere i piani di gestione dei rifiuti ai sensi della legislazione UE 30. In fase di pianificazione dei futuri investimenti relativi a  impianti di recupero energetico, è essenziale che gli Stati membri tengono in considerazione il rischio di perdite a causa di sovradimensionamento degli impianti. In sede di valutazione dei piani nazionali di gestione dei rifiuti e del monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi di riciclaggio dell'UE, la Commissione continuerà a fornire indicazioni sulla necessità di garantire che la pianificazione della capacità di recupero energetico dai rifiuti sia coerente  ed a sostegno della gerarchia dei rifiuti e che si tenga conto della potenzialità delle tecnologie innovative di trattamento, riciclaggio e recupero dei rifiuti.

martedì 24 gennaio 2017

Elezioni a S.Teresa di Riva, usare sotterfugi non è la strada giusta per solcare un cammino politico limpido

Danilo, Anna e Cateno
Tranne ripensamenti, il sindaco uscente ha annunciato il completamento della lista GoverniaAmo Santa Teresa di Riva, la principale delle due liste che avrà come candidato a sindaco Danilo Lo Giudice. L’ultimo candidato a consigliere comunale prescelto è la dr.ssa Anna Dominici di professione agronoma, che non ha un volto noto, ma un apprezzabile curriculum.  L’altra lista della compagine deluchiana, Oltre De Luca, è ancora in fase di definizione.  De Luca, pare, si sia ritagliato, in questa seconda lista, il ruolo di candidato sindaco fittizio, in sostituzione di Salvatore Triolo. Il fine politico De Luca sembra insistere con le furbizie da guitto della politica. Spiace vedere che nessuno della sua compagine contrasti questa scarsa propensione all'agire politico corretto. Bisogna rifiutare ogni proposta che tenda ad utilizzi distorti della legge per un presunto vantaggio politico.  Usare sotterfugi non è la strada giusta per solcare un cammino di limpidezza. Ed è la ragione per cui tanti potrebbero scegliere di non votare le due liste di De Luca.  
Altra cosa che portiamo all’attenzione dei diretti interessati e di tutti i santateresini è il cattivo costume di utilizzare le sedi istituzionali per scopi prettamente di parte. Le Istituzioni sono al servizio di tutti e non di una sola parte politica. La presentazione delle liste, dei candidati e qualsiasi altra attività inerente le elezioni, deve essere fatta nelle sedi opportune: sedi di partiti o altre sedi, in locali pubblici, nelle piazze, a casa propria, ma non nella Casa Comunale e sotto il Gonfalone con lo stemma del Comune.

martedì 17 gennaio 2017

Lettera aperta a Domenico Trimarchi

Danilo, Domenico e Cateno
Caro Domenico, mi fa piacere che ci siano persone come te, animate dalla voglia di potersi rendere utili alla propria comunità. Sono sicuro che in entrambi gli schieramenti che si affronteranno per amministrare il Comune ci sono e ci saranno altri volenterosi e disinteressati, anch’essi alla prima esperienza, che si apprestano a fare del loro meglio per far progredire la nostra comunità. Io non vivo più a S.Teresa di Riva, ma lo considero sempre il mio paese e di tanto in tanto torno.
Credo tu sappia che sono stato costretto ad andare via da S.Teresa di Riva perché proprio l’amministrazione uscente ed anche quella precedente (mi riferisco a tutta l’Amministrazione (maggioranza e minoranza e relativi sindaci) hanno preferito salvaguardare interessi economici privati, permettendo e non contrastando attività svolte  fuori legge, piuttosto che il diritto al riposo e alle occupazioni del mio nucleo familiare e, quindi, il diritto alla salute dei cittadini. Sto facendo riferimento a questo fatto solo perché è una questione di cui ho diretta conoscenza e coscienza, e solo per farti capire che ti troverai, nella tua veste di consigliere comunale, ad affrontare problematiche tra le più varie sulle quali sarai chiamato, di volta in volta, ad esprimere ed argomentare la tua posizione su specifici fatti, progetti, proposte e atti. Tutto ciò che accade a Santa Teresa è di tua competenza, di competenza di tutti i consiglieri comunali. Fare il consigliere comunale non è come fare una passeggiata, se lo fai con diligenza, con responsabilità, nell’interesse di tutti i tuoi concittadini, nel rispetto delle leggi e dell’etica dei comportamenti. Questa lettera è indirizzata a te ma, in realtà, mi rivolgo a tutti gli aspiranti consiglieri comunali.
La prima questione che porto all'attenzione di tutti è il proposito del Sindaco uscente di tenere l’elezione dei Comitati di Quartiere contestualmente alle elezioni comunali, contrariamente a quanto prevede, giustamente, l’apposito regolamento comunale. Il Sindaco uscente, come ognuno di noi, ha pregi e difetti. E, poiché egli è il dominus della lista o delle liste di cui tu fai parte, bisogna che tu e gli altri tuoi compagni di lista teniate a bada le sue, chiamiamole, intemperanze. È chiaro qual è l’intento del sindaco uscente. Anche questa  è una furbizia che va stoppata. Domenico, sicuramente sai meglio di me cosa prevede il regolamento. In particolare l’articolo 8 prevede che i Comitati di Quartiere durino in carica sei mesi oltre la durata del mandato elettorale degli Organi Istituzionali del Comune e che la successiva amministrazione deve, entro tale termine, indire le elezioni dei nuovi Comitati di Quartiere. Dovreste convincere Cateno De Luca a desistere dal suo intento. Spiegategli semplicemente che le regole si rispettano e non è il caso di cambiarle a fine mandato. Si possono anche cambiare, ma dovrà essere il nuovo consiglio comunale a farlo ad inizio mandato. Il nuovo consiglio comunale potrebbe anche decidere di revocare l’istituzione dei comitati di quartiere ed aprire a nuove forme di partecipazione che non necessitano di elezioni.
Un aspetto importante al quale dovreste lavorare in vista della preparazione del programma elettorale, entrambe le compagini elettorali, è l’organizzazione e la (ri)qualificazione della macchina comunale in tutti i suoi ambiti, la modifica dello Statuto comunale e l’aggiornamento di alcuni regolamenti, in modo da rendere la casa comunale realmente efficiente e trasparente. La mancanza di trasparenza è una delle ragioni dell’opacità e dell’inefficienza delle nostre amministrazioni comunali e influisce negativamente sul buon governo di un comune. Il diritto alla trasparenza è uno dei diritti basilari del cittadino e nell’ambito della pubblica amministrazione e dei servizi locali diviene fondamentale. L’opacità di una amministrazione comunale dipende principalmente dalla mancanza di informazioni e da una carente definizione di iter procedurali chiari e comprensibili per i cittadini utenti. La trasparenza si misura con il diritto all’informazione, il diritto all’accesso ai servizi, il diritto di tutela. Senza l’esercizio di tali diritti in modo uniforme e non discrezionale, l’impegno sulla trasparenza rischia di non incidere sui comportamenti scorretti, la deresponsabilizzazione, l’uso distorto del servizio pubblico.
Il “caminetto della verità”, cui fa riferimento il Sindaco uscente, non ha nulla a che vedere con la trasparenza di un'amministrazione comunale.
Grazie per il tuo impegno e buone cose,
Aldo Lenzo

venerdì 13 gennaio 2017

Elezioni a S.Teresa di Riva, Cateno De Luca e le due liste

Ci sono cose fatte bene e cose fatte male, sia in politica che in amore. L’espediente delle due liste non collegate allo stesso candidato sindaco per  ottenere il 100% dei consiglieri comunali alle elezioni, che si terranno il prossimo maggio a Santa Teresa di Riva, è profondamente antidemocratico. Ed è una pessima trovata di De Luca, che certamente non lo  eleva al rango di statista: “Noi non vogliamo che questa volta altri scelgano la minoranza”, ha tuonato nel suo comizio del 1° gennaio, “la minoranza non ci dovrà essere a Santa Teresa di Riva!”
La normativa nazionale che regola la materia delle elezione nei comuni con meno di 15.000 abitanti non consente che vengano presentate liste collegate al candidato sindaco e non consente il voto disgiunto. Il voto disgiunto renderebbe la scheda nulla.
In Sicilia, regione a statuto speciale, invece le norme non prevedono la possibilità di collegare più liste al candidato sindaco e ammettono il voto disgiunto “Ciascun elettore può altresì votare per un candidato alla carica di sindaco, anche non collegato alla lista prescelta”, cosa possibile solo nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti in tutta Italia.
Dove sta la scorrettezza di De Luca? Egli non presenta due liste collegate allo stesso candidato sindaco (non consentito dalla normativa siciliana) ma due liste collegate ciascuna ad un diverso candidato sindaco. La scorrettezza (furbizia) principale sta nel fatto che il candidato sindaco della lista minore inviterà a votare il candidato della lista principale. Un espediente questo che potrebbe consentire il proposito che De Luca si è prefissato.
Noi auspichiamo e invitiamo il Sindaco De Luca a desistere dal suo proposito, perché vorremmo avere (tutti) un uomo politico esperto e capace ma anche deontologicamente corretto e non un politicante di mestiere pronto a qualsiasi sotterfugio. Il politico De Luca è persona intelligente e siamo certi che il nostro invito sarà accolto.