Attuazione D.P.

Su suggerimenti di Paolo Michelotto

Democrazia significa letteralmente “Potere della Gente”.

Invece sempre più constatiamo che il potere non è della gente, ma di una piccola parte di essa, quella che fa politica, che ha costituito una elite, o come dice Gian Antonio Stella, una “casta”, e che amministra senza ascoltare i cittadini.

Noi vogliamo invece che tutti i cittadini che desiderano partecipare ed avere voce nella gestione della propria città, lo possano fare anche nel lungo intervallo di cinque anni che intercorre tra una elezione e l’altra.

Come ottenere questo risultato?

Basta guardare alle migliori esperienze di democrazia che ci sono nel mondo e prendere esempio. Non occorre inventare niente.

Quindi quando saremo eletti, per attuare una reale democrazia partecipativa modificheremo lo Statuto comunale e redigeremo il Regolamento per l’attuazione dei diritti di partecipazione dei cittadini come previsto dalla nostra Costituzione, dall’art. 8 del D.Lgs 267/2000, dalla L.R: 30/2000 ed anche dall’attuale Statuto comunale.

1. introdurremo o attueremo l’elezione diretta da parte dei cittadini del Difensore Civico, che così risponderà del proprio operato ai cittadini e non al consiglio comunale o all’amministrazione che oggi lo dovrebbe  nominare (se si decidessero ad attuare lo Statuto) . Oggi la situazione è che il controllato (l’amministrazione) nomina il controllore (il difensore civico). Come se a una partita a calcio tra due squadre, una avesse il diritto di nominare l’arbitro. Il Difensore Civico eletto dai cittadini deve inoltre avere maggior potere sanzionatorio nei confronti degli amministratori ed ottenere risposte e provvedimenti da parte dell’amministrazione, entro tempi definiti. Questo succede nelle democrazie più evolute, ad esempio in Scandinavia.

2. Introdurremo o attueremo l’iniziativa popolare in cui basterà presentare l’1% delle firme degli aventi diritto al voto, tempi stretti e certi (esempio entro 2 mesi) per la discussione di questa iniziativa in consiglio comunale. Se essa viene modificata o respinta, il comitato promotore ha facoltà di tramutarla in referendum propositivo, senza quorum, senza ulteriore raccolta di firme. Questo succede in Svizzera e Baviera.

3. Introdurremo o attueremo il referendum abrogativo. Quando l’amministrazione delibera di procedere con un atto che i cittadini non vogliono, essi, nei primi 100 giorni dalla delibera, avranno la possibilità di raccogliere l’1% delle firme degli aventi diritto al voto. Se riescono in questo proposito, l’atto amministrativo sarà posto a referendum abrogativo nei mesi successivi. Senza quorum di partecipazione. La deliberazione diventerà effettiva se la maggioranza dei votanti l’avrà votata. Questo strumento esiste in Svizzera.

4. Introdurremo o attueremo il referendum propositivo. Quando un amministratore non ascolta la volontà o i suggerimenti dei cittadini, essi devono avere la possibilità di rivolgersi direttamente ai loro concittadini. Tramite raccolta del 2% delle firme degli aventi diritto al voto, sarà possibile presentare un quesito posto in forma di domanda semplice o di proposta di atto amministrativo suddiviso in paragrafi e commi, al voto di tutti i cittadini. Non sarà richiesto il quorum, perché tutti gli studiosi di democrazia hanno da tempo osservato che il quorum diminuisce la partecipazione al voto perché si presta ad azioni di boicottaggio della parte politica che vuole far invalidare il referendum per far vincere la posizione del NO. Questo strumento è presente in 26 stati degli USA.

5. Introdurremo l’Assemblea Pubblica su richiesta dei cittadini. Quando un gruppo di cittadini avrà raccolto lo 0,5% delle firme degli aventi diritto al voto su un determinato argomento della città, potrà richiedere l’indizione in tempi molto rapidi (2 settimane) di una assemblea pubblica, realizzata negli orari e negli spazi indicati dai cittadini, con un metodo e tempi precisi per porre domande ed effettuare risposte, con la presenza obbligatoria della giunta comunale al completo, che dovrà rispondere alle domande, con il Difensore Civico come facilitatore della serata. Una cosa simile accade a Chelsea (USA).

6. Introdurremo la trasparenza nelle riunioni della Giunta Comunale, ovvero dell’organo che effettivamente governa la città, tramite sedute sempre aperte al pubblico, e video trasmesse nel sito web del comune.

7. Introdurremo il diario pubblico di ogni assessore. Ogni assessore verrà fornito di un blog, collegato al sito del comune. Su questo blog dovrà aggiornare quotidianamente il suo operato.  Come il rapportino che un ufficiale di polizia deve effettuare a fine giornata. Così i cittadini e i media potranno seguire quotidianamente l’azione dei loro amministratori.

8. Introdurremo la possibilità per i cittadini di partecipare al Consiglio Comunale con domande e interventi. Oggi i consigli comunali sono luoghi dove gli oratori parlano per decine di minuti spesso a un’aula deserta, dando sfogo alla loro prolissità e al loro ego. Faremo in modo che in Consiglio Comunale i consiglieri possano fare interventi lunghi al massimo 3 minuti e che i cittadini presenti fisicamente nella sala, oppure collegati da casa con internet possano fare domande e interventi lunghi al massimo 1 minuto. Così avrà senso la partecipazione dei cittadini al Consiglio Comunale.