Qualsiasi strategia vincente
richiede alcuni obiettivi e un piano d’azione. Nel campo dei rifiuti un
obiettivo fondamentale è quello di garantire il recupero delle risorse ovvero
dei materiali che compongono i rifiuti per proteggere le scarse risorse
naturali di cui disponiamo, impedendo il loro seppellimento nelle discariche o la
loro distruzione negli inceneritori (termovalorizzatori). In questo modo si persegue
l’obiettivo, anch’esso fondamentale, di garantire la salute del Pianeta e di
chi ci vive. Un piano d’azione coerente con gli obiettivi deve comprendere la riduzione dei rifiuti, il compostaggio, il
riciclo e il riutilizzo, un cambiamento nelle abitudini di consumo, la
riprogettazione industriale. Ma altrettanto importante, per una strategia
vincente è creare un nuovo approccio nel rapporto tra rifiuti e persone. Si
tratta di un nuovo modo di pensare e agire con lo scopo di salvaguardare la
salute e migliorare la vita di chi, in un modo o nell’altro, ha a che fare con
i rifiuti, ovvero, tutti noi. Per creare questo nuovo approccio occorre una
costante opera di formazione, informazione, motivazione e coinvolgimento dei
cittadini.
"L’Urega ritarda l’esame delle offerte"
Nei comuni del nostro
comprensorio, ad oggi, nulla è stato fatto per recuperare le risorse contenute
nei rifiuti urbani. Nulla è stato fatto per
coinvolgere e informare i cittadini e per ridurre i costi di gestione che
determinano la tariffa rifiuti. Tutti i
comuni si sono mossi con colpevole ritardo. È di qualche giorno fa una notizia
di stampa che fa sorridere, ma anche capire, com’è facile addossare agli
altri e mai a stessi le responsabilità. Secondo quanto si legge nell’articolo, il comune di
Santa Teresa di Riva ha mandato una lettera di sollecito all’Urega per chiedere
che venga accelerato l’iter per la nomina della commissione che dovrà esamine
le offerte delle sei ditte che hanno partecipato alla gara d’appalto,
rappresentando i maggiori costi cui va incontro il Comune (stimati in 40.000 euro al mese) per ogni giorno di
ritardo della nuova gestione. A chi
dovrebbero rivolgersi i cittadini utenti per chiedere un risarcimento del danno
economico che hanno, sino ad ora, subito per il ritardo con cui i comuni (incluso
il comune di Santa Teresa di Riva) hanno predisposto gli adempimenti previsti
dalla legge regionale n.9/2010 ed in particolare la redazione e trasmissione
dei piani di intervento e l’adozione degli atti necessari per l’affidamento del
servizio di gestione dei rifiuti? Il primo Aro costituitosi nel nostro
comprensorio (Aro del Dinarini) ha presentato il piano di intervento alla Regione
a giugno 2013. Il Piano è stato approvato a settembre 2013. L’Aro S.Teresa di Riva avrebbe potuto e
dovuto ottenere l’approvazione del piano di intervento anch’esso a settembre
2013, se si fosse mosso con gli stessi tempi dell’ex Aro del Dinarini. Invece,
il piano di intervento è stato presentato a settembre 2013 ed ha avuto
l’approvazione a marzo 2014. Circa sei mesi di ritardo, quantificabili in un maggiore
costo per i cittadini utenti di 240.000 euro.
“Mi dimetto per candidarmi a Sindaco di Savoca”
Altra cosa che fa sorridere è la
buffa, ai miei occhi, uscita del Sindaco De Luca che ha detto che si dimetterà(?)
per candidarsi a sindaco del comune di Savoca. La motivazione sembra essere pretestuosa: vuol diventare sindaco di Savoca per riunificare i due comuni.
Potrebbe essere una buona cosa se le due cittadinanze fossero d’accordo. Ma per
verificare ciò non è necessario che egli diventi Sindaco di Savoca. Non mi pare
che per procedere alla riunificazione dei due comuni sia necessario che qualcuno
abbia fatto il sindaco in entrambi i comuni. Il sospetto è che De Luca abbia escogitato questo pretesto perché non vuole rimanere politicamente "disoccupato",
non potendosi ripresentare, alla scadenza, come Sindaco a Santa Teresa di Riva, per via della promessa, fatta in campagna
elettorale, di un solo mandato. La motivazione suona pretestuosa anche perché il
Sindaco De Luca a tutto sembra interessato fuorché a riunificazioni ed
unioni di comuni, soprattutto quando non è Lui a dirigere e manovrare. Quando
c’è stata la possibilità di fare un Aro comprensoriale (associare tutti i
comuni del comprensorio o parte di essi in modo da assicurare il conseguimento
di economie di scala e obiettivi di efficienza ed efficacia della gestione dei
rifiuti), nonostante le sollecitazioni in tal senso, ha preferito (senza chiedere ai cittadini se fossero d’accordo o meno) costituire un Aro in
forma singola. Diciamo che predilige unire o dividere a seconda delle sue
personali esigenze e/o convinzioni.
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