giovedì 30 giugno 2011

Ritorno alla responsabilità dei cittadini

Chiediamoci: quali Comuni sono meglio amministrati?
Se riflettiamo su questo, la risposta non può che risultare evidente. I Comuni meglio amministrati sono quelli meglio organizzati e dove i cittadini sono più consapevoli dei loro doveri e dei loro diritti.

Dove le informazioni, la verifica dei fatti, dei comportamenti e della coerenza di chi amministra sono costantemente sotto osservazione tutto funziona meglio.

Fin’ora noi abbiamo sempre preferito delegare scegliendo magari il fustigatore di turno dei cattivi amministratori che hanno gestito il potere fino ad ieri. Questo è materialmente più comodo per noi perché, affidando le scelte ad altri, la responsabilità individuale scompare. La responsabilità non è più nostra. Ciò, quasi sempre, finisce per essere un danno enorme. Quando si affida ad altri il proprio destino, questi non agiscono secondo le finalità e gli interessi dei cittadini che glielo hanno affidato, ma secondo fini o interessi propri o della propria parte politica.

Il disinteresse e l’indifferenza dei Cittadini accresce il potere di chi è stato delegato, e questo comporta la distribuzione diseguale di diritti e doveri; comporta strade aperte per i loro amici e strade chiuse per tutti gli altri. Tutto diventa “ad personam”.

Chiamarsi fuori, escludere qualsiasi responsabilità individuale, delegare ad altri la soluzione dei problemi conduce a deleghe in bianco. Invece, ciascun cittadino deve tornare alla responsabilità e contribuire alla costruzione del bene comune. Ciò avviene partecipando, non ritraendosi, facendo e non lasciando fare, assumendosi le proprie responsabilità e rispondendo a ciò cui si è chiamati nell’organizzazione sociale. In altre parole, facendo bene il proprio lavoro.

2 commenti:

  1. Ognuno di noi e' responsabile di quello che succede nella propria citta', nel bene e nel male. Bisogna iniziare a prendere coscienza che la citta' e' un bene e una responsabilita' di tutti e se al momento e' amministrata male, bisogna rimboccarsi le mani e iniziare a organizzarsi per un cambiamento reale. Molto spesso ci lamentiamo soltanto della cattiva amministrazione, ma non facciamo niente per cambiare le cose. Questo e' il momento di riscoprire la nostra coscienza civica, ed iniziare a fare qualcosa di concreto per il bene pubblico e per garantire un futuro ai nostri figli.

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  2. Coraggioso e difficile ma necessario.
    Penso che si possa fare. Santa Teresa non è poi così grande e il contatto con i cittadini è a portata di mano.
    Ci vorrà tanto impegno e pazienza, ma penso sia giunto il momento. In Italia, finalmente, la "gente" si sta svegliando e ha voglia di cambiare le cose.
    Cominciando con un piccolo gruppo si può poco a poco arrivare a tutti. E poi, c'è tantissima cosa che può e deve essere migliorata.
    Complimenti.

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