La lotta contro un nemico forte, organizzato e spalleggiato
dai poteri pubblici come A2A è fatta di atti quotidiani, azioni compiute giorno
dopo giorno. Essa si nutre delle energie di tutte e di tutti, singoli o
organizzati in gruppi, senza riguardo per il ruolo o la posizione sociale. Così
d'altronde sono le lotte per la vita.
I livelli su cui bisogna combattere sono multipli e bisogna
affrontarli tutti con grande ed eguale intensità. La sensibilizzazione costante
e la mobilitazione sul territorio si fonda su una approfondita demistificazione
tecnica dei progetti, che non può prescindere da un dialogo disincantato con quelle
istituzioni attente al grido di rabbia e dolore che viene dalla Valle del Mela,
allo stesso tempo capaci di produrre atti amministrativi concreti, tali da
ostacolare la marcia mortale dell’inceneritore.
Ieri, 20 ottobre 2015, un altro mattone innalza ancora il
muro che le donne e gli uomini della Valle del Mela stanno ergendo contro il
mega inceneritore da 517 mila tonnellate l’anno. L’Assemblea
Regionale Siciliana ha approvato la mozione a firma Zafarana che è stata
preparata insieme ai Comitati No Inceneritore del mela. Con essa si impegna il Governo Crocetta a
bloccare qualsiasi ipotesi di riconversione della centrale termoelettrica.
Ad questa va aggiunta l’approvazione, sempre ieri, dell’altra mozione a firma
Formica che impegna il governo a
istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sugli attuali livelli di
contaminazione dell’Area ad Alto Rischio Ambientale, istituita dieci anni
or sono, e sulla compatibilità delle industrie operanti nell’area con gli
attuali livelli di contaminazione e urbanizzazione
Adesso pretendiamo
che il governo regionale ascolti il coro di NO che proviene dalla Valle del
Mela ed emetta, nelle sedi opportune, parere negativo alla costruzione dell’inceneritore
di Archi-San Filippo del Mela. Pretendiamo che abbondoni immediatamente l’ipotesi
scellerata di ammorbare quel che resta della nostra meravigliosa ma devastata
isola con ben sei inceneritori. La transizione verso una strategia per
azzerare i rifiuti e recuperare i materiali deve essere avviata subito, non
possono più i siciliani pagare con la loro salute e i loro soldi la criminale
negligenza dell’amministrazione, che in combutta con i signori delle discariche
e degli inceneritori propone una gestione antiquata, antieconomica e insalubre.
Sappiamo bene che si tratta di una importante battaglia, ma
che, in quanto tale, non consente di fermarci neanche per un istante. Chiediamo ai sindaci del comprensorio di
supportare i cittadini dei loro comuni in questa lotta e indire
subito referendum comunali che possano rafforzare il peso del No
all’inceneritore, anche sul piano del consenso elettorale.
Questa è la scelta più rilevante che questo territorio fronteggia
dagli ultimi trenta anni. Non sono consentiti indugi, calcoli politici di corto
cabotaggio, mercimoni e temporaggiamenti. Agire adesso!
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