mercoledì 21 ottobre 2015

Approvata all’Ars la mozione contro l’inceneritore del Mela

La lotta contro un nemico forte, organizzato e spalleggiato dai poteri pubblici come A2A è fatta di atti quotidiani, azioni compiute giorno dopo giorno. Essa si nutre delle energie di tutte e di tutti, singoli o organizzati in gruppi, senza riguardo per il ruolo o la posizione sociale. Così d'altronde sono le lotte per la vita.
I livelli su cui bisogna combattere sono multipli e bisogna affrontarli tutti con grande ed eguale intensità. La sensibilizzazione costante e la mobilitazione sul territorio si fonda su una approfondita demistificazione tecnica dei progetti, che non può prescindere da un dialogo disincantato con quelle istituzioni attente al grido di rabbia e dolore che viene dalla Valle del Mela, allo stesso tempo capaci di produrre atti amministrativi concreti, tali da ostacolare la marcia mortale dell’inceneritore.
Ieri, 20 ottobre 2015, un altro mattone innalza ancora il muro che le donne e gli uomini della Valle del Mela stanno ergendo contro il mega inceneritore da 517 mila tonnellate l’anno. L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la mozione a firma Zafarana che è stata preparata insieme ai Comitati No Inceneritore del mela. Con essa si impegna il Governo Crocetta a bloccare qualsiasi ipotesi di riconversione della centrale termoelettrica. Ad questa va aggiunta l’approvazione, sempre ieri, dell’altra mozione a firma Formica che impegna il governo a istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sugli attuali livelli di contaminazione dell’Area ad Alto Rischio Ambientale, istituita dieci anni or sono, e sulla compatibilità delle industrie operanti nell’area con gli attuali livelli di contaminazione e urbanizzazione
Adesso pretendiamo che il governo regionale ascolti il coro di NO che proviene dalla Valle del Mela ed emetta, nelle sedi opportune, parere negativo alla costruzione dell’inceneritore di Archi-San Filippo del Mela. Pretendiamo che abbondoni immediatamente l’ipotesi scellerata di ammorbare quel che resta della nostra meravigliosa ma devastata isola con ben sei inceneritori. La transizione verso una strategia per azzerare i rifiuti e recuperare i materiali deve essere avviata subito, non possono più i siciliani pagare con la loro salute e i loro soldi la criminale negligenza dell’amministrazione, che in combutta con i signori delle discariche e degli inceneritori propone una gestione antiquata, antieconomica e insalubre.
Sappiamo bene che si tratta di una importante battaglia, ma che, in quanto tale, non consente di fermarci neanche per un istante. Chiediamo ai sindaci del comprensorio di supportare i cittadini dei loro comuni in questa lotta e indire subito referendum comunali che possano rafforzare il peso del No all’inceneritore, anche sul piano del consenso elettorale.
Questa è la scelta  più rilevante che questo territorio fronteggia dagli ultimi trenta anni. Non sono consentiti indugi, calcoli politici di corto cabotaggio, mercimoni e temporaggiamenti. Agire adesso!

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