Decalogo sostenibile |
La sostenibilità è la coerenza
con le leggi di Natura. È ovvio che dovremmo organizzarci secondo modelli di
sviluppo sociale ed economico che non siano in conflitto con la natura. Infatti
il ciclo naturale che regola la vita di tutti gli esseri viventi non prevede il
concetto di rifiuto. In natura ciò che un qualsiasi organismo scarta non è rifiuto,
ma una materia prima per altri. La natura non butta via nulla. Essa opera sempre un continuo e
completo riciclo di qualsiasi materiale in un sistema circolare che ricicla e
non distrugge.
Stessa cosa dovrebbe essere per le
attività gestite dall’uomo, invece, queste attività sono basate su un massiccio prelievo
di materia ed energia dall’ambiente per
produrre beni di consumo che sfocia in un’altrettanta massiccia produzione di
materiali e beni che non vengono
riutilizzati, ma scaricati nell’ambiente. Un accumulo di materia non reimpiegata conferita nelle discariche o,
peggio ancora, eliminata (incenerita) con danni enormi per l’ambiente, per la
salute delle persone e per l’economia.
L’uomo invece di copiare il ciclo
circolare dei materiali in natura ha costruito un sistema lineare che si può
definire dell’usa e getta, ovvero un sistema che non recupera la materia, che
non la trasforma in altra materia, ma in spazzatura. Il rifiuto (materia) che diventa spazzatura rappresenta uno
spreco di risorse preziose, soprattutto se si considera che l’Italia non ha materie prime per alimentare il suo
sistema industriale: importiamo le materie prime dai paesi emergenti che sono
in veloce crescita e tenderanno ad usare sempre più le loro risorse per i loro
consumi interni nei prossimi decenni. Le materie prime saranno sempre meno e
sempre più care. Ci attende la desertificazione industriale se non ci si
attrezzerà velocemente per il massimo recupero possibile di materie prime
seconde dai rifiuti e dagli scarti. Anche un bambino capisce che
bisognerebbe muoversi verso la sostenibilità: i nostri governanti e amministratori non lo
capiscono. Per muovere verso la sostenibilità ci vorrebbe la Politica (che non
c’è). Un approccio sostenibile consiste in una drastica riduzione dei rifiuti e
delle emissioni nocive, nel massimo recupero di materiali organici e tecnologici,
nel progressivo abbandono degli idrocarburi e delle combustioni. Un approccio
sostenibile non significa solo incentivare il recupero e il riciclaggio dei
materiali scartati, ma promuovere anche la prevenzione della produzione dei
rifiuti; ridurre il saccheggio delle risorse del pianeta; restituire alla Terra ciò che si preleva con l’agricoltura (ovvero trasformare i rifiuti organici in compost, evitando così il rischio della
desertificazione che potrebbe affliggere soprattutto la Sicilia a causa delle basse
percentuali di sostanza organica contenute nel terreno in gran parte del territorio); ridurre al massimo tutto ciò che inquina
ed è nocivo per l’ambiente; evitare di inquinare generando veleni; trasformare la materia scartata in reddito e lavoro.
In occasione della "Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (Serr)" che avrà luogo dal 22 al 30 novembre 2014 invito tutti a diffondere il "Decalogo sostenibile per la riduzione dei rifiuti" .
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