Qui il regolamento |
Il fondamento costituzionale per
un nuovo modello condiviso dei beni comuni trae origine dall’introduzione in
Costituzione, nel 2001, del
principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118). L’ultimo comma dell’art 118 dice infatti
che “Stato, Regioni, …, e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei
cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse
generale, sulla base del principio di sussidiarietà”, riconoscendo che i
cittadini attivi non sono utenti, assistiti e amministrati secondo le categorie
del Diritto amministrativo tradizionale. Essi sono, invece, soggetti che collaborano con l’amministrazione
nel perseguimento dell’interesse generale, ovvero, nella cura dei beni comuni. Sono
i soggetti che insieme con l’amministrazione fanno vivere l’amministrazione condivisa.
Una scuola da pitturare, una
biblioteca da riorganizzare, una spiaggia da pulire, un’aiuola da sistemare
sono piccoli ma importanti interventi per la qualità della vita di una comunità
che potranno essere promossi e realizzati da semplici cittadini sottoscrivendo
un “patto di collaborazione” con l’amministrazione
comunale che può mettere a disposizione materiali e servizi (ad esempio per la
raccolta rifiuti), può prevedere convenzioni con negozi per l’acquisto di
prodotti, o rimborsare il costo di qualche spesa. I cittadini mettono a
disposizione tempo e competenze, lavorando gratuitamente.
Anche il coinvolgimento diretto
dell’utente finale di un servizio nel suo processo di progettazione, infrastrutturazione
ed erogazione (ad esempio la progettazione del Piano comunale dei rifiuti) costituisce
un buon esempio di “amministrazione condivisa”. Insieme, amministratori e
cittadini, per affrontare meglio la complessità delle sfide che il nostro mondo
pone a tutti
Il regolamento per la cura dei
beni comuni è stato realizzato a Bologna con il supporto scientifico di Labsus
(laboratorio per la sussidiarietà) e alcune associazioni di cittadini. Esso è a
disposizione di tutti i comuni italiani che potranno utilizzarlo adattandolo ed
integrandolo secondo le proprie esigenze.
L’auspicio è che venga adottato in tutti i comuni.
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