A ciascuno, in modo diverso e con differenti tonalità emotive, capita
di sperimentare l’ingiustizia. Se di fronte alla giustizia siamo presi da un senso
di disorientamento, per la quantità di sfaccettature di senso che la connotano,
rendendo arduo il compito di definirne l’essenza, di fronte all’ingiustizia ci
sembra di poter dire “io so che cosa significa perché l’ho patita sulla mia
pelle.” (Vera Fisogni)
Ogni cittadino riconosce una
serie di diritti e di doveri considerati fondamentali. Inalienabili. Garantiti.
Ecco che ad un tratto quel diritto che fino a poco prima pensavi fosse tuo, può
essere calpestato e ignorato. All'improvviso scopri di essere debole e indifeso, in balia di chi calpesta le regole, e non tutelato da chi dovrebbe
farle rispettare. Stai subendo un sopruso e le istituzioni non vedono, non sentono, non si assumono le loro responsabilità. E non sai se avrai
giustizia.
Bisogna contrastare e denunciare le ingiustizie, altrimenti esse diventano “ordinaria normalità”.
Ciascuno deve essere chiamato a
rispondere dei suoi errori, delle sue trasgressioni, del danno provocato ad
altri e alla collettività.
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