Suggerisco di prendere in
prestito la bella lettera scritta da Yona Friedman, estratta dal libro di Luca Mercalli "PREPARIAMOCI a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza ... e forse più felice", edito da Chiarelettere, e
inviarla con ogni mezzo possibile al proprio sindaco. Il
cambiamento deve partire da noi cittadini, dalle nostre case, dalle nostre
abitudini che devono essere più sane ed
economiche (dal consumo d’acqua, ai trasporti, dai rifiuti alle energie
rinnovabili, dall’orto all’impegno civile).
Lettera al mio Sindaco
... preparare l'adattamento dell'animale umano
al potenziale impoverimento del pianeta.
Yona Friedman, architetto, 2009
Caro Sindaco,
oggi abbiamo una Terra con sette
miliardi di individui, dilaniati da disparità intollerabili, che con ogni loro
bisogno e ogni loro scelta di consumo incidono sul clima, sull’acqua, sulla
salute, sulla produzione di scorie e rifiuti di durata plurimillenaria,
sulla disponibilità di cibo e materie prime, per se stessi e per tutte le
generazioni future. Abbiamo una tecnologia che non è mai stata così potente, ma
è un’arma a doppio taglio. Abbiamo un mondo estremamente complesso, ma pure
fragile. Abbiamo un’economia basata su un’impossibile crescita infinita, alla
quale però obbediamo stoltamente come a una religione. Abbiamo religioni e
ideologie antiche, totalmente inadeguate a gestire questo rapido cambiamento
epocale. Caro Sindaco, amministrare oggi è una responsabilità enorme, e sulle
tue spalle grava non solo il giudizio dei tuoi elettori, non sempre informati,
non sempre onesti, che vogliono solo risposte concrete per oggi, ma pure quello
delle generazioni più giovani e di quelle ancora a venire, che ti condanneranno
senza pietà o ti ringrazieranno per l’eternità, perché dalle tue scelte
dipenderà il loro benessere. Come per un grave malanno c’è un tempo nel quale
la prevenzione ha ancora un senso prima che i sintomi divengano incurabili. Sei
proprio tu, e solo tu quello che può ancora fare qualcosa. Adesso. Dopo sarà
troppo tardi. Allora prova a uscire dagli schemi, dal conformismo ideologico,
dalle soluzioni semplificate, dalla comodità, dal piccolo o grande interesse,
dall’ignoranza, dalla supponenza. Prova a pensare a un progetto che parta dalle
esigenze dei cittadini di oggi e di domani, coinvolga i centri di ricerca per
trovare le soluzioni più razionali tramite la condivisione con le persone dei
vari scenari possibili. Prova a immaginare città con aria più pulita, con più
verde, con mezzi pubblici più efficienti, con più spazio per i piedi e le
biciclette, con più risparmio energetico, con meno rifiuti, con meno
automobili, con meno consumi superflui, ispirandoti a modelli virtuosi che
stanno nascendo proprio nella nostra Europa. Prova a ricreare i legami fisici e
sociali tra città, territorio extraurbano e piccoli centri, fermando la
cementificazione, promuovendo la diffusione equilibrata delle energie
rinnovabili, i circuiti di produzione di cibo locale, la salvaguardia del
paesaggio, la consapevolezza dei limiti. Raccogli la sfida ecologica globale
come punto di partenza per pensare il futuro con un progetto coraggioso che
metta la ricchezza sociale prima della ricchezza economica, che pure potrà
rigenerarsi con nuove produzioni ecocompatibili. Oggi hai internet che ti
permette di informarti più velocemente e più profondamente su ciò che accade
nel mondo. Fai rete, circondati di una squadra competente in tanti settori: non
potrai fare tutto da solo, è impossibile. Pensa al carattere di irreversibilità
delle tue azioni: ogni grammo di CO2 in più nell’atmosfera, ogni metro quadrato
di cemento in più e di suolo in meno, ogni capriccio al posto di una reale
necessità avranno conseguenze anche gravi nel tempo e nello spazio. Per favore,
fai tanta manutenzione e poche inaugurazioni. Metti davanti a tutto la cura dei
beni comuni, l’ambiente, la sanità, l’istruzione e la preparazione dei
cittadini ad affrontare nuove scarsità: è l’unico modo per proteggere la
società civile dalla trappola della barbarie, che sempre emerge quando la torta
diventa più piccola. Tanti auguri, siamo tutti con te, perché il sindaco
amministra con i cittadini. Insieme ce la faremo.
Nessun commento:
Posta un commento