Nicolò Marino |
In un articolo pubblicato sul quotidiano “La
Repubblica” del 5 settembre 2013, scritto da Antonio Fraschilla, si apprende che
“l’assessore all’Energia Nicolò Marino lancia l’allarme in vista della scadenza
del 30 settembre: data entro la quale gli Ato dovranno essere liquidati e non
potranno più gestire la raccolta dei rifiuti”. “Nell’isola si rischia il caos:
in tre provincie, Palermo, Agrigento e Messina le Srr non sono state ancora
costituite”.
L’assessore Marino e il direttore del
dipartimento Acque e rifiuti Marco Lupo scaricano le responsabilità sui sindaci:
“Le leggi vanno rispettate, i sindaci che non hanno ancora costituito le Srr si
prenderanno la responsabilità dei danni erariali”. Magari fosse così. Non credo
che i sindaci saranno destituiti o costretti a pagare di tasca loro per i danni
causati. A pagare saranno solo e sempre i cittadini. Ma voi caro assessore
Marino e caro direttore Lupo dove eravate mentre tutto questo stava avvenendo o
meglio non stava avvenendo? Siete voi i maggiori responsabili di tutto questo.
Siete voi al vertice della piramide organizzativa: dovreste
dimettervi!
Quando un comune non adempie ad un
obbligo di legge è la Regione che deve intervenire. Gli oltre 200 commissari ad
acta mandati nei comuni inadempienti avrebbero dovuto completare l’opera incluso
la costituzione delle Srr, la stesura del Piano d’ambito e tutto quanto
necessario a far partire la nuova gestione nei tempi previsti dalla legge.
Naturalmente addebitando i costi per i commissari ai singoli comuni, così in
futuro i cittadini saranno più attenti a scegliere chi li amministra. L’art.14
(Potere sostitutivo) della Legge regionale n.9/2010 di riforma degli Ato prevede
che qualora gli enti non ottemperino alle funzioni e ai compiti assegnati dalla
legge, l’assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, su
segnalazione dell’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica
utilità, dispone, previa diffida, la nomina di commissari straordinari nei casi
previsti dalle legge stessa. Questo doveva esser fatto e non è stato.
Sempre nello stesso articolo
pubblicato su “Repubblica” c’è la notizia che trenta comuni hanno avuto il via
libera dalla Regione a gestire in proprio il servizio di raccolta e tra questi
Fiumedinisi, Nizza di Sicilia, Alì e Alì Terme. Questo vuol dire che l’Aro della Valle del Nisi, contrariamente a quanto da me ipotizzato, è stato
approvato.
Peccato che non si conosca, almeno credo, il
Piano d’intervento grazie al quale i quattro comuni sono stati autorizzati a
costituire l’Aro e a procedere all’affidamento del servizio. Al momento non è
dato sapere se sarà gestione diretta o affidamento del servizio a terzi. Sul
sito della Regione non ci sono notizie in merito e neanche sul sito del Comune
di Alì Terme, capofila dell’Aro. Mi chiedo, ma i cittadini dove devono prendere
le informazioni che li riguardano?
Sempre stando
al citato articolo di stampa pare che l’assessore Marino abbia dichiarato: “Io
non ho alcuna intenzione di prorogare per un solo giorno gli Ato”. Allora il
caos sarà inevitabile.
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