Il nuovo Piano Regionale e le Direttive sui rifiuti saranno oggetto
di discussione, insieme alla proposta di Legge “Rifiuti Zero”, con relativa raccolta firme, il prossimo 20
luglio al Palazzo della Cultura (Villa Ragno) in Santa Teresa di Riva. L'assemblea pubblica è organizzata dal Comitato
jonico Beni Comuni ed avrà inizio alle ore 18:30. L’incontro è finalizzato
alla sensibilizzazione di amministratori e cittadini del comprensorio jonico sulle
problematiche di una corretta gestione dei rifiuti. Il titolo della manifestazione è “Cambiare si può. Trasformiamo i rifiuti in risorsa”
La legge regionale del 2010 con
le successive modifiche e integrazioni, il nuovo Piano regionale, i Piani
d’Ambito di ciascun territorio ottimale Ato (18 ambiti in tutta la Sicilia) e i
Piani d’intervento delle eventuali aree di raccolta ottimale Aro (che possono
essere istituite all’interno dell’area territoriale ottimale di riferimento) regolano, organizzano, affidano e controllano
la gestione integrata dei rifiuti, nel rispetto della salvaguardia e tutela
dell’ambiente e della salute pubblica. L’Ato, con il “nuovo corso”, è un ben
definito perimetro territoriale a livello provinciale e non deve essere assimilato
con la “liquidata” Società d’Ambito. Nella nostra provincia gli Ambiti
Territoriali Ottimali sono due, non considerando le Isole Eolie. Il
comprensorio jonico rientra nell’ATO n. 15, denominato “Messina Area
Metropolitana” ed include 47 comuni per una popolazione di 466.085 abitanti
(dati del 2011). Tutti i comuni che sono all’interno del perimetro di un Ato costituiranno
(o hanno già costituito) una società chiamata “Società per la Regolamentazione
del servizio di gestione Rifiuti (SRR), per obbligo di legge. Ciascun comune
partecipa con una quota parte, proporzionale al numero di abitanti. L’Assemblea
della SRR è costituita dai Sindaci o da loro rappresentanti. La Srr ha funzioni
di indirizzo, pianificazione impiantistica, regolamentazione e di affidamento del servizio
mediante gara ad evidenza pubblica. La
Srr non gestisce alcun servizio. I componenti l’assemblea e il consiglio di
amministrazione svolgono le loro funzioni a titolo gratuito. In sostanza la
SRR, coerentemente con le linee strategiche individuate dal Piano regionale di
gestione dei rifiuti, stabilisce il complesso di interventi che garantiscono la
sostenibilità economico-finanziara del servizio nel territorio dell’Ambito
Territoriale Ottimale, individuando il tipo di impianti, il loro numero e ubicazione, in considerazioni delle necessità
e delle peculiarità del proprio territorio di riferimento. La legge prevede che
ogni singolo Ambito Territoriale Ottimale
sia autosufficiente. Quindi, ciascun Ato dovrà dotarsi di quanto necessario per
chiudere il ciclo dei rifiuti. È compito della Srr, in
nome e per conto dei comuni consorziati, affidare il servizio di gestione dei
rifiuti mediante gara d’appalto con evidenza pubblica. Poi, ogni singolo comune
stipulerà direttamente con il soggetto (vincitore della gara d’appalto) incaricato di svolgere la gestione del
servizio per i comuni consorziati, sottoscrivendo con lo stesso un contratto
normativo che disciplina le modalità di affidamento, di sospensione e di
risoluzione ad opera dei singoli comuni della parte di servizio relativa al
territorio dei comuni stessi. La stipula e la sottoscrizione del contratto
d’appalto, relativo ai singoli comuni compresi nella Srr, hanno luogo fra
l’appaltatore e la singola amministrazione comunale, che provvede direttamente
al pagamento delle prestazioni ricevute e verifica l’esatto adempimento del
contratto. Questo, in parole povere, vuol dire che la responsabilità del servizio,
della sua efficienza, efficacia ed economicità è di ogni singolo comune
relativamente al proprio territorio.
Nel caso della costituzione di
uno o più Aro (anch’essi senza costi aggiuntivi per la finanza pubblica)
all’interno dell’ATO di riferimento, ai
comuni che hanno costituito la sub area, spetta la governance dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei
rifiuti nel perimetro dell’Aro.
Secondo la normativa comunitaria,
un Aro può procedere ad affidare la gestione dei servizi: a) a terzi con
espletamento di procedure ad evidenza pubblica secondo
le disposizioni in materia di appalti e concessione dei servizi; b) a
società mista, la cui selezione del socio privato avvenga mediante gara a
doppio oggetto (in cui la quota del socio privato non
sia inferiore al 40%) , in applicazione delle disposizioni inerenti il
partenariato pubblico privato; c) con gestione cosiddetta in house, purché
sussistano i requisiti dell’ordinamento comunitario, e vi sia l’assoggettamento
ai vincoli disposti dalle vigenti normative.
È auspicabile che nel
comprensorio jonico venga istituito un ARO che includa, possibilmente, tutti i
comuni del comprensorio o, almeno, quelli che insieme, sulla base di elementi
oggettivi, dimostrino il rispetto del principio di differenzazione, adeguatezza
e assicurino efficienza, efficacia e economicità della gestione dei servizi
previsti. La preferenza dovrebbe andare alla gestione in house che, almeno in teoria, dovrebbe consentire un maggiore risparmio e un
più incisivo controllo anche tramite l’ausilio dei rappresentanti delle
associazioni ambientaliste, dei consumatori e di comitati civici.
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