Villa Ragno - S.Teresa di Riva |
Sabato 20 luglio si è tenuto a S. Teresa di Riva il
convegno e dibattito pubblico “Cambiare si può. Trasformiamo i rifiuti in
risorsa" organizzato dal comitato jonico beni comuni.
C’è stata una buona affluenza di
cittadini, ma non quella che ci si aspettava. La presenza degli Amministratori
è stata esigua nel numero (addirittura
inferiore a quella del precedente convegno del 2012) e ha mostrato ancora di più la scarsa
propensione dei primi cittadini eletti dal popolo di rispondere al popolo delle
loro scelte. Perché? La risposta è semplice: i nostri amministratori
(tranne poche eccezioni) non hanno mai voluto affrontare
la questione rifiuti con la necessaria serietà e determinazione; non si sono
mai preoccupati di studiare l’argomento e imparare dalle esperienze positive
che sono numerose anche nel nostro Paese. Cosa ci si può aspettare da
amministratori insipienti? Nulla! Infatti, anche quando un gruppo di cittadini
si attiva per iniziative (totalmente autofinanziate) come quella che si è
svolta a Villa Ragno per contribuire a fare informazione e
sensibilizzazione e per spronare tutti al senso di responsabilità,
latitano. Stesso discorso vale per gli amministratori provinciali e regionali,
incluso il Presidente Crocetta e i vari assessori invitati all’evento, che
neanche si sono degnati di rispondere all’invito, anche solo per dire dei loro
improrogabili altri impegni pubblici o privati.
Al convegno è risultata palese la
confusione che regna nelle istituzioni locali sulla gestione dei
rifiuti. Amministrazioni impreparate che devono inventarsi qualcosa di cui
nulla sanno.
La presenza "part time" del
Sindaco di Santa Teresa di Riva non è servita a fornire dati e informazioni
sull’ipotetico Piano d’intervento dell’Aro comunale e relativi
costi o benefici (economici e ambientali) per i cittadini. La sola informazione ha
riguardato la discarica di Ligoria il cui iter procedurale, pare, sia a buon
punto. Riaprire la discarica di Ligoria come auspica il Sindaco De Luca è prova
di insensibilità verso i problemi ambientali e paesaggistici e di scarso valore
dato alla salute dei cittadini. Inoltre è prova di palese contraddizione con
quanto scritto nel suo programma elettorale che, al punto 6, prevedeva: “bonifica
delle discariche di rifiuti esistenti sul territorio comunale”.
La “ricetta” per uscire
fuori dall’attuale cattiva gestione dei rifiuti l’ha spiegata con parole
semplici il prof. Aurelio Angelini: basta attenersi alle direttive europee e
copiare le buone pratiche già in uso. Non occorrono super differenziatori:
bastano le semplici mani dei cittadini che a monte possono senza fatica (alcune
pattumiere in più) evitare di mescolare il secco, cioè i materiali pregiati
riciclabili, con l’umido, cui produrre compost. Così facendo si riduce al
minimo l’indifferenziato (la vera spazzatura) abbattendo drasticamente le
quantità di rifiuti da destinare alla discarica, il cui quantitativo può ulteriormente
essere dimezzato in impianti di trattamento e valorizzazione del rifiuto secco
residuo. Non serve altro. Solo una buona organizzazione. L’applicazione della
“strategia rifiuti zero” entro un certo numero di anni porterà all’eliminazione
di discariche e inceneritori.
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