lunedì 30 gennaio 2012

La buona amministrazione ...

questa sconosciuta a Santa Teresa

Ci sono in Italia e anche in Sicilia tanti comuni ben amministrati. Dunque la buona amministrazione non è una pratica sconosciuta. È sconosciuta dalle nostre parti: sicuramente a Santa Teresa.

Perché è sconosciuta?
Perché nessuno s'è preso la briga di studiare come farla funzionare, di capire l’origine del problema, d'approfondire i vari aspetti, di rimediare alle varie disfunzioni con opportuni interventi e soluzioni. Eppure le leggi e le direttive ci sono: vengono ignorate. Eppure gli esempi cui ispirarsi o copiare  sono tanti: costa troppa fatica.
Di questa “arretratezza” amministrativa la responsabilità maggiore è della politica. La politica a Santa Teresa non vuole che a gestire la macchina amministrativa ci siano, non dico eccellenze, ma persone preparate e consce della responsabilità e dell’etica professionale necessarie al compito da svolgere: li vuole il più “di fiducia” possibile (infatti a parte qualche eccezione i dipendenti sono stati scelti per appartenenza politica o per nepotismo) per renderli in questo modo asserviti ai loro giochi di bassa politica fondata sull’inganno e sulla mistificazione, sul dire una cosa e farne un’altra, sulle trame, sui favori. Altrimenti, come spieghereste che a ogni elezione invece di lasciare il cerino in mano ai nuovi, i nostri politici scalpitino e lottino per essere rieletti? E, sono disposti anche a cambiare campo e a rimescolare gli assetti precedenti pur di riuscire nel loro intento.
In cambio, nessuno controlla niente, nessuno pretende efficienza e rispetto per i cittadini.
Io non sono un esperto e faccio valutazioni da cittadino. Tuttavia non bisogna essere esperti per rendersi conto della inadeguatezza e inefficienza della macchina amministrativa del nostro Comune considerato il numero degli addetti e la qualità dei servizi. E, siamo nell’era di internet e dell’amministrazione digitale. Fortunatamente, ci sono delle eccezioni all'interno della macchina burocratica, ma anche queste “isole” spesso vengono risucchiate nel vortice dell’ordinario.
Spero che nessuno si senta offeso, esprimo opinioni. Ognuno può giudicare in base alla propria personale esperienza. La mia è alquanto negativa, nonostante il buono che ho visto. Qualcuno mi ha detto che prima era peggio … bisogna guardare al meglio non al peggio!

Cosa fare per cambiare quest’andazzo?
Intanto è necessario istruire e preparare  il personale. Questo lo possono anche fare i dirigenti e i funzionari dopo aver essi stessi partecipato a dei corsi, studiato ed essersi aggiornati su innovazione e procedimento amministrativo, sulla gestione delle risorse nelle amministrazioni pubbliche, sulla trasformazione dell’organizzazione amministrativa, sull’acquisizione e la gestione dei fondi europei, sulle novità in materia di contratti pubblici, sugli strumenti di controllo della qualità, sul codice dell’amministrazione digitale, sulla gestione del territorio e tutela dell’ambiente, e quant’altro può essere utile a rispettare tutte le leggi in vigore, a rimodellare, migliorare,  rendere efficiente e meno costosa la macchina burocratica del nostro Comune.
Migliorare è una necessità e un dovere. Ci vuole un immediato ripristino della legalità facendo fronte ad una situazione non più tollerabile che vede i politici “addomesticare” a loro uso e consumo l’apparato pubblico. Occorre introdurre una sempre più marcata divisione tra atti d’indirizzo politico e atti di gestione dell’ente locale e attuare, sempre, i principi costituzionali in materia di azione amministrativa (efficienza, legittimità, responsabilità, informazione, trasparenza e quant’altro).

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