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Art. Gazzetta del Sud |
Nell’articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud di oggi,
che potrete leggere cliccando sull’immagine, il prof. Randazzo ci spiega “sapientemente”
come i termovalorizzatori (gli inceneritori di rifiuti) siano l’unica vera
soluzione della questione rifiuti che attanaglia la nostra Regione. L’assunto
dal quale parte il prof. è quello che la raccolta differenziata che “per
miracolo” avrebbe dovuto far sparire i rifiuti nei nostri territori da noi non
può funzionare “perché tutto finisce comunque in discarica”. Come dire inutile
che ci curiamo perché tanto dobbiamo morire. “A tutti piacerebbe un sistema basato sul riciclo” (curarsi dalle
malattie), scrive il prof., “ma tutto o
quasi tutto finisce in discarica” (ma tutti siamo destinati alla
sepoltura).
Poi il prof.
Randazzo constata che in Sicilia la filiera del riciclo ha una diffusione
limitata ci sono poche industrie [ci sono pochi ospedali e posti letto] e se anche i rifiuti
venissero differenziati al 65% come prevede la legge, le varie frazioni non
potrebbero essere riciclate per mancanza di impianti di trattamento e industrie [se anche i malati venissero accolti tutti, morirebbero comunque per mancanza
di posti letto medicine e bravi medici]. Dunque, data
l’impossibilità di riciclare i rifiuti [curare i malati] l’unica soluzione è il
loro incenerimento [non curarli, farli morire e incenerirli] in questo modo
necessiteranno meno discariche [ospedali e cimiteri]. Così si affronta l’emergenza
rifiuti e discariche piene [ospedali affollati] e si bonificano le discariche [i cimiteri]. Inoltre il
prof. Randazzo prospetta una soluzione in 5 punti.
Infine risolta l’emergenza, vuotate le discariche [ospedali e camposanti], si
potrà passare ad una fase di gestione ordinaria nella quale andranno
incentivate tutte quelle iniziative private volte alla valorizzazione delle
materie prime seconde [restituire le cure ai malati in cliniche private].
Non mi era
ancora capitato di leggere, sulla questione rifiuti, tante spropositi messi
assieme in uno stesso articolo. Neanche A2A che vuole costruire un inceneritore
a San Filippo del Mela e ha fornito una corposa documentazione sull’argomento,
è arrivata a dire che noi siciliani siamo antropologicamente inferiori e non
riusciremo mai a differenziare i nostri rifiuti. Rendere
efficace, efficiente ed economica la raccolta differenziata è una
questione di volontà politica e organizzazione. Lo stesso vale per la
realizzazione degli impianti per il trattamento e il recupero di materia dai
nostri scarti post-consumo. L’eventuale carenza di industrie verrebbe in breve
tempo superata ad opera degli stessi imprenditori del settore che attualmente
operano nella nostra Regione, i quali investirebbero in relazione alla maggiore
quantità di rifiuti da trattare, accrescendo il loro volume d’affari e creando
nuova occupazione. Ma anche se così non fosse, le materie recuperate potranno
essere vendute sul vasto mercato delle materie prime seconde. Inoltre,
caro professore, stia attento a quello che dice, altrimenti si inimica quelli
di A2A che sostengono di utilizzare le migliori tecnologie al mondo per il contenimento
degli inquinanti. Dunque, in Italia i nostri inceneritori sono più all’avanguardia
degli inceneritori del Nord Europa. La potrebbero querelare. Infatti i dati danno
ragione ad A2A. Ci si ammala di cancro più nei Paesi del nord Europa rispetto
all’Italia e proprio dove l’incenerimento dei rifiuti è più praticato. Al primo
posto al mondo c’è la Danimarca, poi Francia (2), Belgio (4), Norvegia (5), Irlanda
(7), Olanda (9), Slovenia (11), Svizzera (15), Ungheria (16), Islanda (17),
Germania (18), Lussemburgo (20). L’Italia è al 21esimo posto (dati
World Cancer Research Fund International).
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