domenica 11 dicembre 2016

Termovalorizzatori, la fissa del prof. Randazzo

Art.  Gazzetta del Sud
Nell’articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud di oggi, che potrete leggere cliccando sull’immagine, il prof. Randazzo ci spiega “sapientemente” come i termovalorizzatori (gli inceneritori di rifiuti) siano l’unica vera soluzione della questione rifiuti che attanaglia la nostra Regione. L’assunto dal quale parte il prof. è quello che la raccolta differenziata che “per miracolo” avrebbe dovuto far sparire i rifiuti nei nostri territori da noi non può funzionare “perché tutto finisce comunque in discarica”. Come dire inutile che ci curiamo perché tanto dobbiamo morire. “A tutti piacerebbe un sistema basato sul riciclo” (curarsi dalle malattie), scrive il prof., “ma tutto o quasi tutto finisce in discarica” (ma tutti siamo destinati alla sepoltura).
Poi il prof. Randazzo constata che in Sicilia la filiera del riciclo ha una diffusione limitata ci sono poche industrie [ci sono pochi ospedali e posti letto] e se anche i rifiuti venissero differenziati al 65% come prevede la legge, le varie frazioni non potrebbero essere riciclate per mancanza di impianti di trattamento e industrie [se anche i malati venissero accolti tutti, morirebbero comunque per mancanza di posti letto medicine e bravi medici]. Dunque, data l’impossibilità di riciclare i rifiuti [curare i malati] l’unica soluzione è il loro incenerimento [non curarli, farli morire e incenerirli] in questo modo necessiteranno meno discariche [ospedali e cimiteri]. Così si affronta l’emergenza rifiuti e discariche piene [ospedali affollati] e si bonificano le discariche [i cimiteri]. Inoltre il prof. Randazzo prospetta una soluzione in 5 punti. Infine risolta l’emergenza, vuotate le discariche [ospedali e camposanti], si potrà passare ad una fase di gestione ordinaria nella quale andranno incentivate tutte quelle iniziative private volte alla valorizzazione delle materie prime seconde [restituire le cure  ai malati in cliniche private].

Non mi era ancora capitato di leggere, sulla questione rifiuti, tante spropositi messi assieme in uno stesso articolo. Neanche A2A che vuole costruire un inceneritore a San Filippo del Mela e ha fornito una corposa documentazione sull’argomento, è arrivata a dire che noi siciliani siamo antropologicamente inferiori e non riusciremo mai a differenziare i nostri rifiuti. Rendere efficace, efficiente ed economica la raccolta differenziata è una questione di volontà politica e organizzazione. Lo stesso vale per la realizzazione degli impianti per il trattamento e il recupero di materia dai nostri scarti post-consumo. L’eventuale carenza di industrie verrebbe in breve tempo superata ad opera degli stessi imprenditori del settore che attualmente operano nella nostra Regione, i quali investirebbero in relazione alla maggiore quantità di rifiuti da trattare, accrescendo il loro volume d’affari e creando nuova occupazione. Ma anche se così non fosse, le materie recuperate potranno essere vendute sul vasto mercato delle materie prime seconde. Inoltre, caro professore, stia attento a quello che dice, altrimenti si inimica quelli di A2A che sostengono di utilizzare le migliori tecnologie al mondo per il contenimento degli inquinanti. Dunque, in Italia i nostri inceneritori sono più all’avanguardia degli inceneritori del Nord Europa. La potrebbero querelare. Infatti i dati danno ragione ad A2A. Ci si ammala di cancro più nei Paesi del nord Europa rispetto all’Italia e proprio dove l’incenerimento dei rifiuti è più praticato. Al primo posto al mondo c’è la Danimarca, poi Francia (2), Belgio (4), Norvegia (5), Irlanda (7), Olanda (9), Slovenia (11), Svizzera (15), Ungheria (16), Islanda (17), Germania (18), Lussemburgo (20). L’Italia è al 21esimo posto (dati World Cancer Research Fund International).

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