Nell’ultima ordinanza presidenziale 2/Rif. del 2 febbraio 2017 il Presidente della Regione ha disposto all’articolo 4 (Altri adempimenti straordinari) che “I piani d’ambito e i piani di intervento ARO
giacenti presso il Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti presentati
da oltre 90 giorni sono immediatamente efficaci dalla scadenza di detto termine
senza provvedimento espresso dal Dipartimento …”. Questo significa che il piano
ARO del Comune di Milazzo è formalmente autorizzato e può avere inizio l’iter
per l’espletamento della gara d’appalto ad evidenza pubblica, tramite l’UREGA,
per l’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti
nel territorio comunale. Poiché si può realisticamente prevedere che tale iter durerà da 12 ai
16 mesi, sarebbe opportuno che il Comune, invece di procedere con affidamenti a
scadenza mensile o bimestrale e, conseguentemente, a piccoli passi nell’allargamento
della modalità di raccolta porta a porta, nelle more che si possa dare inizio
al servizio dell’Aro Milazzo, procedesse ad espletare una manifestazione d’interesse
per favorire la partecipazione e la consultazione di un congruo numero di
operatori economici potenzialmente interessati, all’espletamento del servizio
di igiene ambientale con la modalità di raccolta domiciliare porta a porta esteso a tutto il territorio
comunale. Il tutto con la clausola che l’affidamento del servizio potrà essere
interrotto dall’Amministrazione comunale all’atto dell’avvio della nuova gestione
dell’Aro. In questo modo si potrebbe procedere a grandi passi (presumibilmente
entro 3 mesi dalla data di affidamento temporaneo) verso l’obiettivo del raggiungimento
degli obiettivi minimi di raccolta differenziata previste dalla vigenti leggi
(65% di RD).
Raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e superarli è una questione di
strategia, organizzazione, buone pratiche e volontà politica, ovvero, la
volontà di mettere in atto un modello ispirato all’economia circolare e alla
gerarchia dei rifiuti. L’organizzazione “temporanea” della modalità di raccolta porta a porta
su tutto il territorio dovrà essere propedeutica
al successivo avvio del servizio definito dal piano Aro. Le buone pratiche per l’incremento della raccolta differenziata, senza le quali i
risultati saranno sempre modesti, si possono sintetizzare in 5 punti:
1. l’attivazione modalità di raccolta specifiche ed
in particolare la modalità di raccolta domiciliare porta a porta;
contestualmente alla
2. la rimozione dei cassonetti stradali e dunque l’esclusione della possibilità del libero conferimento dei rifiuti e l’attivazione di almeno un Centro Comunale di Raccolta (CCR);
3. la dotazione ad ogni utenza di appositi contenitori (buste o sacchi, cestelli o bidoni) di capacità appropriata per ciascuna utenza e per ogni tipologia di rifiuto da differenziare (incluso la frazione organica e il RUR);
4. l’identificazioni degli utenti e la registrazione dei conferimenti di ogni singola utenza (o gruppo di utenze condominiali) tramite appositi codici posti sui contenitori;
5. l’applicazione della tariffa puntuale basata sui conferimenti del RUR.
2. la rimozione dei cassonetti stradali e dunque l’esclusione della possibilità del libero conferimento dei rifiuti e l’attivazione di almeno un Centro Comunale di Raccolta (CCR);
3. la dotazione ad ogni utenza di appositi contenitori (buste o sacchi, cestelli o bidoni) di capacità appropriata per ciascuna utenza e per ogni tipologia di rifiuto da differenziare (incluso la frazione organica e il RUR);
4. l’identificazioni degli utenti e la registrazione dei conferimenti di ogni singola utenza (o gruppo di utenze condominiali) tramite appositi codici posti sui contenitori;
5. l’applicazione della tariffa puntuale basata sui conferimenti del RUR.
L’attuazione del complesso organizzativo del nuovo modello temporaneo di
raccolta dovrà avvalersi di una procedura di start up (avviamento), ovvero di un
insieme attività preliminari da compiere in base ad un crono programma
prestabilito da attuare passo dopo passo.
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