sabato 18 febbraio 2017

Rifiuti, l’Aro Milazzo è formalmente approvato, come si muoverà il Comune?

Nell’ultima ordinanza presidenziale 2/Rif. del 2 febbraio 2017 il Presidente della Regione ha disposto all’articolo 4 (Altri adempimenti straordinari) che “I piani d’ambito e i piani di intervento ARO giacenti presso il Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti presentati da oltre 90 giorni sono immediatamente efficaci dalla scadenza di detto termine senza provvedimento espresso dal Dipartimento …”. Questo significa che il piano ARO del Comune di Milazzo è formalmente autorizzato e può avere inizio l’iter per l’espletamento della gara d’appalto ad evidenza pubblica, tramite l’UREGA, per l’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti nel territorio comunale. Poiché si può realisticamente prevedere che tale iter durerà da 12 ai 16 mesi, sarebbe opportuno che il Comune, invece di procedere con affidamenti a scadenza mensile o bimestrale e, conseguentemente, a piccoli passi nell’allargamento della modalità di raccolta porta a porta, nelle more che si possa dare inizio al servizio dell’Aro Milazzo, procedesse ad espletare una manifestazione d’interesse per favorire la partecipazione e la consultazione di un congruo numero di operatori economici potenzialmente interessati, all’espletamento del servizio di igiene ambientale con la modalità di raccolta domiciliare  porta a porta esteso a tutto il territorio comunale. Il tutto con la clausola che l’affidamento del servizio potrà essere interrotto dall’Amministrazione comunale all’atto dell’avvio della nuova gestione dell’Aro. In questo modo si potrebbe procedere a grandi passi (presumibilmente entro 3 mesi dalla data di affidamento temporaneo) verso l’obiettivo del raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata previste dalla vigenti leggi (65% di RD).
Raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e superarli è una questione di strategia, organizzazione, buone pratiche e volontà politica, ovvero, la volontà di mettere in atto un modello ispirato all’economia circolare e alla gerarchia dei rifiuti. L’organizzazione “temporanea” della modalità di raccolta porta a porta  su tutto il territorio dovrà essere propedeutica al successivo avvio del servizio definito dal piano Aro. Le buone pratiche per l’incremento della raccolta differenziata, senza le quali i risultati saranno sempre modesti, si possono sintetizzare in 5 punti:
1.  l’attivazione modalità di raccolta specifiche ed in particolare la modalità di raccolta domiciliare porta a porta; contestualmente alla
2.  la rimozione dei cassonetti stradali e dunque l’esclusione della possibilità del libero conferimento dei rifiuti e l’attivazione di almeno un Centro Comunale di Raccolta (CCR);
3. la dotazione ad ogni utenza di appositi contenitori (buste o sacchi, cestelli o bidoni) di capacità appropriata  per ciascuna utenza e per ogni tipologia di rifiuto da differenziare (incluso la frazione organica e il RUR);
4.  l’identificazioni degli utenti e la registrazione dei conferimenti di ogni singola utenza (o gruppo di utenze condominiali) tramite appositi codici posti sui contenitori;
5.  l’applicazione della tariffa puntuale basata sui conferimenti del RUR.
L’attuazione del complesso organizzativo del nuovo modello temporaneo di raccolta dovrà avvalersi di una procedura di start up (avviamento), ovvero di un insieme attività preliminari da compiere in base ad un crono programma prestabilito da attuare passo dopo passo.

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