venerdì 24 febbraio 2017

Inceneritore del Mela, “a2a energiefuture” ha presentato integrazioni volontarire

Il 25 gennaio 2017 A2A Energiefuture ha avuto un incontro con il Gruppo Istruttore AIA in merito al progetto impianto di valorizzazione energetica di CSS nella Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela. A seguito di quest’incontro, A2A ha inviato al Ministero dell’Ambiente un documento con le Integrazioni volontarie, pubblicato il 3 febbraio 2017 sul sito internet del Ministero. Associazioni e cittadini nelle Osservazioni presentate sul progetto avevano fatto emergere l'incongruità con il Piano rifiuti della Regione Siciliana. A2A nelle Controdeduzioni e nelle successive Integrazioni aveva glissato finché l'argomento non è stato posto all'ordine del giorno dell'incontro del 25 gennaio al Ministero.  Con riferimento all’argomento “Condizioni di esercizio del TMV e congruità con le indicazioni del paragrafo 4.4.2 del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti in Sicilia”, riportiamo, virgolettato e in corsivo, le informazioni suppletive volontarie fornite da A2A e un nostro commento in grassetto. 

A2A Energiefuture ritiene che il progetto non debba essere coerente con le indicazioni del paragrafo 4.4.2 […] in quanto il TMV utilizzerà il CSS, che è un rifiuto speciale non pericoloso, e dunque non rientrante nell’ambito di applicazione del Piano”. Appare del tutto inventata la motivazione addotta da A2A, che ritiene il progetto dell’inceneritore non debba essere coerente con il Piano Regionale. Il fatto che il CSS da bruciare nell'inceneritore sia un rifiuto speciale non pericoloso non comporta l’esclusione dalla disciplina del Piano regionale. Il CSS come rifiuto speciale non è soggetto a vincoli di bacino. Ciò non vuol dire che non si debba applicare quanto prescrive il Piano regionale in ordine all’efficacia e alla sicurezza dell’impianto, oltre a quanto previsto dal Decreto legislativo n. 59/05 (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento). Infatti A2A non cita la norme o regole che legittimerebbero quanto da essa sostenuto e ritenuto.
Si ritiene altresì che le condizioni citate nel paragrafo 4.4.2 non siano prescrizioni ma mere considerazioni di carattere generale, come riportato nel titolo del paragrafo che le contiene: “Considerazioni economiche e tecniche di carattere generale””.   Appare del tutto pretestuoso da parte di A2A ritenere le considerazioni tecniche di carattere generale del Piano Regionale meno cogenti di eventuali particolari  prescrizioni previste dal Piano regionale, che nello specifico non esistono. Una distinzione, quindi, che non trova applicazione e fondamento.
Si deve considerare inoltre che il Piano vero e proprio inizia dal Capitolo successivo, Sezione III “Il nuovo Piano Rifiuti””.  Come dire che le prime 230 pagine del Piano regionale sono inutili (considerazione ridicola).
Le condizioni di esercizio del TMV di San Filippo del Mela sono state progettate in modo da essere rispondenti alla normativa di settore vigente, ovvero il Decreto legislativo 152/06, il Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133 (convertito in legge 11/11/2014, n. 164) “Misure urgenti per l’apertura di cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche e l’emergenza del dissesto idrogeologico – cosiddetto Sblocca Italia” e il Bref di settore (Integrated Pollution Prevention and Control “Reference Docum,ent on Best Availabke Techniques for Waste Incineration”, Euripean Commission, Directorate General JRC, Joint Research Centre, Institute for Prospective Technological Studies (Seville), Technologies for Sustanailable Development, European IPPC Bureau, (agosto 2006))”. È bene ricordare che le Regioni, nell’esercizio delle loro competenze, non possono violare i livelli di tutela ambientale posti dalle leggi dello Stato, tuttavia possono pervenire a livelli di tutela più elevati (sentenze della Corte Costituzionale nn. 104 del 2008, 12, 30 e 61 del 2009, 300 e 303 del 2013).
Si evidenzia in aggiunta che le considerazioni tecniche del Piano riportate al paragrafo 4.4.2, in ogni caso, non potranno che essere esclusivamente considerazioni di carattere puramente generale ed indicativo poiché non esiste ad oggi alcuna tecnologia per cui un impianto possa rispondere pienamente e contemporaneamente a tutte le condizioni indicate”. A2A sembra dire: nel caso le nostre considerazioni finora espresse fossero erronee, a noi risulta che ad oggi non esista alcuna tecnologia per cui un impianto di incenerimento possa rispondere pienamente e contemporaneamente a tutte le condizioni indicate. Questo discorso è fuorviante perché oggi esistono le tecnologie alternative all’incenerimento dei rifiuti, verso le quali l’Europa ci raccomanda di andare (http://ec.europa.eu/environment/waste/waste-to-energy.pdf).
Si deve inoltre considerare che il progetto costituisce un’“ambientalizzazione" della Centrale Termoelettrica esistente di San Filippo del Mela e che il contesto territoriale in cui andrà ad inserirsi il TMV presenta uno stato di qualità dell’aria generalmente buono, per cui non si ravvisa la necessità di porre limiti emissivi più restrittivi rispetto a quelli stabiliti dalla normativa vigente”. Come al solito, A2A ravvisa ciò che è utile e conveniente per la sua attività ed i suoi azionisti invece di ciò che è nell'interesse della comunità. E dunque, A2A dimentica che il comprensorio della Valle del Mela è Area ad elevato rischio di crisi ambientale e Sito di interesse nazionale per la quantità e la pericolosità degli inquinanti presenti. Ammesso che lo stato della qualità dell’aria fosse generalmente buono (manco fossimo sull’Etna) certamente non migliorerebbe con le emissioni del nuovo camino.
Si consideri che il TMV di San Filippo rispetta anche i limiti emissivi più restrittivi fissati dalla Regione Lombardia per il proprio territorio, dove la maggiore severità è dovuta alla situazione di criticità dello stato di qualità dell’aria ivi presente, ben diverso da quello dell’area di Milazzo. Si vedano al riguardo il documento Rapporto Qualità Aria Europa 2014, il Rapporto ISPRA Qualità dell’aria 2015, il Rapporto !SPRA Qualità dell’aria 2011 di cui si riporta un estratto in calce alla presente tabella.” È davvero stravagante che A2A riconosca alla Regione Lombardia il diritto di fissare limiti emissivi più restrittivi e non riconosca alla Regione Siciliana la possibilità di tutelare meglio i propri cittadini con limiti emissivi ancora più restrittivi.
Per mero esercizio si è comunque di seguito proceduto ad una disamina qualitativa delle singole condizioni del paragrafo 4.4.2 valutando come il progetto si ponga rispetto ad esse”. "Per mero esercizio" è davvero da ridere.
Per una lettura integrale del documento di A2A cliccare (QUI)

Nessun commento:

Posta un commento