La minaccia di commissariamento del governo
siciliano per la gestione dei rifiuti da parte del Governo Renzi e anticipata
dall’on. Faraone ci sembra molto discutibile sia dal punto di vista della
legittimità che da quello degli effetti pratici che potrebbe sortire. La
strumentalità ai fini di una lotta politica interna al PD ci sembra la
motivazione più plausibile per comprendere questa minaccia, visto che alcuni
mesi orsono lo stesso Governo nazionale rifiutò al Governatore Crocetta la
richiesta di una dichiarazione di emergenza da gestire da parte del Governatore
siciliano.
Da sempre Zero Waste Sicilia, così come
tutto il mondo ambientalista, è stata contraria a ogni dichiarazione di
emergenza quale strumento per risolvere la questione della gestione dei rifiuti
in Sicilia. Dieci anni di dichiarazioni di emergenza regionale non hanno fatto
avvicinare la Sicilia alla soluzione dei problemi, ma hanno invece consolidato
le cattive pratiche tese a non applicare le leggi in materia ambientale e le
forme più avanzate, ambientalmente e economicamente, di gestione dei rifiuti.
A questa minaccia si sovrappone quella
della costruzione di due inceneritori il cui peso ambientale e finanziario si
intende riversare in maniera assolutamente antidemocratica sulla popolazione
isolana.
Mentre tutta l’Europa ha fatto e fa grandi
passi avanti verso l’economia circolare basata sul recupero di materie prime
dai rifiuti, e mentre la Sicilia resta, in questo campo, ultima in Italia, gli
“esperti” del Governo nazionale ripropongono la soluzione peggiore soprattutto
se traguardata al futuro .
Le esperienze nazionali ed europee ci mostrano un’infinità di
buone pratiche e di soluzioni impiantistiche da emulare. Il Governatore
Crocetta, così come il Governo nazionale, diano ai Siciliani le soluzioni più
avanzate ambientalmente, socialmente ed economicamente e releghino gli
inceneritori tra le curiosità di un museo di archeologia industriale
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