venerdì 12 dicembre 2014

Emergenza rifiuti in Sicilia, Crocetta chiede il commissariamento e poteri speciali. La discarica di contrada Ligoria a S.Teresa di Riva a rischio riapertura


Discarica dismessa in contrada Ligoria
Com’era prevedibile nella stragrande maggioranza dei comuni siciliani non è partito il nuovo sistema di gestione dei rifiuti che avrebbe dovuto portare le percentuali di raccolta differenziata dall’attuale 10% al 65% entro il 2015 e si è giunti più rapidamente alla saturazione delle discariche esistenti anche perché alcune sono state chiuse per motivi di tutela ambientali o perché non a norma, sprovviste di impianto di biostabilizzazione (anche questi eventi prevedibili).
La magistratura oltre a chiudere (con colpevole ritardo) le discariche fuorilegge, avrebbe dovuto indagare e perseguire quanti hanno avuto ruolo di responsabilità ai vari livelli della gestione dei rifiuti per manifesta incapacità e inottemperanza alle direttive europee e leggi nazionali e regionali. È troppo facile governare e amministrare senza avere responsabilità.  Così, il sindaco l’assessore, il presidente di regione o il funzionario regionale o comunale potrebbe farlo chiunque, pure io che non capisco una mazza. Chi è stato eletto democraticamente ha il diritto di governare, ma deve essere in grado di risolvere i problemi nel rispetto delle leggi esistenti.   
A due anni dall’elezione di Crocetta a presidente della Regione poco è cambiato sul versante della gestione dei rifiuti. Nulla di concreto è stato fatto per organizzare con semplicità ma determinazione la corretta gestione del ciclo dei rifiuti in tutta l'Isola.
Adesso Crocetta vuole i poteri commissariali per attivare con procedure d’urgenza nuove discariche o utilizzare, ampliare quelle esistenti e addirittura riattivare quelle già dismesse. Inspiegabilmente, a mio modo di vedere, rigetta la possibile soluzione di trasportare i rifiuti da allocare in discarica  in altre regioni: “Non sarebbe giusto” ha dichiarato. Siamo d’accordo che non è giusto in linea di principio, ma sarebbe il male minore portare i rifiuti temporaneamente dove magari sarebbero bene accetti, perché attrezzati con impianti per il recupero di materia o  per alimentare gli inceneritori (contenti loro).
Stando a quanto scritto oggi sul quotidiano la Repubblica nell’articolo di Emanuele Lauria dal titolo: Rifiuti, il presidente chiede l’emergenza contro l’ipotesi navi,  “Crocetta vuole i poteri commissariali, per attivare con procedure d’urgenza nuove discariche o utilizzare di più le esistenti. Con i poteri speciali sarà avviata <<la raccolta differenziata obbligatoria>> e verranno approvati subito i piani già predisposti da 160 Comuni. Inoltre,  con l’emergenza rifiuti, se dovesse essere approvata dal governo con un decreto-legge, sarà avviata la fornitura alle famiglie di <<compostiere domestiche>>”. Qualcuno dovrebbe spiegare a Crocetta che è già obbligatorio fare la raccolta differenziata, che non servono i poteri speciali  per autorizzare dei piani già presentati almeno che non si voglia autorizzare qualsiasi porcheria, e neanche per distribuire delle compostiere.
Il presidente della Regione Sicilia ha più poteri di quelli che servono. I problemi bisogna conoscerli per risolverli. Bisogna conoscere le direttive Europee e nazionali. Bisogna essere aggiornati sulle tecnologie esistenti, sulle buone pratiche da mettere in campo, su come si organizza una corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Bisogna designare gli uomini giusti. Bisogna decidere avendo coscienza di quello che si va a fare.
Se è proprio necessario nominare un commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in  Sicilia, allora andrebbe nominato, giusto per fare un esempio, uno come l’ex Ministro Edo Ronchi, uno che sa di cosa si parla.
Come conseguenza dell'inadempiente e inconcludente politica dei rifiuti di Crocetta e della sua giunta si paventa la possibilità della riapertura della discarica di contrada Ligoria a Santa Teresa di Riva. L’amministrazione comunale aveva presentato un progetto per la riapertura della discarica che fortunatamente non era stato recepito nel piano regionale. Ora, invece, grazie all’emergenza, c’è la possibilità che il progetto presentato dalla giunta De Luca venga riconsiderato per la gioia di tutti i cittadini di Santa Teresa che avranno il privilegio di avere la discarica sotto casa …   effetto dei poteri speciali.


2 commenti:

  1. La Corte di Giustizia Europea condanna l'Italia non solo per la modalità di gestione delle discariche, ma per l'intera modalità di gestione dei rifiuti.
    Realizzare discariche a norma non ci metterebbe al riparo da altre sanzioni.
    L e direttive emanata dall’Unione Europea sul tema, che disegnano lo stato virtuoso in cui vengono gestiti i rifiuti al di la delle Alpi, individuano nella prevenzione del rifiuto , il principio cardine a cui deve ispirarsi qualsiasi azione che li riguardi. Solo in via residuale, è presa in considerazione l’uso delle discariche.
    È giunto il momento che, in Italia in generale, ed in Sicilia in particolare, si scriva un altro racconto dell’epopea della gestione dei rifiuti. Racconto che dia il giusto significato alla parole.
    - Prevenzione del rifiuto
    La prevenzione si traduce nel fare in modo che sempre meno prodotti diventino un rifiuto intervenendo, riducendo;
    a) la quantità dei rifiuti;
    b) gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la salute umana;
    c) il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti.
    Questa presa di coscienza (con colpevole ritardo), dovrebbe anche portarci a rivalutare l’’importanza che attribuiamo alle parole “raccolta differenziata”
    - raccolta differenziata.
    L’importanza di questa pratica, deve essere valutata in relazione al concetto di prevenzione scritto sopra.
    La raccolta differenziata di un numero crescente di prodotti, ancorchè un rimedio alla devastazione ambientale, vede ridursi considerevolmente la sua portata. Lo smaltimento corretto presso i consueti consorzi di filiera di un crescente quantitativo di plastica, grazie alla raccolta differenziata, riduce ma non elimina l’impatto ambientale di questa sostanza sull’ambiente. La soluzione, anche in questo caso, sarebbe l’eliminazione o comunque la massima riduzione possibile dell’uso di questo materiale.
    Un’altra parola su cui dovremmo fermarci a riflettere è quella di umido.
    - umido
    In nessun caso, quando si parla di gestione della frazione organica, si dovrebbe associare ad essa, il concetto di rifiuto. La frazione organica è la materia prima da cui discende l’humus che “nutre” la terra.
    Rifiuto, è il sentimento che dovrebbe animarci ogni qualvolta pensiamo che questa risorsa viene gettata in discarica.
    Così come un altro significato deve essere attribuito alla parola “responsabilità”.
    - responsabilità
    La responsabilità nell’attuare il principio della prevenzione del rifiuto, è un obbligo (etico e morale) che incombe su tutti noi. Nessuno escluso.
    Da queste premesse, venendo al merito dell’articolo di Aldo circa la possibilità che la comunità del comprensorio jonico si doti di un impianto di discarica, dovrebbe essere irrealizzabile anche in caso di emergenza.
    Intanto perché l’emergenza è figlia di una non-attività compiuta da chi, oggi, guarda alle discariche come alla panacea.
    Poi perché l’apertura di una discarica sarebbe una violenza comminata sull’anima di ognuno di noi. Non ci sarebbe nessuna spiegazione economica che possa cancellare il danno ambientale che invaderebbe anche il nostro corpo.
    Se si vuole monetizzare al salute ambientale della nostra esistenza, allora la risposta è sempre la stessa.
    Riduciamo al minimo l’acquisto di prodotti che, una volta utilizzati, possono essere smaltiti in discarica. Adottiamo pratiche di scambio e riciclo.
    Preveniamo la realizzazione di discariche dei rifiuti oggi, per non dover curare i mali di tutti domani

    Comitato Jonico Beni Comuni

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  2. Sentire le notizie dei Tg già cominciate, avvolte, ti possono mettere di buon umore. L'altro giorno in una parte della notizia del Tg3 regionale, si raccontava dell'esito dell'incontro che c'era stato tra il nostro governatore ed il governo nazionale. Il sevizio, nella parte in cui l'ho ascoltato, faceva riferimento ai treni. Alla direzione sud nord che essi avrebbero seguito grazie proprio all'incontro. Allora ho pensato, "caspita, finalmente si sta ponendo rimedio all'isolazionismo strutturale a cui ci ha condannato Trenitalia quando ha deciso di dividere in due l'Italia infischiandosi delle molteplici relazioni familiari che, proprio grazie alla linea ferrata, si sono sparse e mantenute tra il nord (laborioso per via della presenza degli uomini provenienti dal sud) ed il sud (così sfaticato che ancora oggi, si è soliti prendere quei pochi treni rimasti per rendere laborioso il nord). Ma, purtroppo, la notizie del Tg, continuava e i concetti di relazioni, famiglia, strutture a sostegno della sacrificio di sradicare le proprie radici per piantarle altrove, pian piano svanivano.
    In realtà, il governatore Crocetta aveva ottenuto la certificazione dal Governo dell'incapacità Nazionale a gestire rifiuti. I treni da sud a nord, scivoleranno sui binari per trasportare immondizia. Possibilmente lo faranno di notte per non disturbare la vista dei politici miopi nel non vedere che siffatte decisioni segnano l'inizio del non ritorno di quella sostenibilità ambientale che oggi gli permette di disegnare le sorti (funeste) dei loro concittadini.
    Quei nomi dei treni come conca d'oro o freccia del sud che hanno segnato il tempo del nostro recente passato, oggi potrebbero essere sostituiti da nomi come "conca dell'incapacità", "freccia dell'insostenibilità".
    La ciliegina sulla torta? L'avallo del governatore Crocetta per la realizzazione dei (piccoli) termovalitizzatori.
    Ancora una volta si espongono, senza nessun riguardo, i cittadini isolani al doppio rischio, ambientale ed economico in ragione di quella parolina magica che è l'emergenza in nome della quale si è pronti a giustificare qualsiasi provvedimento. Incuranti che spesso, il rimedio è peggio del male
    Ma è davvero così difficile applicare delle politiche di riduzione dei rifiuti intorno alle quali organizzare una normalissima gestione dei rifiuti?
    Sulla risposta non ci sono dubbi. No.
    No perché non si chiede altro ai nostri amministratori di COPIARE i provvedimenti adottati dai loro colleghi in giro per il mondo.
    Ma forse non siamo più bravi neanche a copiare

    Salvuccio Irrera

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