L’articolo (vedi immagine) da cui
prende spunto questo post ci informa che la documentazione fornita dal Comune
di Santa Teresa di Riva alla Regione non è stata ritenuta idonea dall’Assessorato
competente. Per ottenere il nullaosta alla costituzione dell’Aro
occorre dimostrare l’efficienza gestionale. Questo vuol dire che un Aro deve
rispondere all’esigenza di garantire da un lato gli oneri di sostenibilità del
servizio e dall’altro deve garantire che l’organizzazione del servizio rispetti
i principi di differenzazione, adeguatezza ed efficienza. Gli atti
fondamentali di un Aro sono il Piano di intervento e di regolamentazione del
servizio, il capitolato d’oneri e il bando di gara per la gestione del
servizio.
Nell’articolo, purtroppo, non
sono specificati quali chiarimenti l’Amministrazione ha fornito alla Regione. Del
“dossier” trasmesso non c’è alcun resoconto o anticipazione. Sembrerebbe che l’aggiornamento
tecnico abbia riguardato solo il centro di raccolta. Ci sarà un solo centro di
raccolta o né sono stati previsti un certo numero?. Noi cittadini continuiamo
ad essere tenuti all’oscuro. Ovviare a questo inconveniente è molto semplice:
basta pubblicare sul sito web del Comune tutta la documentazione trasmessa alla
Regione (chiamasi trasparenza).
Perché non passi l’idea che i
rifiuti possono diventare una risorsa infossandoli nella dismessa discarica di
Ligoria a 8 euro a tonnellata, è bene rendersi conto che i rifiuti possono
diventare risorsa solo se vengono differenziati, ovvero raccolti frazione per
frazione, e destinati alla filiera del riciclaggio. In questo modo varrebbero
molto di più di 8 euro a tonnellata.
L’obiettivo
del raggiungimento
del 65% entro quest’anno di differenziata ce lo possiamo scordare se le
prime due fasi del nuovo piano sono quelle descritte nell'articolo di
stampa.
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