martedì 9 febbraio 2016

Riciclo e recupero di materia o inceneritori e discariche?

Alla domanda voi come rispondereste? Anche un bambino delle scuole elementari saprebbe dare la risposta giusta: riciclo e recupero di materia!
Renzi, Crocetta, Galletti, Faraone e qualche altro dotto sbagliano la risposta. Eppure anche loro sono andati alle scuole elementari e poi hanno continuato gli studi,  sicuramente con profitto, tanto che Renzi fa il Presidente del Consiglio, Crocetta il Presidente della Regione Siciliana, Galletti il Ministro dell’Ambiente, e Faraone, che ha studiato un poco meno,  il Sottosegretario all’istruzione.  
Com’è possibile che non si rendano conto che incenerire i rifiuti è una pratica obsoleta e destinata ad essere abbandonata ovunque? Mistero. Per il ruolo che svolgono dovrebbero essere informati e sapere cosa ci riserverà il futuro se non avvieremo in fretta quei cambiamenti, che, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, vanno necessariamente verso un’economia circolare e un’Europa a zero rifiuti, a sostegno di una crescita sostenibile[1].
In tutta la Sicilia nel breve volgere di due anni [2], si potrebbe passare dall'attuale 12.5% di RD a percentuali di eccellenza, solo che il governo nazionale o regionale rendesse obbligatorio su tutto il territorio dell’Isola il sistema di raccolta domiciliare “porta a porta spinto”, organizzato, per esempio, con le stesse modalità della Provincia di Treviso (RD 81.9% ), che consentirà di raggiungere e superare abbondantemente gli obiettivi di raccolta differenziata, di riciclaggio e riduzione dei rifiuti; e individuasse il fabbisogno  di impianti di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani e di impianti di recupero di materia dal RUR (rifiuto urbano residuo). Gli impianti individuati e il nuovo sistema di raccolta dovrebbero, questi si, costituire, infrastrutture, insediamenti e una gestione di preminente interesse nazionale, consentendo un sistema integrato e moderno di gestione dei rifiuti urbani e garantendo la sicurezza, l’autosufficienza, di superare e prevenire le procedure di infrazione e limitare enormemente il conferimento dei rifiuti in discarica e rendere marginale l’eventuale necessità di incenerimento dei rifiuti che resterebbe relegato solo a particolari tipologie di rifiuto[3].


[1]La perdita di materiali preziosi è una costante delle nostre economie. In un mondo in cui la domanda di risorse finite e talvolta scarse non cessa di aumentare, la concorrenza si acuisce e la pressione su queste risorse degrada e indebolisce sempre più l'ambiente, l'Europa può trarre benefici economici e ambientali dall'uso più adeguato di queste risorse. A partire dalla rivoluzione industriale lo sviluppo delle nostre economie è avvenuto all'insegna del "prendi, produci, usa e getta", secondo un modello di crescita lineare fondato sul presupposto che le risorse sono abbondanti, disponibili, accessibili ed eliminabili a basso costo. È opinione sempre più diffusa che questo modello compromette la competitività dell'Europa.
La transizione verso un’economia più circolare è al centro dell’agenda per l’efficienza delle risorse stabilita nell’ambito della strategia Europea 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e esclusiva. Utilizzare le risorse in modo più efficiente e garantire la continuità di tale efficienza non solo è possibile, ma può apportare importanti benefici economici. (/* COM/2014/0398 final/2 */)
[2] La costruzione di impianti di incenerimento con recupero energetico sono necessari 3-5 anni
[3] Rifiuti problematici come ad esempio i rifiuti sanitari o certi tipi di rifiuti liquidi pericolosi ad alto potere calorifero di origine industriale. Per queste singole categorie di rifiuti va individuato il fabbisogno di impianti di incenerimento. In Sicilia questo eventuale fabbisogno può essere abbondantemente soddisfatto dalle esistenti cementiere.

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