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Bilancio masse rifiuti.xlsx |
Saremo in grado di cambiare verso
in Sicilia e, dunque, correggere l’attuale approccio culturale che considera i
rifiuti un problema di cui disfarsi sotterrandoli o bruciandoli?
La responsabilità maggiore del
default della gestione dei rifiuti è da attribuire alle amministrazioni
comunali, che si sono succedute negli anni alla guida dei vari comuni, le quali
hanno volutamente dimenticato che la gestione dei rifiuti è un servizio
pubblico locale di rilevanza economica il cui costo deve essere coperto solo
dalla riscossione delle tariffe applicate ai cittadini dagli Enti locali, per
cui la responsabilità è sempre stata in capo ai comuni anche se fra essi
consorziati (ATO, SRR, ARO).
Amministratori impreparati o
distratti, in tutt’altre faccende affaccendati, senza una visione comune e un
minimo di coordinamento, nulla hanno fatto per
correggere le storture e le criticità che hanno portato al fallimento della raccolta
differenziata (assoluta mancanza di strategia, di
pianificazione, di impiantistica, di organizzazione,
di controlli, di responsabili) e della Gestione Integrata del ciclo dei Rifiuti
nella nostra Isola.
L’emergenza discariche, quasi tutte ormai stracolme, che avrebbe
dovuto imporre di puntare ad una ri-organizzazione
operativa del ciclo dei rifiuti che consentisse la riduzione dei medesimi ed il recupero di materia da re-immettere
nuovamente nel ciclo produttivo, ha di fatto riportato il tema della discussione sugli inceneritori quale panacea
della soluzione del "problema". Una colossale menzogna se si considera che ci vorranno
almeno 5 anni per la realizzazione e messa in opera degli impianti. Occorrono invece soluzioni immediate,
ovvero, raccolta differenziata porta a porta spinta, impianti di compostaggio
per la fazione organica e di trattamento meccanico biologico per il residuo
secco. Nell’arco di tempo di due anni con un nuovo modello di
raccolta, di organizzazione e con l’impiantistica veramente necessaria,
potremmo raggiungere percentuali di RD nell’ordine del 80% e più.
Nell’immagine è
riportata la stima del “bilancio delle masse” per un livello di RD pari all’80%.
Risulta evidente che la “linea di
valorizzazione di materia” del TMB rispetto alla “linea CSS” è di gran lunga
preferibile in quanto consente di recuperare, tramite successivi processi di
estrusione (e altro) la materia che si vorrebbe mandare al recupero energetico. Il recupero delle materie prime seconde porta un contributo determinante all'economia del Paese, rispondendo nel contempo anche alla necessità di ridurre la quantità dei rifiuti da conferire in discarica e di salvaguardare le risorse naturali.
È evidente, inoltre, che la "valorizzazione energetica" dei rifiuti non
incide significativamente sulla massa dei rifiuti destinata alla
discarica.