martedì 17 gennaio 2017

Lettera aperta a Domenico Trimarchi

Danilo, Domenico e Cateno
Caro Domenico, mi fa piacere che ci siano persone come te, animate dalla voglia di potersi rendere utili alla propria comunità. Sono sicuro che in entrambi gli schieramenti che si affronteranno per amministrare il Comune ci sono e ci saranno altri volenterosi e disinteressati, anch’essi alla prima esperienza, che si apprestano a fare del loro meglio per far progredire la nostra comunità. Io non vivo più a S.Teresa di Riva, ma lo considero sempre il mio paese e di tanto in tanto torno.
Credo tu sappia che sono stato costretto ad andare via da S.Teresa di Riva perché proprio l’amministrazione uscente ed anche quella precedente (mi riferisco a tutta l’Amministrazione (maggioranza e minoranza e relativi sindaci) hanno preferito salvaguardare interessi economici privati, permettendo e non contrastando attività svolte  fuori legge, piuttosto che il diritto al riposo e alle occupazioni del mio nucleo familiare e, quindi, il diritto alla salute dei cittadini. Sto facendo riferimento a questo fatto solo perché è una questione di cui ho diretta conoscenza e coscienza, e solo per farti capire che ti troverai, nella tua veste di consigliere comunale, ad affrontare problematiche tra le più varie sulle quali sarai chiamato, di volta in volta, ad esprimere ed argomentare la tua posizione su specifici fatti, progetti, proposte e atti. Tutto ciò che accade a Santa Teresa è di tua competenza, di competenza di tutti i consiglieri comunali. Fare il consigliere comunale non è come fare una passeggiata, se lo fai con diligenza, con responsabilità, nell’interesse di tutti i tuoi concittadini, nel rispetto delle leggi e dell’etica dei comportamenti. Questa lettera è indirizzata a te ma, in realtà, mi rivolgo a tutti gli aspiranti consiglieri comunali.
La prima questione che porto all'attenzione di tutti è il proposito del Sindaco uscente di tenere l’elezione dei Comitati di Quartiere contestualmente alle elezioni comunali, contrariamente a quanto prevede, giustamente, l’apposito regolamento comunale. Il Sindaco uscente, come ognuno di noi, ha pregi e difetti. E, poiché egli è il dominus della lista o delle liste di cui tu fai parte, bisogna che tu e gli altri tuoi compagni di lista teniate a bada le sue, chiamiamole, intemperanze. È chiaro qual è l’intento del sindaco uscente. Anche questa  è una furbizia che va stoppata. Domenico, sicuramente sai meglio di me cosa prevede il regolamento. In particolare l’articolo 8 prevede che i Comitati di Quartiere durino in carica sei mesi oltre la durata del mandato elettorale degli Organi Istituzionali del Comune e che la successiva amministrazione deve, entro tale termine, indire le elezioni dei nuovi Comitati di Quartiere. Dovreste convincere Cateno De Luca a desistere dal suo intento. Spiegategli semplicemente che le regole si rispettano e non è il caso di cambiarle a fine mandato. Si possono anche cambiare, ma dovrà essere il nuovo consiglio comunale a farlo ad inizio mandato. Il nuovo consiglio comunale potrebbe anche decidere di revocare l’istituzione dei comitati di quartiere ed aprire a nuove forme di partecipazione che non necessitano di elezioni.
Un aspetto importante al quale dovreste lavorare in vista della preparazione del programma elettorale, entrambe le compagini elettorali, è l’organizzazione e la (ri)qualificazione della macchina comunale in tutti i suoi ambiti, la modifica dello Statuto comunale e l’aggiornamento di alcuni regolamenti, in modo da rendere la casa comunale realmente efficiente e trasparente. La mancanza di trasparenza è una delle ragioni dell’opacità e dell’inefficienza delle nostre amministrazioni comunali e influisce negativamente sul buon governo di un comune. Il diritto alla trasparenza è uno dei diritti basilari del cittadino e nell’ambito della pubblica amministrazione e dei servizi locali diviene fondamentale. L’opacità di una amministrazione comunale dipende principalmente dalla mancanza di informazioni e da una carente definizione di iter procedurali chiari e comprensibili per i cittadini utenti. La trasparenza si misura con il diritto all’informazione, il diritto all’accesso ai servizi, il diritto di tutela. Senza l’esercizio di tali diritti in modo uniforme e non discrezionale, l’impegno sulla trasparenza rischia di non incidere sui comportamenti scorretti, la deresponsabilizzazione, l’uso distorto del servizio pubblico.
Il “caminetto della verità”, cui fa riferimento il Sindaco uscente, non ha nulla a che vedere con la trasparenza di un'amministrazione comunale.
Grazie per il tuo impegno e buone cose,
Aldo Lenzo

1 commento:

  1. Grazie Aldo. Ecco, senza acredine o faziosità inutili, nonostante le tue vicende personali, una bella esortazione alla democrazia 'applicata'!

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