lunedì 21 settembre 2015

A2A presenta il progetto dell’inceneritore. Stavolta non passeranno!

Dopo mesi di annunci il progetto definitivo del mega-inceneritore è stato depositato venerdi da Edipower al comune di S.Filippo del Mela ed a breve verosimilmente al Ministero dell’Ambiente per l’avvio della procedura autorizzativa chiamata V.I.A. (Valutazione Impatto ambientale) [1]. Viene così confermata definitivamente l’intenzione dei gestori della centrale elettrica di S.Filippo verso la conversione ad uno degli inceneritori più grandi d’Europa.
Dopo averci inquinato per decenni bruciando l’OCD, un combustibile derivato dal petrolio, adesso che quest’ultimo non conviene più neanche a loro vorrebbero continuare per altri decenni a inquinare bruciandoci sotto il naso milioni di tonnellate di spazzatura. Se prima la sigla era OCD, adesso è CSS (Combustibile Solido Secondario), un combustibile costituito dai materiali combustibili dei rifiuti (in maggioranza plastica, carta, pannolini, fibre tessili, ecc…) [2]. La sostanza è che hanno in serbo per noi un cocktail micidiale di diossine, metalli pesanti e nanopolveri.
La presentazione del progetto è stata preceduta da una campagna stampa tesa a prendere in giro cittadini ed amministratori (ad esempio parlando di termovalorizzazione anziché di incenerimento, come se fossero due cose diverse, sebbene basti consultare il dizionario per verificare che sono sinonimi), che è stata già smentita nei dettagli dal nostro comunicato “Le bugie hanno le gambe corte”[3].
Forse pensavano di scendere in Sicilia e trovare donne e uomini pronti ad abboccare o a rassegnarsi a qualsiasi tipo di veleno, ma si dovranno ricredere.
Il momento è storico, si decide del futuro del nostro territorio per i prossimi decenni. E’ più che mai importante scendere in piazza per la manifestazione di domenica 27 alle 15.30 ad Archi contro questa grave minaccia ormai concreta [4].
Ovviamente cercheranno di utilizzare contro i cittadini il solito ricatto occupazionale, come se il lavoro e la salute debbano essere dei diritti contrapposti, trattando i 150 dipendenti della centrale come “scudi umani” in difesa dei loro profitti. Ma il ricatto occupazionale non è che l’ennesimo inganno, visto che gli inceneritori non producono ma distruggono posti di lavoro, oltre che soldi, salute e vite. Il ciclo virtuoso dei rifiuti alternativo all’incenerimento, che passa da differenziata e recupero dei materiali, crea infatti più di 10 volte tanto i posti di lavoro degli inceneritori [5].

Comitati No Inceneritore del Mela

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