L’inerzia e l’inconsapevolezza
dei nostri Amministratori locali ha costretto l’Assessore regionale
dell’energia e dei servizi di pubblica utilità ad emanare una prima Direttiva (n. 1/2013) in
materia di gestione dei rifiuti (circolare n.221 del 1/02/2013) esplicativa
della Legge regionale 8 aprile 2010 n. 9 integrata e modificata dalla Legge
regionale 9 gennaio 2013 n. 3 e, recentemente, una seconda Direttiva
(n.2/2013) sempre in materia di gestione dei rifiuti (circolare n.1290 del
23/05/2013), “Linee di indirizzo per l’attuazione dell’art.5 comma 2-ter della
L.R. 9/2010 nelle more dell’adozione dei Piani d’Ambito”.
L’Assessore Marino nell’ultima
Direttiva rileva “… che a tutt’oggi non è
stato completato il quadro delle attività disposte con la Direttiva Assessoriale
n. 1/2013 ed in particolare non è stato completato il quadro dei piani d’ambito
necessari per la nuova programmazione in materia di rifiuti in armonia alle
disposizioni contenute nella legge regionale n. 9/2010 così come novellata
dalla L.r. 3/2013”; considera che “… appare
necessario individuare modalità contingenti per consentire il passaggio
operativo alla strutturazione delle ARO (aree di raccolta ottimale) nel
rispetto delle finalità programmatorie delle stesse nell’alveo degli ambiti
territoriali ottimali”; rileva “che
al fine di recuperare i pesanti ritardi nella attuazione della norma appare
opportuno acquisire, nelle more della costituzione delle SRR e della adozione
complessiva dei piani d’ambito, i piani di intervento e relativi atti per
l’affidamento del servizio di competenza dei Comuni in forma singola o
associata”.
In sostanza con la Direttiva n.2/2013 è richiesto ai Comuni di
provvedere alla delimitazioni delle aree di raccolta ottimale tenendo conto dei
parametri indicati nella stessa direttiva; alla redazione del piano di
intervento specificando gli elementi che tale piano dovrà contenere; alla sottoscrizione
della convenzione di ARO che dovrà, tra l’altro, disciplinare compiti e
funzionamento dell’assemblea dei sindaci, compiti del comune capofila, obblighi
tra enti convenzionati e relativi rapporti finanziari, durata della
convenzione.
Il Sindaco di Santa Teresa punta sulla discarica di Ligoria e in 10 lo
seguono.
Si è appreso, da notizie di stampa,
che l’argomento di discussione e di accordo relativo alla gestione dei rifiuti di undici Amministratori del comprensorio jonico
non è stata la definizione di un atto di indirizzo per l’istituzione di
un Area di Raccolta Ottimale (ARO) nel nostro comprensorio e la predisposizione
e l’approvazione degli atti fondamentali per la gestione dei servizi di
raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti, bensì la riapertura e utilizzo
della discarica di Ligoria. “L’accordo è
stato siglato lunedì pomeriggio, nella stanza del primo cittadino al primo
piano del palazzo municipale, dai sindaci di S. Teresa, S. Alessio, Forza
d’Agrò, Antillo, Limina, Roccafiorita, Casalvecchio, Savoca, Furci, Mandanici e
Pagliara”.
Ma possono dei sindaci decretare
l’apertura o riapertura di una discarica senza sentire prima cosa ne pensano i
cittadini interessati? Non mi pare che De Luca sia stato eletto Sindaco con il
mandato di far riaprire la discarica di Ligoria. Al contrario, nel suo programma c’è scritto al punto 6) bonifica delle discariche di rifiuti dismesse
sul territorio comunale. Promesse da marinaio. Vatti a fidare!
C’è da rimanere stupefatti per
questa scelta. Si fa il contrario di ciò
che andrebbe fatto.
Invece di ridurre i costi del
ciclo dei rifiuti programmando un nuovo modello di raccolta differenziata,
implementando l’impiantisca per il trattamento della frazione organica e della
frazione secca residua e attivando strumenti
di condivisione delle decisioni con la cittadinanza locale, i Sindaci pensano di
risolvere tutti i problemi riaprendo la discarica di Ligoria. “La discarica”, si legge nell’articolo
pubblicato dalla redazione di Empirenews24.it, “sarà
gestita dal Comune di S.Teresa. Alla tariffa andrà applicato un aumento di 8
euro per ogni tonnellata di rifiuto conferito che sarà devoluto al Comune di
S.Teresa a titolo di risarcimento del danno ambientale in quanto sede
dell’impianto di smaltimento.”
Il ruolo di una Amministrazione
comunale non è quello di gestire discariche, ma è quello di attivarsi per
tutelare la popolazione attraverso nuove e corrette politiche, controlli indipendenti che tutelino ambiente e
salute dei cittadini.
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