domenica 19 novembre 2017

Inceneritore del Mela, quale sarà l’esito della procedura di VIA?

La funzione principale della procedura di VIA è di conseguire elevati livelli di protezione e di qualità dell’ambiente valutando preventivamente le possibili conseguenze derivanti dalla realizzazione e dall’esercizio di specifici progetti o interventi di opere civili e industriali.
Dopo l’elaborazione del progetto, la procedura di VIA statale  prevede che il  Ministro dell’Ambiente emani un provvedimento, espresso di concerto con il Ministro per i Beni e le attività culturali (MiBact), che concede o nega  l’autorizzazione dell’opera sotto il profilo ambientale.
Il parere negativo espresso, nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale dell’Impianto di valorizzazione energetica di CSS da realizzarsi nella Centrale Termoelettrica esistente di San Filippo del Mela, dalla Soprintendenza, recepito dal MiBact, di regola dovrebbe determinare la conclusione negativa della valutazione e quindi il diniego della VIA.
Il ministero dei Beni culturali ha ritenuto l’opera proposta da a2a Energiefuture non compatibile in alcun modo con le esigenze di protezione dei beni culturali sui quali essa è destinata ad incidere (“incompatibilità paesaggistica e di contrasto con gli obiettivi indicati dal P.T.P.[1] Ambito 9”). La conseguenza del parere negativo dovrebbe determinare come risultato una VIA negativa.
Il giudizio di incompatibilità del MiBact[2] essendo di natura tecnica è insindacabile[3]. Pertanto è davvero molto difficile che un eventuale ricorso di a2a al Giudice possa essere accolto. Il giudizio espresso dal Ministero è sindacabile solo per illogicità, irragionevolezza, travisamento dei fatti o, ancora, carenza di motivazione: tutte circostanze assenti nello specifico caso.



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