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Giovanni Valotti |
Il presidente di A2A Giovanni Valotti
le spara grosse, se il virgolettato di quest’articolo (clicca
QUI per leggere) risponde al vero. Chi come Valotti guarda solo al
profitto e a nient’altro, vede gli asini volare. Secondo il presidente di A2A
bisognerebbe tacere il fatto che, nel raggio di circa 30 km dall’ubicazione
degli inceneritori, aumenta l’incidenza dei tumori. E, addirittura, vorrebbe perseguire penalmente chi dice
che gli inceneritori costituiscono una delle cause della maggiore incidenza dei
tumori. Ma il punto non è questo. Anche se gli
inceneritori fossero eserciti al meglio - A2A non eccelle e li esercisce
all’italiana (non con l’eccellenza dei paesi del Nord Europa che cita, Danimarca e Olanda) - incenerire i rifiuti è la strada sbagliata.
Il Valotti sa bene che bruciare i
rifiuti non è conveniente dal punto di vista della sostenibilità economica e
ambientale. È conveniente solo per A2A e i suoi azionisti. Il Valotti (consapevolmente) distorce la verità quando
afferma che gli inceneritori sono la migliore tecnologia per smaltire la
fisiologica percentuale di rifiuti che non si possono riciclare, se non dice quant’è
questa percentuale di rifiuti e quali sono le particolari categorie di rifiuti per
le quali l’incenerimento è preferibile alla discarica. Inoltre l’invito del
Valotti a prendere esempio da paesi come la Danimarca che ha circa una trentina
di inceneritori con una popolazione di meno di 6 milioni di abitanti e una
produzione procapite di 740 kg/ab anno di rifiuti urbani e non rispetta l’obiettivo
del 50% di recupero di materia, stabilito dalla Direttiva Europea 2008/98, dato
che incenerisce più del 60% (incluso l’organico che non viene separato,
alimentando con esso gli inceneritori anziché il suolo), è del tutto fuori
luogo. La Danimarca non è in cima alle classifiche virtuose. È in cima alla
classifica delle nazioni
con il più alto tasso di tumori.
I danesi hanno capito il grosso
errore che hanno commesso ed hanno programmato una strategia di uscita dall’incenerimento:
“Denmark
without waste”. L’ex Ministro dell’Ambiente Danese Ida Auke (fatta fuori - anche in Danimarca le lobby di settore sono
molto potenti ed agguerrite) in una intervista pubblicata nell’articolo “A burning issue”
definisce l’incenerimento una “wrong track” (una strada sbagliata)
sottolineando che la strada va cambiata.
Solo se sei il presidente di A2A o n'ammucca lapuni puoi dire che gli inceneritori non fanno male.
Solo se sei il presidente di A2A o n'ammucca lapuni puoi dire che gli inceneritori non fanno male.
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