sabato 15 ottobre 2016

Movida a Palermo, intervenga la Magistratura

Nella edizione di Palermo del quotidiano La Repubblica di oggi, sabato 15 ottobre 2016, è uscito un articolo di Sara Scarafia dal titolo “Movida selvaggia i controlli sono un flop baccano fino a notte”.
In sintesi Polizia Municipale, Polizia di Stato e Carabinieri (forse, non sono citati) a fronte delle continue richieste di intervento dei residenti disturbati (400 esposti al mese giungono al Comune), affermano che <<Noi cerchiamo di intervenire spesso>> ma è inutile perché non avendo fonometri né tecnici in acustica non possiamo rilevare se i decibel siano o meno nei limiti. E, stando a quanto hanno dichiarato alcuni cittadini <<la Polizia ci dice che non può intervenire e ci dirotta al centralino della polizia municipale che ci dice che senza l’Arpa non può intervenire>>.
Il pezzo contiene gravi notizie di reato che riguardano: i titolare degli esercizi pubblici che non rispettano i limiti di legge; il Comune che ai sensi della legge quadro sull’inquinamento acustico 26 ottobre 1995, n. 447 ha il compito di rilasciare le autorizzazioni, effettuare i controlli, applicare sanzioni, e soprattutto emanare provvedimenti (motivati) per il contenimento o l’abbattimento delle emissione sonore, inclusa l’inibitoria parziale o totale di determinate attività; le Forse dell’Ordine (Polizia Municipale, Polizia di Stato e Carabinieri), le quali, quando chiamate dai cittadini che denunciano reati, agiscono come Ufficiali di Polizia Giudiziaria e sono tenute, constatato con le loro orecchie che la musica è udibile all’esterno del locale, a intimare di abbassare la musica, eventualmente bloccare le emissioni sonore, sequestrare le attrezzature, elevare verbale e denunciare l’accaduto alla Magistratura. La Polizia Giudiziaria anche di sua iniziativa, deve prendere notizia dei reati, compiere atti necessari per assicurare le fonti di prova, impedire che i reati vengano portati a conseguenze ulteriori (attività repressiva). La Procura della Repubblica di Palermo ha il dovere, in base a questa notizia,  di aprire un procedimento penale per accertare le eventuali responsabilità penali di tutte le parti coinvolte.

È una favola ritenere che sia necessario un fonometro per inibire ad un esercizio pubblico di continuare a disturbare. È come se un Agente di Polizia Municipale fermasse un automobilista contestandogli  di avere effettuato un sorpasso in curva,  ma non gli può elevare verbale perché non ha fatto la foto del sorpasso. La perizia fonometrica, chiunque la faccia basta che sia tecnico competente in acustica iscritto all’albo, serve non per elevare le multe o impedire per quella notte la continuazione del disturbo, ma per l’emanazione da parte del Sindaco di una Ordinanza Sindacale contingibile e urgente con la quale ordina il rientro delle emissione sonore entro i limiti di legge e di predisporre e trasmette al comune il piano di bonifica, senza il quale non è più possibile per l’esercizio pubblico continuare le attività musicali. Consiglio ai cittadini di Palermo che continuano a subire attentati alla loro salute, che è messa gravemente in pericolo dai rumori intollerabili, di denunciare alla Magistratura il Comune e le Forze dell’Ordine. Se la Magistratura non si attiva per rinviare a giudizio  i responsabili di reati, di denunciare anche lei. Basta tollerare abusi e illegalità. È tempo che anche i Magistrati capiscano che bisogna cambiare musica.

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