domenica 14 aprile 2019

Verso Rifiuti Zero

La politica a livello nazionale, regionale e comunale è chiamata a guidare la necessaria ed ambiziosa transizione verso rifiuti zero. Al centro dell’azione politica ci deve essere la soluzione della crisi dei rifiuti. Come fare?
o   Creando valide alternative alle discariche e agli inceneritori
o   Investendo nella comunità
o   Creando opportunità per far prosperare l’imprenditoria e l’occupazione
o   Incoraggiando e favorendo stili di vita intelligenti e sani
o   Abbattendo drasticamente o eliminando le emissioni nocive dai prodotti, infrastrutture e servizi
o   Dando supporto all’agricoltura sostenibile
o   Costruendo quartieri resilienti e comunità solide, aiutando l’aggregazione tra cittadini

Il nostro Pianeta ha sempre seguito il principio rifiuti zero. La natura non crea rifiuti. Migliaia di anni di evoluzione hanno portato ad ecosistemi in cui lo spreco da un processo è l’input per un altro. Ciò che la natura ha fatto attraverso l’evoluzione, noi umani dobbiamo fare riprogettando. Ora ci rendiamo conto di dover ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo in modo da ricreare il valore e l’energia incorporato in ciò che chiamiamo rifiuti, ma che in realtà sono risorse e dunque non vanno sprecate.
Rifiuti zero non significa solo sganciare l’attività economica dalla distruzione ambientale, ma è soprattutto la costruzione della resilienza e la salvaguardia delle risorse naturali per le future generazioni.

Rifiuti zero è il cambio di paradigma: dalla “gestione dei rifiuti“ alla “gestione delle risorse”
Nel XX secolo lo scopo della gestione dei rifiuti era di minimizzare il danno ambientale immediato attraverso la raccolta dei rifiuti e il loro smaltimento. La maggior parte dei materiali di scarto era destinata in impianti o strutture costose e inquinanti come gli inceneritori e le discariche
Rifiuti zero ci porta nel XXI secolo mettendo al centro la gestione delle risorse (i nostri scarti). Rifiuti zero riguarda la progettazione dei rifiuti – e la tossicità e l’inefficienza ad essi associata – e ci porta fuori dall’attuale sistema. In un sistema a rifiuti zero, il valore dei materiali e dei prodotti viene tenuto all’interno della comunità, e il riciclaggio viene utilizzato come soluzione finale per tutto ciò che non può essere evitato a monte o riutilizzato.

“Una buona gestione dei rifiuti ha bisogno di buona volontà e buona organizzazione: rifiuti zero è pienamente possibile”

Il migliore esempio “rifiuti zero” è la Provincia di Treviso
Il detto “l’eccellenza sta facendo cose ordinarie straordinariamente bene” si adatta alla storia di Contarina, società in house providing a completa partecipazione pubblica che serve il distretto Priula e di Treviso con una popolazione di 550.000 abitanti. Nonostante sia stata per molto tempo prima in classifica, Contarina non ha dormito sugli allori. Sebbene abbia raggiunto percentuali di riciclaggio superiori al 50% fin dal 2000, Contarina si è concentrata sulla riduzione al minimo dei rifiuti residui. Nel 2015 Contarina ha raggiunto l’obiettivo di raccogliere separatamente oltre 85% dei rifiuti e a produrre meno di 60 Kg/anno di rifiuti residui pro-capite, offrendo al tempo stesso il più economico sistema di gestione dei rifiuti in tutto il Paese e generando più posti di lavoro verdi. Nonostante sia il miglior attore europeo nella gestione dei rifiuti, Contarina mira ancora più in alto. Si è posta l’obiettivo del 96% di riciclaggio e 10 kg/anno di rifiuti residuo pro-capite entro il 2022, una riduzione dell’80% dai suoi già formidabili risultati.


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