domenica 8 novembre 2015

Basta inquinamento!

Cte Edipower di San  Filippo del Mela
Edipower S.p.A. ha motivato il progetto dell'inceneritore come risposta “alle mutate condizioni del mercato dell’energia che ha visto una riduzione della domanda a causa della crisi economica e un forte aumento della produzione da fonti rinnovabili, a discapito della produzione da impianti termoelettrici”. In sostanza i consumi di energia elettrica sono diminuiti, la produzione da fonti rinnovali è in continuo aumento, l’attuale Cte di San Filippo del Mela non è più competitiva e remunerativa. Così, Edipower prova a rendere remunerativa per i suoi azionisti la centrale inserendosi nel lucrativo segmento dell’incenerimento dei rifiuti, fruendo anche degli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonte (artefattamente) rinnovabile.  
È paradossale che Edipower parli di "riqualificare e trasformare" e, addirittura,  di "polo delle energie rinnovabili" quando il suo progetto non è altro che un impianto di incenerimento di rifiuti. Un impianto ex novo che cambia il core business dell'Azienda: dalla produzione di energia elettrica allo smaltimento dei rifiuti. Un impianto all'interno del perimetro della centrale ma completamente autonomo. L'attività prevalente della Centrale Edipower di San Filippo del Mela diventerà lo smaltimento dei rifiuti o se volete l'incenerimento dei rifiuti con recupero energetico. Che si tratti di un inceneritore di rifiuti non lo dico io. lo dice la normativa italiana, che definisce un "impianto di incenerimento" nel seguente modo: "qualsiasi unità e attrezzatura tecnica fissa o mobile, destinata al trattamento termico dei rifiuti ai fini dello smaltimento, con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. Sono compresi in questa definizione l'incenerimento mediante ossidazione dei rifiuti, nonché altri processi di trattamento termico, quali ad esempio la pirolisi, la gassificazione ed il processo al plasma, a condizione che le sostanze risultanti dal trattamento siano successivamente incenerite ...". Che il core business di Edipower diventerà lo smaltimento dei rifiuti si desume dalla produzione di energia elettrica: si dimezzerà rispetto a quella prodotta nel 2014.
Altra motivazione del progetto è la diminuzione delle emissioni atmosferiche inquinanti. Non viene negato che ci saranno emissioni inquinanti. Ci tranquillizzano dicendo che diminuiranno. Ed è vero da un certo punto di vista. Dimunuiranno le emissioni atmosferiche relative ai gruppi alimentati ad ocd (olio combustilbile denso) in ragione del fatto che saranno utilizzati solo due gruppi  per 1.000 ore/anno, mentre nel 2014 le ore di moto sono state 3.300. Il vero problema sta invece nel fatto che dal nuovo camino verranno fuori nuovi inquinanti, quali diossine, furani e idrocarburi policiclici aromatici, tutti composto nocivi e cancerogeni. Le diossine possono resistere nel suolo per secoli, si accumulano in continuazione e questo comporta il rischio reale che entrino nella catena alimentare. Solo in applicazione del principio di precauzione e di prevenzione il progetto dell'inceneritore non dovrebbe essere autorizzato. Basta inquinamento!



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