mercoledì 7 gennaio 2015

Rifiuti, politica e istituzioni incapaci di svolgere il loro ruolo. Aro S.Teresa di Riva, il "composter" sarà un impianto utile o uno spreco di risorse?

La maggior parte dei Comuni dell’Ato Messina 15 hanno ancora in itinere la predisposizione degli atti amministrativi necessari per il passaggio definitivo al nuovo sistema di gestione dei rifiuti come individuato dalla legge regionale n. 9 del 8 aprile 2010 e successive modifiche.  A causa dei ritardi (del tutto ingiustificati) nella redazione del Piano d’Ambito della Srr (Societa regolamentazione rifiuti)  e dei piani di intervento degli Aro (Area di raccolta ottimale), costituiti dai comuni in forma singola o associata, è  stato inevitabile reiterare diverse volte il commissariamento dell’attuale gestione anche nel nostro comprensorio, tramite l’ormai liquidata Società d’Ambito (ex AtoMe4) per garantire la continuità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il commissariamento, purtroppo, si è limitato a perpetrare l’esistente, e questo ha comportato e comporta, tutt’ora, una gestione fallimentare: bassissime percentuali di raccolta differenziata, zero politiche di riduzione dei rifiuti, alti costi di gestione che  lievitano inesorabilmente mese dopo mese, discariche al limite della capienza.
Amministrazioni locali, sindaci, dirigenti del Dipartimento acque e rifiuti, assessori competenti pro tempore e Presidente della Regione hanno dimostrato la loro totale inadeguatezza al compito che avrebbero dovuto svolgere. Il prossimo 15 gennaio scade il periodo di commissariamento dell’attuale gestione e sarà inevitabile un nuovo reitero.  Ad oggi nulla si sa degli effetti della direttiva assessoriale n. 1579 del 3 ottobre 2014 con la quale veniva decretato, tra l’altro, l’adozione e la redazione del Piano d’Ambito, entro il 15 dicembre 2014, e la conseguente trasmissione da parte della Srr all’Assessorato regionale competente; la redazione e trasmissione, entro il 15 novembre 2014, da parte dei comuni dei piani di intervento all’Assessorato regionale; l’adozione da parte della Srr o da parte dei comuni di tutti gli atti necessari per l’affidamento del servizio. Infatti, non è dato sapere se i comuni hanno ottemperato o se il Commissario straordinario, decorsi infruttuosamente i termini sopraindicati, ha trasmesso o meno la prevista relazione all’Assessorato competente, contenente nel dettaglio le attività di vigilanza svolte nonché le eventuali inadempienze riscontrate nel corso di tale vigilanza. La mancanza di informazioni ai cittadini e la scarsa trasparenza rendono impossibile capire dove stanno le responsabilità. Tutti responsabili? Probabilmente no. Ma è difficile distinguere quando nessuno viene chiamato a rispondere del proprio operato. Inoltre, la mancanza di un confronto pubblico sulle scelte strategiche e le buone pratiche da adottare, l’opacità delle procedure e dei comportamenti dei vari attori rendono difficilissimo il controllo democratico. Le decisioni politiche invece di essere prese con il coinvolgimento dei cittadini, comitati e associazioni,  cadono nella mani di faccendieri e affaristi o peggio ancora.

Impianto trattamento rifiuto organico
Non si capisce perché l’Aro del Comune di Santa Teresa di Riva, giusto per fare un esempio, non ha tenuto conto delle osservazioni  al Piano di intervento avanzate da un comitato di cittadini (Comitato jonico Beni Comuni) ed in particolare l'osservazione riguardante l’inutilità e lo spreco di risorse (600 mila euro + spese di gestione) che comporterà  la realizzazione, in uno dei quattro centri di raccolta, di un impianto per la riduzione volumetrica del rifiuto organico denominato “compostatore di prossimità”.  Il costo totale annuo per il trattamento dell’umido nel "composter", stando a quanto riportato nella scheda del piano, è di €412.000 (gestione) + €147.214 (ammortamento) =  €147.214 con un costo annuo per tonnellata (€147214 / 788 t) di  €186,92 nella migliore delle ipotesi. È facilmente dimostrabile la convenenienza economica del trasporto e trattamento dell’umido da raccolta differenziata al più vicino centro di compostaggio rispetto all’utilizzo del “composter” che, tra l’altro, non avrebbe la capacità di “ridurre” tutto l’umido prodotto e rimarrebbe l’esigenza di trattare la rimanente parte dei rifiuti organici con altre modalità e/o altrove.  Se ci fosse un motivo valido di carattere economico e/o ambientale in grado di giustificare la realizzazione dell’impianto di riduzione volumetrica dei rifiuti, i cittadini del Comune di S.Teresa di Riva sarebero sicuramente disposti a sopportarne i costi.
L'Aro S.Teresa di Riva è stato il primo nel nostro comprensorio ad adottare gli atti necessari per l'affidamento del servizio. Il  Bando di Gara è stato pubblicato sul sito del Comune. L'importo complessivo del servizio posto a base di gara è di €8.047.050 (Iva inclusa) per una durata di sette anni. Il termine entro cui presentare le offerte è il 5 febbraio 2015. Si può ragionevolmente prevedere, nel caso pervengano offerte valide, che il nuovo servizio di raccolta, spazzamento e trasporto sarà avviato a fine 2015. Quindi, bisognerà aspettare il 2016 per vedere una riduzione dei costi di gestioni rispetto a quelli attuali. Il previsto dimezzamento dei costi (se ci sarà) slitta di circa un anno.

1 commento:

  1. RIFIUTI, IN SCENA L’ENNESIMO REITERO DELLA VECCHIA GESTIONE
    Come previsto, con Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 2/Rif del 14 gennaio 2015, sono stati reiterati gli effetti dell’Ordinanza n.8/Rif/2013 sino al 30 giugno 2013. Ancora circa 6 mesi di gestione dei rifiuti in mano ai commissari straordinari per assicurare continuità al servizio di gestione dei rifiuti nei vari territori comunali.
    Dalle relazioni dei commissari straordinari di nomina regionale risulta che, nonostante gli sforzi, la quasi totalità delle Società di regolamentazione dei rifiuti (Srr) non è stata in condizione di poter procedere all’affidamento del servizio. Anche la maggior parte dei Comuni che hanno ricevuto l’approvazione dei piani di intervento non hanno provveduto ad affidare il servizio in conformità a quanto previsto dalla legge regionale 9/2010.
    Pertanto, ancora una volta i commissari straordinari dovranno garantire la continuità del servizio e vigilare affinché gli enti competenti predispongano tutti gli atti necessari per il passaggio delle competenze alle Srr e/o ai Comuni in forma singola o associata e segnalare eventuali inottemperanze anche riguardo alla presentazioni dei piani d’ambito

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