
La maggior parte dei Comuni dell’Ato
Messina 15 hanno ancora in itinere la predisposizione degli atti amministrativi
necessari per il passaggio definitivo al nuovo sistema di gestione dei rifiuti come
individuato dalla legge regionale n. 9 del 8 aprile 2010 e successive modifiche.
A causa dei ritardi (del tutto
ingiustificati) nella redazione del Piano d’Ambito della Srr (Societa
regolamentazione rifiuti) e dei piani di
intervento degli Aro (Area di raccolta ottimale), costituiti dai comuni in forma
singola o associata, è stato inevitabile reiterare
diverse volte il commissariamento dell’attuale gestione anche nel nostro
comprensorio, tramite l’ormai liquidata Società d’Ambito (ex AtoMe4) per
garantire la continuità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti
solidi urbani. Il commissariamento, purtroppo, si è limitato a perpetrare l’esistente,
e questo ha comportato e comporta, tutt’ora, una gestione fallimentare:
bassissime percentuali di raccolta differenziata, zero politiche di riduzione dei rifiuti, alti costi di gestione che lievitano inesorabilmente mese dopo mese,
discariche al limite della capienza.
Amministrazioni locali, sindaci, dirigenti
del Dipartimento acque e rifiuti, assessori competenti pro tempore e Presidente
della Regione hanno dimostrato la loro totale inadeguatezza al compito che
avrebbero dovuto svolgere. Il prossimo 15 gennaio scade il periodo di commissariamento
dell’attuale gestione e sarà inevitabile un nuovo reitero.
Ad oggi nulla si sa degli effetti della
direttiva assessoriale n. 1579 del 3 ottobre 2014 con la quale veniva decretato,
tra l’altro, l’adozione e la redazione del Piano d’Ambito, entro il 15 dicembre
2014, e la conseguente trasmissione da parte della Srr all’Assessorato
regionale competente; la redazione e trasmissione, entro il 15 novembre 2014,
da parte dei comuni dei piani di intervento all’Assessorato regionale; l’adozione
da parte della Srr o da parte dei comuni di tutti gli atti necessari per l’affidamento
del servizio. Infatti, non è dato sapere se i comuni hanno ottemperato o se il
Commissario straordinario, decorsi infruttuosamente i termini sopraindicati, ha
trasmesso o meno la prevista relazione all’Assessorato competente, contenente
nel dettaglio le attività di vigilanza svolte nonché le eventuali inadempienze riscontrate nel corso di tale vigilanza. La mancanza di informazioni ai
cittadini e la scarsa trasparenza rendono
impossibile capire dove stanno le responsabilità. Tutti responsabili?
Probabilmente no. Ma è difficile distinguere quando nessuno viene chiamato a
rispondere del proprio operato. Inoltre, la mancanza di un confronto pubblico sulle scelte strategiche e le
buone pratiche da adottare, l’opacità delle procedure e dei comportamenti dei
vari attori rendono difficilissimo il controllo democratico. Le decisioni
politiche invece di essere prese con il coinvolgimento dei cittadini, comitati e
associazioni,
cadono nella mani di faccendieri e
affaristi o peggio ancora.
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Impianto trattamento rifiuto organico |
Non si capisce perché
l’Aro del Comune di Santa Teresa di Riva, giusto per
fare un esempio, non
ha tenuto conto delle osservazioni
al
Piano di intervento avanzate da un comitato di cittadini (Comitato jonico Beni Comuni) ed in particolare l'osservazione riguardante l’inutilità e lo spreco di risorse (600 mila euro + spese di
gestione) che comporterà
la
realizzazione,
in uno dei quattro centri di raccolta, di
un impianto per la riduzione volumetrica del rifiuto organico denominato “compostatore
di prossimità”.
Il costo totale annuo
per il trattamento dell’umido nel "composter", stando a quanto riportato nella
scheda del piano, è di €412.000 (gestione) + €147.214 (ammortamento) =
€147.214 con un costo annuo per tonnellata (€147214
/ 788 t) di €186,92 nella migliore delle ipotesi. È facilmente dimostrabile la convenenienza economica del trasporto e trattamento dell’umido da
raccolta differenziata al più vicino centro di compostaggio rispetto all’utilizzo del “composter” che, tra l’altro,
non avrebbe la capacità di “ridurre” tutto l’umido prodotto e rimarrebbe l’esigenza di
trattare la rimanente parte dei rifiuti organici con altre modalità e/o altrove.
Se ci fosse un motivo valido di carattere economico e/o ambientale in grado di giustificare la realizzazione dell’impianto di riduzione volumetrica dei rifiuti, i cittadini del Comune di S.Teresa di Riva sarebero sicuramente disposti a sopportarne i costi.
L'Aro S.Teresa di Riva è stato il primo nel nostro comprensorio ad adottare gli atti necessari per l'affidamento del servizio. Il
Bando di Gara è stato pubblicato sul sito del Comune. L'importo complessivo del servizio posto a base di gara è di €8.047.050 (Iva inclusa) per una durata di sette anni. Il termine entro cui presentare le offerte è il 5 febbraio 2015. Si può ragionevolmente prevedere, nel caso pervengano offerte valide, che il nuovo servizio di raccolta, spazzamento e trasporto sarà avviato a fine 2015. Quindi, bisognerà aspettare il 2016 per vedere una riduzione dei costi di gestioni rispetto a quelli attuali. Il previsto dimezzamento dei costi (se ci sarà) slitta di circa un anno.