lunedì 8 luglio 2013

Sì ad un ARO jonico del riciclo

Il nuovo Piano Regionale e le Direttive sui rifiuti saranno oggetto di discussione, insieme alla proposta di Legge “Rifiuti Zero”, con  relativa raccolta firme, il prossimo 20 luglio al Palazzo della Cultura (Villa Ragno) in Santa Teresa di Riva. L'assemblea pubblica è organizzata dal Comitato jonico Beni Comuni ed avrà inizio alle ore 18:30. L’incontro è finalizzato alla sensibilizzazione di amministratori e cittadini del comprensorio jonico sulle problematiche di una corretta gestione dei rifiuti. Il titolo della  manifestazione è “Cambiare si può. Trasformiamo i rifiuti in risorsa”
La legge regionale del 2010 con le successive modifiche e integrazioni, il nuovo Piano regionale, i Piani d’Ambito di ciascun territorio ottimale Ato (18 ambiti in tutta la Sicilia) e i Piani d’intervento delle eventuali aree di raccolta ottimale Aro (che possono essere istituite all’interno dell’area territoriale ottimale di riferimento)  regolano, organizzano, affidano e controllano la gestione integrata dei rifiuti, nel rispetto della salvaguardia e tutela dell’ambiente e della salute pubblica. L’Ato, con il “nuovo corso”, è un ben definito perimetro territoriale a livello provinciale e non deve essere assimilato con la “liquidata” Società d’Ambito. Nella nostra provincia gli Ambiti Territoriali Ottimali sono due, non considerando le Isole Eolie. Il comprensorio jonico rientra nell’ATO n. 15, denominato “Messina Area Metropolitana” ed include 47 comuni per una popolazione di 466.085 abitanti (dati del 2011). Tutti i comuni che sono all’interno del perimetro di un Ato costituiranno (o hanno già costituito) una società chiamata “Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti (SRR), per obbligo di legge. Ciascun comune partecipa con una quota parte, proporzionale al numero di abitanti. L’Assemblea della SRR è costituita dai Sindaci o da loro rappresentanti. La Srr ha funzioni di indirizzo, pianificazione impiantistica,  regolamentazione e di affidamento del servizio mediante gara ad evidenza pubblica.  La Srr non gestisce alcun servizio. I componenti l’assemblea e il consiglio di amministrazione svolgono le loro funzioni a titolo gratuito. In sostanza la SRR, coerentemente con le linee strategiche individuate dal Piano regionale di gestione dei rifiuti, stabilisce il complesso di interventi che garantiscono la sostenibilità economico-finanziara del servizio nel territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale, individuando il tipo di impianti,  il loro numero e  ubicazione, in considerazioni delle necessità e delle peculiarità del proprio territorio di riferimento. La legge prevede che ogni  singolo Ambito Territoriale Ottimale sia autosufficiente. Quindi, ciascun Ato dovrà dotarsi di quanto necessario per chiudere il ciclo dei rifiuti. È compito della Srr, in nome e per conto dei comuni consorziati, affidare il servizio di gestione dei rifiuti mediante gara d’appalto con evidenza pubblica. Poi, ogni singolo comune stipulerà direttamente con il soggetto (vincitore della gara d’appalto)  incaricato di svolgere la gestione del servizio per i comuni consorziati, sottoscrivendo con lo stesso un contratto normativo che disciplina le modalità di affidamento, di sospensione e di risoluzione ad opera dei singoli comuni della parte di servizio relativa al territorio dei comuni stessi. La stipula e la sottoscrizione del contratto d’appalto, relativo ai singoli comuni compresi nella Srr, hanno luogo fra l’appaltatore e la singola amministrazione comunale, che provvede direttamente al pagamento delle prestazioni ricevute e verifica l’esatto adempimento del contratto. Questo, in parole povere, vuol dire che la responsabilità del servizio, della sua efficienza, efficacia ed economicità è di ogni singolo comune relativamente al proprio territorio.
Nel caso della costituzione di uno o più Aro (anch’essi senza costi aggiuntivi per la finanza pubblica) all’interno dell’ATO di riferimento,  ai comuni che hanno costituito la sub area, spetta la governance dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti nel perimetro dell’Aro.
Secondo la normativa comunitaria, un Aro può procedere ad affidare la gestione dei servizi: a) a terzi con espletamento di procedure ad evidenza pubblica secondo le disposizioni in materia di appalti e concessione dei servizi; b) a società mista, la cui selezione del socio privato avvenga mediante gara a doppio oggetto (in cui la quota del socio privato non sia inferiore al 40%) , in applicazione delle disposizioni inerenti il partenariato pubblico privato; c) con gestione cosiddetta in house, purché sussistano i requisiti dell’ordinamento comunitario, e vi sia l’assoggettamento ai vincoli disposti dalle vigenti normative.

È auspicabile che nel comprensorio jonico venga istituito un ARO che includa, possibilmente, tutti i comuni del comprensorio o, almeno, quelli che insieme, sulla base di elementi oggettivi, dimostrino il rispetto del principio di differenzazione, adeguatezza e assicurino efficienza, efficacia e economicità della gestione dei servizi previsti. La preferenza dovrebbe andare alla gestione in house che, almeno  in teoria,  dovrebbe consentire un maggiore risparmio e un più incisivo controllo anche tramite l’ausilio dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, dei consumatori e di comitati civici.

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