@gazebodelriusomilazzo
“Democrazia Partecipata” nasce dall’idea, anzi dall’esigenza, di far riappropriare i cittadini delle funzioni e dell’orgoglio dell’appartenenza ad una comunità e di essere i principali artefici delle scelte e dello sviluppo della stessa.
mercoledì 17 maggio 2017
Gazebo del riuso a Gigliopoli
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giovedì 11 maggio 2017
Diniego di giustizia, richiesta risarcimento danni allo Stato
Le istanze che avevo indirizzato ai Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica di Messina, per sollecitare la riapertura delle indagini ai sensi dell’articolo 414 del codice penale, nei procedimenti archiviati contro i due Sindaci pro tempore del Comune di Santa Teresa di Riva, sono state rigettate “non ravvisandosi”, a giudizio dei magistrati, “i presupposti per la riapertura delle indagini”.
Purtroppo, devo rilevare che questa decisione appare del tutto scollegata dalla realtà dei fatti e difficilmente condivisibile, sia per ragioni di buon senso, che per ragioni di diritto. Il suo effetto è quello di negare la possibilità di ristabilire un diritto calpestato e di lasciare i cittadini senza una reale tutela contro l’inquinamento acustico, nonostante l’esistenza di una normativa adeguata. Come anticipato nella mia lettera al Presidente della Repubblica e al Ministro della Giustizia, e nel post precedente intitolato “vorrei capire …”, ho dato seguito alla richiesta di risarcimento danni contro lo Stato. La mia denuncia è stata indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministro della Giustizia, al Presidente della Repubblica, al Consiglio Superiore della Magistratura e alla Procura Generale presso la Corte di Cassazione. Ho denunciato di essere stato vittima, in ben tre procedimenti penali, di un diniego radicale e ostinato di giustizia, perpetrato: con violazione della legge sostanziale, con mancato esercizio dell’azione penale nonostante l’evidenza degli obblighi previsti dalla normativa vigente; mancata verifica dei fatti, con indagini lacunose e superficiali; provvedimenti non rispondenti ai criteri della logica e del diritto, che hanno di fatto escluso ogni tutela nei confronti del mio nucleo familiare. Spero che questa iniziativa possa portare a una riflessione seria e costruttiva, contribuendo al miglioramento del sistema giudiziario e al rispetto dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. Sono fiducioso.”