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Danilo, Domenico e Cateno |
Caro Domenico,
mi fa
piacere che ci siano persone come te, animate dalla voglia di potersi
rendere utili
alla propria comunità. Sono sicuro che in entrambi gli schieramenti che
si affronteranno per amministrare il Comune ci sono e ci saranno altri
volenterosi e disinteressati, anch’essi alla
prima esperienza, che si apprestano a fare del loro meglio per far
progredire la nostra comunità. Io non vivo più a S.Teresa di Riva,
ma lo considero sempre il mio paese e di tanto in tanto torno.
Credo tu sappia che
sono stato costretto ad andare via da S.Teresa di Riva perché proprio
l’amministrazione uscente ed anche quella precedente (mi riferisco a tutta
l’Amministrazione (maggioranza e minoranza e relativi sindaci) hanno preferito
salvaguardare interessi economici privati, permettendo e non contrastando
attività svolte fuori legge, piuttosto
che il diritto al riposo e alle occupazioni del mio nucleo familiare e, quindi,
il diritto alla salute dei cittadini. Sto facendo riferimento a questo fatto
solo perché è una questione di cui ho diretta conoscenza e coscienza, e solo
per farti capire che ti troverai, nella tua veste di consigliere comunale, ad
affrontare problematiche tra le più varie sulle quali sarai chiamato, di volta
in volta, ad esprimere ed argomentare la tua posizione su specifici fatti,
progetti, proposte e atti. Tutto ciò che accade a Santa Teresa è di tua
competenza, di competenza di tutti i consiglieri comunali. Fare il consigliere
comunale non è come fare una passeggiata, se lo fai con diligenza, con
responsabilità, nell’interesse di tutti i
tuoi concittadini, nel rispetto delle leggi e dell’etica dei comportamenti. Questa
lettera è indirizzata a te ma, in realtà, mi rivolgo a tutti gli aspiranti
consiglieri comunali.
La prima questione che
porto all'attenzione di tutti è il proposito del Sindaco uscente di tenere
l’elezione dei Comitati di Quartiere contestualmente alle elezioni comunali,
contrariamente a quanto prevede, giustamente, l’apposito regolamento comunale. Il
Sindaco uscente, come ognuno di noi, ha pregi e difetti. E, poiché egli è il dominus della lista o delle liste di cui
tu fai parte, bisogna che tu e gli altri tuoi compagni di lista teniate a bada
le sue, chiamiamole, intemperanze. È chiaro qual è l’intento del sindaco
uscente. Anche questa è una furbizia che
va stoppata. Domenico, sicuramente sai meglio di me cosa prevede il regolamento.
In particolare l’articolo 8 prevede che i Comitati di Quartiere durino in
carica sei mesi oltre la durata del mandato elettorale degli Organi
Istituzionali del Comune e che la successiva amministrazione deve, entro tale
termine, indire le elezioni dei nuovi Comitati di Quartiere. Dovreste
convincere Cateno De Luca a desistere dal suo intento. Spiegategli semplicemente che
le regole si rispettano e non è il caso di cambiarle a fine mandato. Si possono
anche cambiare, ma dovrà essere il nuovo consiglio comunale a farlo ad inizio
mandato. Il nuovo consiglio comunale potrebbe anche decidere di revocare
l’istituzione dei comitati di quartiere ed aprire a nuove forme di partecipazione
che non necessitano di elezioni.
Un aspetto importante
al quale dovreste lavorare in vista della preparazione del programma
elettorale, entrambe le compagini elettorali, è l’organizzazione e la (ri)qualificazione
della macchina comunale in tutti i suoi ambiti, la modifica dello Statuto
comunale e l’aggiornamento di alcuni regolamenti, in modo da rendere la casa comunale
realmente efficiente e trasparente. La mancanza di trasparenza è una delle ragioni dell’opacità e
dell’inefficienza delle nostre amministrazioni comunali e influisce
negativamente sul buon governo di un comune. Il diritto alla
trasparenza è uno dei diritti basilari del cittadino e nell’ambito della
pubblica amministrazione e dei servizi locali diviene fondamentale. L’opacità di una amministrazione
comunale dipende principalmente dalla mancanza di informazioni e da una carente
definizione di iter procedurali chiari e comprensibili per i cittadini utenti. La
trasparenza si misura con il diritto all’informazione, il diritto all’accesso
ai servizi, il diritto di tutela.
Senza l’esercizio di tali diritti in modo uniforme e non discrezionale,
l’impegno sulla trasparenza rischia di non incidere sui comportamenti
scorretti, la deresponsabilizzazione, l’uso distorto del servizio pubblico.
Il “caminetto della verità”, cui fa riferimento
il Sindaco uscente, non ha nulla a che vedere con la trasparenza di
un'amministrazione comunale.
Grazie per il tuo impegno e buone cose,
Aldo Lenzo
Grazie Aldo. Ecco, senza acredine o faziosità inutili, nonostante le tue vicende personali, una bella esortazione alla democrazia 'applicata'!
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