mercoledì 5 giugno 2013

Rifiuti: la svolta che non arriva e le promesse da marinaio



L’inerzia e l’inconsapevolezza dei nostri Amministratori locali ha costretto l’Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità  ad emanare una prima Direttiva (n. 1/2013) in materia di gestione dei rifiuti (circolare n.221 del 1/02/2013) esplicativa della Legge regionale 8 aprile 2010 n. 9 integrata e modificata dalla Legge regionale 9 gennaio 2013 n. 3 e, recentemente, una seconda Direttiva (n.2/2013) sempre in materia di gestione dei rifiuti (circolare n.1290 del 23/05/2013), “Linee di indirizzo per l’attuazione dell’art.5 comma 2-ter della L.R. 9/2010 nelle more dell’adozione dei Piani d’Ambito”.
L’Assessore Marino nell’ultima Direttiva rileva “… che a tutt’oggi non è stato completato il quadro delle attività disposte con la Direttiva Assessoriale n. 1/2013 ed in particolare non è stato completato il quadro dei piani d’ambito necessari per la nuova programmazione in materia di rifiuti in armonia alle disposizioni contenute nella legge regionale n. 9/2010 così come novellata dalla L.r. 3/2013”; considera che “… appare necessario individuare modalità contingenti per consentire il passaggio operativo alla strutturazione delle ARO (aree di raccolta ottimale) nel rispetto delle finalità programmatorie delle stesse nell’alveo degli ambiti territoriali ottimali”; rileva “che al fine di recuperare i pesanti ritardi nella attuazione della norma appare opportuno acquisire, nelle more della costituzione delle SRR e della adozione complessiva dei piani d’ambito, i piani di intervento e relativi atti per l’affidamento del servizio di competenza dei Comuni in forma singola o associata”.
In sostanza con la  Direttiva n.2/2013 è richiesto ai Comuni di provvedere alla delimitazioni delle aree di raccolta ottimale tenendo conto dei parametri indicati nella stessa direttiva; alla redazione del piano di intervento specificando gli elementi che tale piano dovrà contenere; alla sottoscrizione della convenzione di ARO che dovrà, tra l’altro, disciplinare compiti e funzionamento dell’assemblea dei sindaci, compiti del comune capofila, obblighi tra enti convenzionati e relativi rapporti finanziari, durata della convenzione.

Il Sindaco di Santa Teresa punta sulla discarica di Ligoria e in 10 lo seguono.
Si è appreso, da notizie di stampa, che l’argomento di discussione e di accordo relativo alla gestione dei rifiuti di  undici Amministratori del comprensorio jonico non è stata la definizione di un atto di indirizzo per l’istituzione di un Area di Raccolta Ottimale (ARO) nel nostro comprensorio e la predisposizione e l’approvazione degli atti fondamentali per la gestione dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti, bensì la riapertura e utilizzo della discarica di Ligoria. “L’accordo è stato siglato lunedì pomeriggio, nella stanza del primo cittadino al primo piano del palazzo municipale, dai sindaci di S. Teresa, S. Alessio, Forza d’Agrò, Antillo, Limina, Roccafiorita, Casalvecchio, Savoca, Furci, Mandanici e Pagliara”.
Ma possono dei sindaci decretare l’apertura o riapertura di una discarica senza sentire prima cosa ne pensano i cittadini interessati? Non mi pare che De Luca sia stato eletto Sindaco con il mandato di far riaprire la discarica di Ligoria. Al contrario,  nel suo programma c’è scritto al punto 6) bonifica delle discariche di rifiuti dismesse sul territorio comunale. Promesse da marinaio. Vatti a fidare!
C’è da rimanere stupefatti per questa scelta. Si fa il contrario di ciò che andrebbe fatto.
Invece di ridurre i costi del ciclo dei rifiuti programmando un nuovo modello di raccolta differenziata, implementando l’impiantisca per il trattamento della frazione organica e della frazione secca residua e attivando strumenti di condivisione delle decisioni con la cittadinanza locale, i Sindaci pensano di risolvere tutti i problemi riaprendo la discarica di Ligoria. “La discarica”, si legge nell’articolo pubblicato dalla redazione di Empirenews24.it,   sarà gestita dal Comune di S.Teresa. Alla tariffa andrà applicato un aumento di 8 euro per ogni tonnellata di rifiuto conferito che sarà devoluto al Comune di S.Teresa a titolo di risarcimento del danno ambientale in quanto sede dell’impianto di smaltimento.
Il ruolo di una Amministrazione comunale non è quello di gestire discariche, ma è quello di attivarsi per tutelare la popolazione attraverso nuove e corrette politiche,  controlli indipendenti che tutelino ambiente e salute dei cittadini.

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